Stabilire il pagamento di una tassa in base alle emissioni, si traduce in "Devi comprarti la macchina nuova altrimenti cacci il grano", ovvero è una tassa su chi non cambia l'auto ogni tre anni.
Molto ambientalista.
Considero le emissioni importanti, ossia il problema #318 sulla lista delle questioni ambientali. Una specie di specchietto per le allodole riservato a bambini ed ignoranti, e vòlto ad ignorare i veri problemi ambientali che sono il massiccio inquinamento del territorio, il consumo delle risorse e il problema energetico.
Gli ambientalisti che concepiscono queste proposte non sanno che un'auto nuova, magari "a basse emissioni", appena uscita dall'autosalone ha già consumato tanto petrolio quanto ne consumerà per il resto della sua vita. Lo scrivevo qui, tanti anni fa:
Forse non tutti sanno che un'auto appena uscita dalla fabbrica ha già consumato tanto petrolio quanto ne consumerà per il resto della sua vita sulle strade. Petrolio servito per estrarre le materie prime necessarie, trasportarle in fabbrica, produrre le plastiche e le vernici, alimentare la catena di montaggio, trasportare le auto dai rivenditori. Tanto petrolio quanto ne metterà, in seguito, il proprietario nel serbatoio.
Non considerano che la bella invenzione di Euro 5, Euro 6 e così via, lungi dall'essere un provvedimento "ecologico" è consumismo forzato, che impone di gettare in discarica, ogni 5 anni, milioni di tonnellate di metalli, plastica, schiume resi inutilizzabili per legge e che resteranno a distruggere l'ambiente molto più di un po' di CO2. Stimolo alle "nuove tecnologie" lo chiamano, ma per adottarle dobbiamo buttare e ricomprare.
Non si vergognano di imporre una tassa in base alle emissioni anziché alla cilindrata, in modo che chi ha il macchinone di lusso ultimo modello paghi meno di chi ha un'utilitaria vecchia e non può permettersi di cambiarla.
Questo è l'ambientalismo attaccato al paradigma, un ambientalismo che non vuole cambiare niente, un ambientalismo a presa per i fondelli a parer mio. Ma basta guardare chi ha firmato la proposta: Legambiente a braccetto con l'ACI.
Ah beh, allora non valeva neanche la pena di arrabbiarsi.
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