03/05/10

DA GIPSI A PIIGS

Solo un breve spostamento di lettere, un anagramma. Tanto basta al gran calderone mediatico/bancario per mandare all’inferno 200 milioni di persone che vivevano normalmente, prima che qualcuno – forse dopo qualche bicchierino di più – s’immaginasse un bel continente tutto uguale, da colorare con la stessa matita, così i bambini delle elementari non sbordavano più i confini e le maestre era contente.
200 milioni di persone che abitavano ed abitano le nazioni fra le più antiche della Terra, quelle che hanno creato addirittura le parole, il verbo, i termini che oggi servono per condannarli.

Sapete cosa significano οìκος (oikos) e νόμος (nomos), signori della city di Londra?
Stanno a significare il “governo della casa”, quel concetto in sé semplice che significava – per ampliamento alla città, poi allo Stato – “economia”, ossia come ripartire le ricchezze, ove convogliarle, risparmiarle, impiegarle per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni. Per farle vivere meglio, non peggio.


Già, le “popolazioni”. Ve n’è mai importato qualcosa?

Ve ne siete fregati, ve ne siete sbattuti allegramente mentre correvate dietro ai vostri penosi sogni di gloria, ai vostri arzigogoli istituzionali che avrebbero condotto un continente, nato quasi tremila anni fa con enormi differenze climatiche, culturali, linguistiche, religiose…all’uniformità generata da…una moneta!
Un pezzo di metallo o di carta che travalica monti e mari, un nuovo Dio da adorare, al quale tutto sacrificare: famiglie, terre, case, vite, figli, sogni, tempo, vita ma…vi rendete conto, almeno, della vostra follia?
I grandi filosofi greci v’avrebbero riso in faccia e v’avrebbero confinati in una commedia – ma di quelle per il popolino – di qualche autore minore, di quelli che non sono nemmeno giunti a noi. Chi? Aristofane? Ma per favore…

A voi è bastato creare un acronimo…e che ci vuole? Anche noi possiamo crearli…non ci credete?
Con Gran Bretagna, USA, Australia, Singapore, Taiwan ed Israele possiamo creare i GUASTI. Con Malta, Albania, Lettonia ed Estonia il MALE. Con Polonia, Arabia Saudita, Colombia, Canada ed Olanda il PACCO. Ci volete sfidare? La fantasia non ci manca.

Solo degli stolti potevano immaginare che bastasse una moneta per dichiarare “fatto” un continente: ho provato con il vostro metodo ad affermare “quest’orto, avrà una sola zappa” e poi mi sono fermato. Solo erbacce. Credetemi: non funziona.

Una vera costruzione europea doveva partire dalla politica, non dall’economia: bisognava armonizzare il continente rispettando tutte le sue componenti. Difficile, eh?
Certo che lo è ma, un passo alla volta, forse qualcosa di buono sarebbe nato.
Invece, ai grandi appuntamenti politici internazionali – vogliamo ricordare le guerre in Oriente, la questione palestinese e tutta la politica internazionale – si è sempre andati “tutti insieme, in ordine sparso”. Oh, non sono parole mie: di Solana, quello che doveva essere il Ministro degli Esteri europeo. Segno che il fallimento era già in atto.

Di fallimento in fallimento – bocciate le varie costituzioni, dichiarate “vomitevoli” dove hanno avuto il coraggio di proporle – vi siete dovuti inventare un sordido trattato. Lo avete fatto a Lisbona, il più lontano possibile, poi l’avete scritto in modo incomprensibile, lo applicate soltanto per i passi che sono favorevoli alle caste economiche mentre, per una giustizia equa in tutto il continente, dovremo aspettare le calende greche. Eh, ‘sti greci, sempre a mezzo a rompere le scatole…

Adesso, aspettiamo la certificazione del vostro fallimento: speriamo che v’accontentiate di portare i “libri in tribunale”, senza tristi ed inutili epiloghi. Non scocciateci oltre.
Non continuate su questa strada – rendetevene conto – perché sarà del tutto inutile chiedere il sangue ai greci, poi agli spagnoli, agli italiani…non funzionerà. Perché?
Poiché il sistema di riferimento che ci proponete – l’economia “fulgida e moderna”, quella del terzo millennio – è già fallita nella culla: chi ha creato la bella pensata di trasformare l’economia in un piatto di poker? Chi ha inventato la parola subprime? Chi ha giocato sulla pelle della povera gente, vendendo e rivendendo come al Monopoli certificati di credito fasulli?
Ci spiace: il poker non è roba nostra, al massimo lo scopone, che ha moltissime varianti nell’area mediterranea. Al più, ci giochiamo un caffé o un bianco: l’abitudine di giocarsi la casa l’avete portata voi, e i più grulli ci sono cascati.

Ma, a sentire lontane campane, non sembra che dalle vostre parti le cose stiano andando tanto bene: addirittura, pare che il “banco” – ossia gli USA, il gran capo dei GUASTI – stia andando in bancarotta. Perché, allora, prendersela con i poveri greci?
Quando ci fu da “soccorrere” il grande baro di Washington – “Piano Paulson”, ricordate? – la BCE tirò fuori una sequela di miliardi da far paura per salvare le banche…ma…chi aveva creato il “buco”? Un pescatore greco? Un operaio italiano? Un contadino portoghese? Qui, mi sa che i maiali sono altri, e forse avremmo anche qualcosa da insegnarvi.
Forse, dovremmo tornare indietro e riconsiderare le nostre scale di valori: ad iniziare dal denaro e dalla ripartizione della ricchezza. Tornare a parlare di cose “comuni” e non “private”, l’aggettivo che è diventato il vostro credo e che ci sta conducendo alla rovina.

Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ha dichiarato: “La macchia nera di petrolio non solo minaccia le nostre zone paludose e la nostra industria ittica, ma anche il nostro stile di vita”.
Ebbene, cari signori della BCE, del FMI e del chicazzonesò di qualche altro consesso d’autorevoli “esperti”, “economisti”, “analisti” eccetera eccetera…la nostra marea nera siete voi, con le vostre richieste usurarie, con quei trucchi da bari mediante i quali ci avete turlupinati. Andateci voi, all’inferno, invece di “rovinare il nostro stile di vita”: globalizzatevi l’asso di bastoni, ma dove dico io.

Perciò, vi rimbalziamo con gran gioia lo schifoso epiteto che ci avete incollato addosso – perché le regole truffaldine del gioco sono le vostre, non le nostre – e preferiamo il più gentile GIPSI.
Se non altro, ci ricorda visi gentili ed abiti colorati, calderai e piccole maghe che leggevano la mano: gente che ha percorso la nostra Europa per secoli inseguendo dei sogni.
Per noi, scusateci, sono cose che hanno ancora valore: come raccontava De André in Khorakhamè, certe frasi non sono da tutti – meno che mai dei maghi di Wall Street – e preferiamo ascoltare “chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio”.

Andate cordialmente all’inferno, nessuno si volterà per salutarvi.

di Carlo Bertani

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