Dove va il prezzo del petrolio? Sul lungo medio termine ci sono pochi dubbi: sale, ovviamente, ma quanto e, altrettanto importante, quando? Questo memorabile post su The Oil Drum da ottime dritte.
Meglio ancora, si basa su dati sperimentali e sulla loro buona riproducibilità. Il laboratorio in cui si sperimenta è l'economia mondiale. Le cavie siamo noi, tutti quanti.
E' un post di otto mesi fa e faceva previsioni sul 2010.
Possiamo quindi verificare, per intanto, cosa prevedeva.
Quello strano garbuglio tracciato nel grafico su TOD è la verifica sperimentale di una cosa molto importante ovvero della elasticità della domanda di petrolio. Quella della elasticità della domanda è un vero e proprio caposaldo della "trista scienza" ovvero l'economia.
L'elasticità varia, cambia, oscilla, nel tempo, ma nel breve termine è qualcosa di definito: ogni bene ha una sua curva e definita, entro certi limiti questa curva, per un certo periodo, si può prevedere da che parte starà il prezzo di quel dato bene.
Per il petrolio vi sono, sperimentalmente, due mondi diversi: quello che sta sotto una domanda di circa 80-82 milioni di barili al giorno e quello che sta sopra gli 86-87.
Come vedete sotto questo valore l'elasticità è elevata, piccoli aumenti di prezzo provocano grandi aumenti di offerta e viceversa. Oltre gli 86 invece, raggiunti i limiti del sistema fisico e tecnologico/industriale, si incontra un muro.
A grandi aumenti di prezzo del barile corrispondono solo modesti aumenti della produzione.
E' MOLTO importante capire la cosa fondamentale: che si è disegnata una curva sperimentale della domanda e dell'offerta di petrolio e che questa curva è stata sperimentata/verificata con un CERTO SUCCESSO, (guardate i grovigli e capirerete che in tempi diversi analoghe domande di petrolio hanno visto prezzi simili). Ad esempio cofrontate maggio 2008 e Novembre 2009 e vedrete che, a fronte di produzioni quasi identiche, si hanno prezzi quasi identici.
QUINDI si possono considerare attendibili le previsioni/proiezioni che si possono fare in base a questa curva (fino a prova contraria).
L'articolo prevedeva un prezzo medio del barile intorno ai 70-90 dollari al barile per il 2010, considerando il probabile andamento della domanda.
Mi pare che non avesse torto.
Osservate, per curiosità, cosa potrebbe succedere se il "mercato" richiedesse un paio di milioni di barili in più rispetto alla soglia di 85/86 milioni di barili al giorno.
Forse potrete capire, ora, come mai TUTTI coloro che si sono occupati di picco del petrolio non hanno potuto che constatare l'impossibilità di una prosecuzione dell'attuale paradigma economico e questo MOLTI anni prima (personalmente dal 2001) che il sistema finanziario desse segni di stress.
Semplicemente non potremo permetterci molto più petrolio di quello che consumiamo.
Ogni ulteriore (non molto probabile) crescita economica dovrà avvenire senza aumentare il consumo di petrolio ed anzi, almeno per noi picchisti, tali consumi dovranno dimminuire di circa il 3-5 % all'anno, pena la nasata nel muro di cui sopra.
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