10/09/10

Capezzone: “I successi di ascolto del Tg1 sono ormai costanti”. Peccato sia falso.


E’ un ragazzo eccezionale Daniele Capezzone. Prima rinnega il suo passato antiberlusconiano. Poi l’outing sulla bisessualità. Infine, l’evidenza. Sul sito del Pdl, infatti, si trova la seguente dichiarazione del nostro:

Desta sorpresa e sconcerto il contenuto della lettera inviata da Paolo Garimberti a Mauro Masi contro il Tg1 e contro Augusto Minzolini. Che ha il merito di avere rotto una cappa di conformismo, e ci auguriamo che nessuno, dentro e fuori l’azienda, pensi di poterlo intimidire o ’normalizzare’. I successi di ascolto sono ormai costanti, e quindi anche i telespettatori mostrano di gradire un’informazione non omologata ai desideri e alle abitudini di chi pensa a un’informazione a senso unico, magari malata di antiberlusconismo.

Ora, a prescindere dal giudizio di valore sull’operato di Minzolini – quello, si sa, è soggettivo – vorrei sottolineare come Capezzone parli di “successi di ascolto ormai costanti” che mostrerebbero il gradimento dei telespettatori per l’informazione “non omologata” all’antiberlusconismo del “direttorissimo”. Questa ultima affermazione invece può essere ridotta a un discorso basato su dati, su numeri. Che, purtroppo per Capezzone, dicono l’esatto contrario.

In particolare, l’editoriale di martedì a favore del ritorno alle urne non ha solo scatenato la lettera di Garimberti a Masi che “desta sorpresa e sconcerto” in Capezzone. Secondo Carlo Tecce del Fatto Quotidiano quell’intervento è costato 400 mila spettatori in centoventi secondi. Mercoledì i dati sono anche peggiori: i disertori sono 500 mila (un punto e mezzo di share in meno del giorno precedente). Rispetto a un anno fa sono addirittura 850 mila le persone che hanno smesso di seguire il Tg1, facendo crollare lo share al 25,5%. Il tutto mentre Mentana su La7, pur lontano dai numeri della Rai, rosicchia ascolti e consensi.

Sarà un caso, sarà una goccia amara in un mare di miele, ma basta a smentire i teoremi capezzoniani. Tanto che perfino Minzolini recita il mea culpa, lamentando di aver “messo troppa politica” e promettendo un ritorno alla soglia del 30%. Immagino che inventerebbe Capezzone se, per qualche ragione, dovesse riuscirci.

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