03/02/11

Anche le direttive UE contro Berlusconi. Ma spunta una leggina salva-premier



Un beffardo scherzo del destino. Era stata letta in questo modo da gran parte della stampa nazionale l'approvazione da parte della Camera dei Deputati della Convenzione europea di Lanzarote, fondata sul rafforzamento della lotta allo sfruttamento e all'abuso sessuale dei minori, pochi giorni prima dell'esplosione del caso Ruby.

Il 14 gennaio la Procura di Milano trasmetteva alla Camera l'intero faldone documentario che incrimina Silvio Berlusconi per prostituzione minorile e concussione, per la nota vicenda che vedrebbe, giorno dopo giorno, un numero crescente di ragazze (in diverse circostanze minorenni) protagoniste di festini a sfondo sessuale nelle ville del premier. Solo 3 giorni prima la stessa aula aveva approvato in seconda lettura il disegno di legge di ratifica della Convenzione (sottoscritta il 25 ottobre 2007 da 27 paesi del Consiglio d'Europa, tra cui l'Italia), che tra i suoi punti fondamentali presentava un duro inasprimento delle pene per la prostituzione minorile (12 anni per lo sfruttamento, 6 anni per "l'utilizzo").

Come se non bastasse la Convenzione di Lanzarote ad accrescere i rischi legali da parte del premier, spuntano fuori dagli archivi della Camera ben due disegni di legge "ostili" a Silvio Berlusconi, pubblicati in esclusiva da Il blog di Alessandro Tauro. Il primo, datato 24 luglio 2009, accresce ulteriormente le pene per il reato di prostituzione minorile, tenendosi in linea con la Convenzione ma incrementando ulteriormente le pene accessorie (interdizione dai pubblici uffici e raddoppio dei tempi di prescrizione). Il secondo, risalente all'aprile 2010, esclude l'ignoranza dell'età del minore con cui si è consumato il rapporto sessuale come elemento di giustificazione legale dell'imputato.

Entrambi i provvedimenti portano le firme di deputati del Popolo della Libertà.

A chiudere la sequenza dei DDL anti-premier è ancora una volta l'Europa, nei consueti panni del Consiglio Europeo. Il 26 gennaio 2011 la Commissione Giustizia della Camera approva la direttiva comunitaria numero COM(2010)94, proposta congiuntamente da Parlamento e Consiglio, relativa alla "lotta contro l'abuso e lo sfruttamento dei minori e la pedopornografia".
La direttiva UE, apparentemente fuori tema, va ad inserirsi alla perfezione nelle recenti vicende legali che vedono protagonisti Silvio Berlusconi, Emilio Fede, Lele Mora, Nicole Minetti e Karima El Mahroug (alias "Ruby rubacuori").

A dimostrazione di questa considerazione, l'UE, all'interno della stessa direttiva, va a definire la prostituzione minorile come "l’utilizzo di un minore per atti sessuali, mediante la promessa o la dazione di somme di denaro o di altra remunerazione o vantaggi contro la partecipazione a tali atti, a prescindere che il pagamento, la promessa o i vantaggi vadano al minore o a terzi".

Anche in questo provvedimento, come nella Convenzione di Lanzarote, trovano posto sostanziosi incrementi di pena per i responsabili di reati relativi alla prostituzione minorile; se l'induzione alla prostituzione minorile e l'utilizzo di un minore a tale scopo prevedono una reclusione massima non inferiore ad anni 5, il reclutamento di minori a scopi sessuali comporta una pena massima che non può attestarsi al di sotto degli 8 anni di detenzione.

Ad accompagnare l'accusa di aver consumato rapporti sessuali a pagamento con ragazzine minorenni, c'è l'incriminazione per concussione, ovvero il presunto utilizzo a scopi privati di un servizio pubblico quale gli uffici della Questura di Milano. Ed è su questo aspetto che sembrerebbero concentrarsi gli ultimi sforzi della maggioranza. Il 31 gennaio, difatti, appena 3 giorni fa, l'onorevole Giuseppe Valentino (PDL), membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, ha presentato una proposta di legge di modifica dei delitti contro la pubblica amministrazione, al cui insieme appartiene proprio il reato previsto dall'articolo 317 del codice penale: la concussione.

Il disegno di legge al momento è in attesa di essere assegnato alle commissioni competenti e in tale status resterà ancora per alcuni giorni. In questa fase il provvedimento è escluso dalla procedura di pubblicazione e di pubblica stampa ed è suscettibile di possibili, ulteriori modifiche da parte del relatore.
Quando l'ufficio di Presidenza avrà deliberato l'assegnazione, il testo del provvedimento diventerà di pubblico dominio e le aule di Palazzo Madama prima e di Montecitorio poi si troveranno a dibattere ancora una volta su quella che potrebbe essere l'ultima, nuova, ennesima legge ad personam "salva-premier".

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