Secondo il sito web eco delle città, l'Italia sta per vedersi recapitare dalla Unione Europea l'ennesima procedura di infrazione in materia ambientale, questa volta relativa al mancato recepimento delle norme allo scopo di ridurre e abbattere le polveri sottili delle nostre città.
Il Commissario UE per l’ambiente, Janez Potocnik, ha così commentato:
L’inquinamento atmosferico continua a causare ogni anno più di 350 000 morti premature in Europa. In Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10 000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa del particolato. Gli Stati membri devono continuare a prendere sul serio le norme europee di qualità dell’aria e adottare i provvedimenti necessari per ridurre le emissioni.
Le norme europee sulla qualità dell'aria dovevano entrare in vigore nel 2008, l'Italia non è però l'unico paese europeo ad aver perso tempo, pare infatti che la maggior parte degli stati membri interessati (inclusa l'Italia) abbia inviato richieste di proroga. La direttiva autorizza infatti gli Stati membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni e per determinate parti del paese, una proroga di durata limitata per l’adeguamento alle norme in materia di PM10.
L’Italia ha presentato due notifiche riguardanti circa 80 zone situate in 17 regioni e province autonome. Ovviamente l'unione Europea le ha bocciate quasi tutte, poichè non erano state specificate quali azioni sarebbero state intraprese, durante la proroga, per limitare efficacemente i livelli di particolato PM10 come la legge prevede.
Valori limite della normativa europea
I valori limite per il PM10 impongono una concentrazione annuale media in città di 40 microgrammi/m3 e una concentrazione giornaliera di 50 microgrammi/m3, che non può essere superata più di 35 volte per anno.
I valori limite per il PM10 impongono una concentrazione annuale media in città di 40 microgrammi/m3 e una concentrazione giornaliera di 50 microgrammi/m3, che non può essere superata più di 35 volte per anno.
Da noi in Romagna come rispondiamo ai limiti di legge imposti dalla normativa ?
Nei primi 50 giorni dell'anno (non tutto l'anno, ma solo il primo mese e mezzo), Rimini ha avuto ben 30 sforamenti, forlì 28 sforamenti, Cesena 22 sforamenti !!! (Fonte RomagnaOggi) In soldoni, ci stiamo giocando il bonus di un anno tutto nei primi due mesi, non è escluso che per la nostra incapacità di risolvere il problema in maniera strutturale ci toccherà pure pagare la multa europea.
Come se non bastasse, la normativa è a dire il vero già un po antiquata, poiche prende in considerazione solo i PM10, polveri relativamente grossolane, responsabili si di infiammazione delle vie respiratorie ma tutto sommto non così penetranti. Ci sono evidenze molto inquietanti che oggi portano sotto accusa soprattutto le particelle ancora più fini (PM2,5 e PM1), prodotte in maggior numero anche a causa delle normative degli autoveicoli Euro-5 dotate di filtro FAP. Il sistema pare infatti essere molto efficace nel ridurre il peso complessivo del particolato, ma al contempo moltiplicandone esponenzialmente la quantità espressa come n numero totale di particelle (più piccole). Vi invito a leggere questo interessantissimo studio sul filtro antiparticolato.
Che fare quindi ? Prendersela con il parco circolante mediamente troppo anziano non serve a gran chè, bisogna ridurre il numero totale di auto circolanti, tenerle lontane dai centri storici, rendere regolare il flusso nei tratti ad ampia percorrenza, incentivare la mobilità sostenibile. Per molti purtroppo ll problema continuerà ad essere solo l'insufficienza dei parcheggi.
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