17/05/10

I bambini crescono meglio a contatto con la Natura: ecco gli Agriasilo

Gli agriasili sono una realtà nata in questi ultimi anni. Si basano su un’idea semplice: i bambini piccoli crescono più armonicamente se si trovano in un ambiente ricco di stimoli e a contatto con la natura. Piante e animali diventano “amici” non da torturare con crudeltà, ma da scoprire e da conoscere, per allargare il loro orizzonte sensoriale e la loro sensibilità al mondo esterno. E non solo: progetti di questo tipo aiutano le aziende agricole e le cascine a riciclarsi per affrontare la crisi in modo innovativo, visto che l’asilo viene a trovarsi proprio al loro interno.

Piu’ di tre genitori su quattro (78 %) sognano di far crescere i propri figli in un agriasilo, un ambiente semplice, familiare e naturale dove giocare all’aria aperta con piante e animali e gustare merende e colazioni genuine. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg realizzata in occasione di “Far crescere il futuro”, organizzata da Donne Impresa della Coldiretti, dove per la prima volta è stata presentata la piu’ rivoluzionaria innovazione nei processi formativi e di crescita del talento introdotta in Italia per iniziativa soprattutto di giovani imprenditrici agricole che hanno trasformato in diverse regioni le proprie fattorie in asili grazie alle nuove normative. “Si tratta di una concreta dimostrazione della grande modernità dell’attività agricola nella società contemporanea dove si avverte forte la necessità di ricostruire un rapporto con il mondo reale che è un patrimonio delle nostre imprese che sono impegnate a farlo conoscere anche con l’offerta di servizi innovativi resi possibili dalle nuove leggi sulla multifunzionalità”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini. La rapida diffusione degli agrisilo è dimostrata dalle quasi cento iniziative in cantiere. Interessate le campagne come le zone limitrofe alle città con progetti che coinvolgono pure le grandi metropoli, per contribuire a risolvere il problema della carenza delle strutture esistenti nonché del basso livello di soddisfazione che una famiglia su due (51 per cento) ha dichiarato nei confronti dell’offerta attuale di nidi o scuole materne. Se il principale ostacolo è legato alle distanze, con il 67 per cento degli italiani che non è disposto a percorrere un tragitto che duri piu’ di venti minuti, il successo degli agriasili è invece dovuto alla grande rilevanza attribuita alla natura nei percorsi formativi, come dimostra l’indagine Coldiretti/Swg dalla quale emerge che per gli italiani è molto importante stare all’aria aperta (80 per cento), a contatto diretto con la natura (76 per cento), mangiare cibi del territorio e di stagione (67 per cento) e avere contatti con gli animali (51 per cento).

Con il termine agrinido si intende una struttura di accoglienza realizzata all’interno di una azienda agricola per bambini fino a tre anni di età mentre l’agriasilo coinvolge i piccoli dai tre ai sei anni. In base alla normativa vigente, che fissa il numero massimo di bambini in relazione alla metratura dei locali, si tratta spesso di piccole “classi” contenute alle quali vengono garantite tutte le appropriate cure quotidiane (pranzo, sonno, cambio) ma con piu’ tempo all’aria aperta a contatto con la natura, in una sorta di “palestra verde” dove coltivare le piante, socializzare con gli animali, imparare a conoscere i ritmi della natura e i principi di una alimentazione sana.

Il metodo educativo negli agriasilo prevede l’avvicinamento dei bambini ad un ambiente agricolo. Fondamentale è l’applicazione della pet therapy e l’attivazione dell’orto sensoriale e didattico per insegnare il senso del tempo e della pazienza per la capacità di ascolto. Le esperienze che possono offrire gli agriasilo sono molteplici, dall’aromaterapia alla fitoterapia, dal teatro nella natura fino all’agriludoteca. Le opportunità didattiche degli agriasilo variano naturalmente dall’attività produttiva dell’azienda in cui ci si trova; ad esempio, dove si produce grano si puo’ imparare a fare il pane, ma anche disegni con i chicchi, dove si coltivano verdure si possono predisporre dei piccoli orti “autogestiti” per stimolare la manualità dei bambini, dove ci sono animali di allevamenti si può imparare a riconoscere i loro versi e molte altre innumerevoli possibilità di confronto con il mondo reale. La possibilità di accedere ai servizi degli agriasilo è prevista anche per tempi più brevi rispetto alla frequenza scolastica grazie al fatto che alcune strutture si sono organizzate per ospitare feste di compleanno nel segno della campagna o anche servizi di baby parking per bambini che vanno dai 13 mesi ai 6 anni di età per un tempo massimo di permanenza che non può essere superiore alle sei ore giornaliere.“Gli agriasilo sono una testimonianza del carattere fortemente innovativo e multifunzionale delle imprese al femminile, che sono arrivate oggi a rappresentare il 40 per cento dell’agricoltura italiana – sottolinea Adriana Bucco, delegata nazionale di Coldiretti Donne Impresa – grazie anche alla capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell’ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura.

di Nestore

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