Cosa è successo? Che la Procura di Napoli ha disposto delle indagini nell’ambito dell’operazione “Rifiuti in mare” eseguita in tutto il Paese dai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) e dalla Guardia di Finanza di Napoli, dopo che nell’estate 2009, ve ne parlavo qui, ci fu una insolita invasione di vermi e zecche sul bagnasciuga del litorale di Cuma. Si sospettò che la causa fosse dovuta a del percolato sversato nel depuratore.
Riporta Il Mattino:
è stata accertata l’esistenza di un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha consentito, per anni, lo sversamento in mare del percolato (rifiuto liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani), in violazione delle norme a tutela dell’ambiente. Il percolato veniva immesso senza alcun trattamento nei depuratori dai quali finiva direttamente in mare, contribuendo ad inquinare un lunghissimo tratto di costa della Campania, dal Salernitano fino al Casertano.
Fino a prove contrarie, vige il principio della presunzione di innocenza, sono stati ritenuti responsabili in totale 14 persone tra cui Gianfranco Mascazzini ex direttore generale del Ministero dell’Ambiente, nonché commissario in Abruzzo nominato per gestire 40milioni di euro per prevenire il rischio idrogeologico. La nomina, fatta dal Ministero per l’Ambiente è avvenuta lunedì scorso e comunicata dal presidente della Regione Gianni Chiodi.
Riferisce ancora Il Mattino:
Non sono stati accordati i domiciliari, invece, a Lionello Serva, ex sub-commissario per i rifiuti della Regione Campania, Claudio Di Biasio, tecnico degli impianti del Commissariato, Generoso Schiavone, responsabile della Gestione acque per i depuratori della Regione Campania e Mario Lupacchini, dirigente del settore Ecologia della Regione.
Via | Il Mattino
Foto | Giann.net
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