08/09/10

First Solar, ultimi noi: 20.000 nuovi posti di lavoro a rischio?

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Il nostro impianto in costruzione a Caprese Michelangelo. Prima che mi mazziate per l'impianto a terra: niente cemento. Terreno marginale di mezza montagna.

La First Solar, Leader nella produzione di pannelli fotovoltaici in film sottile, è diventato ufficialmente, nel 2009, il primo produttore mondiale del settore, con 1100 MWp prodotti.

Nel 2010 le stime stanno intorno a 1400 MWp, con un rallentamento della impetuosa crescita degli ultimi anni, a causa del tempo necessario ad avviare i nuovi stabilimenti.

Nel frattempo i pannelli attuali vengono realizzati ad un costo di circa 0.8 $ a Wp, e la previsione è di scendere fino a 0.5 $ a Wp.

Cosa significa questo?

Significa che, ragionevolmente, un impianto "chiavi in mano" di una certa dimensione, anche per la crescente concorrenza tra gli operatori del settore installazione, potrà scendere sotto i 2 euro/Wp installato, la metà di quanto costa ora.

A quei prezzi il conto energia non sarà più necessario.

Il passaggio, tuttavia, andrebbe gestito, in un paese come il nostro, con oculatezza.

L'attuale conto energia prevede un calo rapido di circa il 20% nel 2011 e di circa il 6% all'anno negli anni successivi.

Quindi nel 2020 il conto energia sarà meno del 50%, in termini nominali (ancora meno in termini reali), di oggi e quasi sicuramente inferiore al costo medio di un kWh a quella data. Come avete visto sopra, la cosa potrebbe stare in piedi, in prospettiva, anche cosi.

C'e' un piccolo problema.

Per le installazioni medio grandi, che sono poi la stragrande maggioranza in termini quantitativi assoluti, il margine operativo sta da qualche parte tra il 10 ed il 20%.

A fine 2011, quindi, con un ribasso previsto dalla legge di quasi il 20% delle tariffe, si arriverà a rendere antieconomici gli impianti più grandi e solo marginalmente interessanti gli altri.

I prezzi, per motivi vari, dei pannelli tradizionali in silicio non possono scendere ancora molto e quindi, già dal 2012, potrebbe esservi un crollo nella domanda, con conseguenti risvolti negativi sull'occupazione nel settore.

Circa 20.000 addetti, che, come avrete visto in questo post, ci costano circa 600 milioni di euro/anno, ovvero probabilmente meno della metà di quanto ci costano i lavoratori della Fiat, che sono un numero equivalente.

Cosi stando le cose parrebbe che da noi il fotovoltaico possa concludere la sua corsa entro la fine del 2011 o 2012.

In realtà, però, i pannelli in film sottile, come si è visto, hanno ampi margini di profittabilità e quindi, sintesi, arriveranno a costituire la stragrande maggioranza del mercato da qui a due anni.

Bisogna vedere se, essendo ancora quasi completamente sconosciuti in italia, basti dire che, piccolo outing, l'impianto che abbiamo appena finito a Caprese Michelangelo è uno dei più grandi installati finora in Italia, potranno arrivare in tempo per salvare il settore.

Sarebbe una ottima idea, quindi, cominciare a produrli anche da noi, cosi realizzando una filiera chiusa.

Purtroppo La Marcegaglia, mentre tuona contro i fannulloni, i sindacati, il governo ignavo e proclama la necessità di ritornare all'efficienza etc. etc. si dimentica di chiedersi e di spiegarci come mai, da 5 anni a questa parte, dopo aver ricevuto un congruo finanziamento pubblico, non partono le linee di produzione in film sottile della sua Arendi.

Nello stesso settore si sta muovendo anche Stm che dovrebbe ottenere dal CIPE un finanziamento da 47 milioni di euro per realizzare un nuovo stabilimento in Sicilia, da 160 MWp/anno.

Praticamente, ancora nel 2010, l'italia è l'ultimo produttore di fotovoltaico tra i paesi avanzati.

Ci vorrebbe, solo per il nostro fabbisogno , almeno 4 o 5 volte la potenzialità degli stabilimenti della Marcegaglia (quando come e se entrerà mai in produzione, ancora non pare operativa) e della STM, sommati assieme.

Considerando i tempi tecnici per realizzare gli stabilimenti la cosa non è destinata a cambiare significativamente, almeno nei prossimi tre o quattro anni.

Continueremo, per un pezzo, ad essere "colonizzati" da chi si è mosso presto e bene, senza aspettare prebende e finanziamenti dall'alto.

First Solar, ultimi noi.

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