27/09/11

La grande diga anti speculazione


L’estensione del fondo salvastati EFSF da 400 a 3000 miliardi di € ha causato un forte rimbalzo di tutti i listini europei quest’oggi.

Quanto è razionale questo movimento, e quanto è emotivo? cosa c’è dietro questo aumento del potere di fuoco del EFSF? Quali insidie nasconde? E quali benefici?

innanzitutto vediamo come si estenderebbe questo “potere di fuoco”: come da consigli giunti da Oltreoceano si tratta della possibilità da parte del EFSF di andare a comprare “a leva“. Non si tratta insomma di denaro effettivamente stanziato (anche perché nessun Paese potrebbe stanziare grandi somme al momento…) ma di adeguare in termini normativi il margine di manovra del Fondo Salvastati.
Effetto: avere la potenzialità di comprare tutto il debito circolante italiano e spagnolo (ad esempio) è un fortissimo disincentivo alla speculazione ribassista. L’EFSF, che anche la Russia si è detta disponibile a finanziare, potrebbe col tempo assomigliare sempre più ad un veicolo facente il ruolo degli Eurobond: compra il debito europeo e ne emette di proprio. Diventa decisamente più sottile la differenza di rischio insito in un Bono spagnolo piuttosto che in un Bund tedesco (spread in restringimento tra periferici e centrali?...) e dunque chi è abituato a marginare sui mercati speculando si terrà ben lontano dall’andare short sui periferici, anzi verosimilmente potrebbe tentare di anticipare o seguire un movimento a rialzo, che godendo del “cappello” dell’EFSF sarebbe il trend meno rischioso.
Questo meccanismo avrebbe la capacità di instaurare il circolo virtuoso che, a causa del restringimento degli spread, farebbe ridurre il costo del debito dei Paesi più in difficoltà, dando loro più tempo per riaggiustare i bilanci.

Quindi? tutto sistemato?

Neanche per sogno. Ricordiamoci che questo intervento fu già attuato dagli USA, con il nome di TARP, non troppo tempo fa. Il suo effetto fu positivo per qualche mese, poi le grane tornarono a galla, irrisolte e più grandi di prima. Ancora una volta, quando con manovre e artifici si “compra tempo” occorre poi spenderlo bene. Quindi la sentenza definitiva ad oggi non può essere data.
Ora non ci resta che verificare che questa novità venga concretamente ratificata e, nel caso, godersi l’onda, partendo da ciò che di più stressato il mercato offre. Nel frattempo -ripassando il come e il perché il TARP ad un certo punto si inceppò- ci si prepara a capire quando ci si avvicina alle rapide ed è meglio fermarsi di nuovo a riva.

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