21/10/11

Eurogendfor, Polizia della crisi? Lo dice la legge.

Visto che l'argomento tanto vi appassiona, e che in Rete non si esaurisce il dibattito su questa fantomatica Eurogendfor che starebbe bastonando i rivoltosi greci, vediamo di capirne un po' di più.
La vox populi del momento vuole che Eurogendfor (già ribattezzata dagli spiritosi Eurotransgender) sia una forza di Polizia antisommossa promossa da vari Stati europei e impiegabile sugli scenari di rivolta o protesta nei Paesi membri o terzi, quali la Grecia.

Cosa è Eurogendfor ce lo dice in primis il governo italiano. Sarebbe una forza di Polizia militare istituita nel 2004, da impiegare in zone di crisi e di guerra, oppure dove le forze militari hanno appena lasciato il campo ad un nuovo governo dopo un conflitto. Operazioni nell'ambito della dichiarazione di Petersberg, uno dei soliti mille misteriosi trattati, che prevede "missioni umanitarie o di evacuazione, missioni intese al mantenimento della pace, nonché le missioni costituite da forze di combattimento per la gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della pace". Bosnia Erzegovina e Haiti sono stati due scenari di impiego, roba più tosta dei blac bloc, almeno fino ad ora. Quando si parla di "gestione di crisi", insomma, si tratta di crisi di tipo bellico e non certo di rivolte di piazza. O almeno così dicono.
Continua poi il sito del governo:
Per il momento, la compongono, oltre ai Carabinieri, uomini della Gendarmeria Nazionale francese, della Guardia Civil spagnola, della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese e della Marechaussee Reale olandese. (I rumeni partecipano come osservatori)
Interessante è invece questa dichiarazione: L'Italia fornisce all'Eurogendfor il maggior contributo di uomini. Insomma, quando si tratta di mettere benzina nelle volanti di periferia non abbiamo una lira, quando invece bisogna fare i pavoni davanti agli stranieri siamo sempre in prima fila.
Sempre per rimanere sulle fonti ufficiali, leggiamo Wikipedia. La quale riferisce che Eurogendfor non obbedisce ai Parlamenti nazionali, nel solco della nuova tradizione che vuole i Parlamenti eletti sempre più insignificanti, ma ai singoli governi. Il che è inquietante assai, ma c'è almeno un contrappeso: per il dispiegamento operativo della forza di Polizia, è necessaria l'unanimità dei sei Stati membri di Eurogendfor. Insomma, non è che uno fa una telefonata: "Ehi, qui c'è casino per strada, mandatemi i superpoliziotti!". Devono mettersi prima d'accordo in sei, figuriamoci.
Fin qui le fonti ufficiali. Ma ce ne sono altre, di notizie ufficiali, un po' meno strombazzate. Per esempio, il fatto che la base di Eurogendfor si trovi a Vicenza (sì, proprio dove c'è la base NATO, ma sicuramente è un caso) e che lo Stato ospitante, cioè noi, sostiene tutte le spese del Quartier Generale. Scommetto che non ce lo avevano neanche chiesto, ci siamo offerti volontari.
Ma la cosa più interessante è la legge uscita sulla Gazzetta Ufficiale del 14 Maggio 2010, in cui si ratificano alcuni dei soliti misteriosi trattati europei, e che recita tra l'altro nell'art.4:
3. EUROGENDFOR potra' essere utilizzata al fine di:

a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;

c)  assolvere  a  compiti  di  sorveglianza  pubblica,  gestione  del
traffico,   controllo   delle   frontiere   e   attivita'    generale
d'intelligence;

e) proteggere le persone e i beni e mantenere  l'ordine  in  caso  di
disordini pubblici.
Tutto ciò in contraddizione con quanto visto finora, ovvero che si tratta di una superpolizia impiegata in casi estremi e scenari di guerre. Ma quel che dichiarano i vari siti lascia il tempo che trova di fronte alla legge: e la legge dice che possono intervenire in piazza. D'altronde, era già scritto anche sul Trattato di Velsen del 2007: sarà per questo che i trattati restano sempre tanto misteriosi.
(Nella foto: un ufficiale dei Carabinieri con gendarmi spagnoli, a Vicenza)

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