Con una riduzione tendenziale dello 0,8 per cento il valore aggiunto risulta in calo solo in agricoltura nonostante i successi raccolti dal Made in Italy agroalimentare all'estero, dove crescono le esportazioni e in Italia, dove tengono i consumi a tavola.
E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati dell'Istat sulla crescita del Pil in Italia dell'1,1 per cento rispetto al terzo trimestre 2009 per effetto di un aumento nell'industria e nei servizi e un calo per l'agricoltura sia sul piano congiunturale (-1,2 per cento) che tendenziale (-0,8 per cento).
Si stanno vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali - sottolinea la Coldiretti - è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.
Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano - riferisce la Coldiretti - due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.
I poteri forti della filiera agroalimentare - aggiunge la Coldiretti- sfruttano il loro potere di mercato nei confronti degli agricoltori, che in molti casi non riescono a coprire i costi di produzione.
Per ogni euro speso dai consumatori per l'acquisto di alimenti oltre la metà (il 60 per cento) va alla distribuzione commerciale, il 23 per cento all'industria di trasformazione e solo il 17 per cento per remunerare il prodotto agricolo. Il prezzo di un prodotto aumenta piu' di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera.
Per sostenere la redditività delle imprese agricole, la Coldiretti è impegnata nel progetto operativo per una "Filiera agricola tutta italiana" che ha come obiettivo di eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, mercati degli agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
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