Nonna, ti spiego la crisi economica. 6
(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
Nonna: Però ci pensavo, va bene che volevano che gli Stati non ci dessero i soldi a noi cittadini per stare tutti bene. Ma alla fine gli Stati ci sono ancora, mica li hanno aboliti. E allora perché non tornano a spendere per noi col debito buono?
P. Nonna, ”il debito buono”… che genio che sei, mi hai appena messo in mente una cosa che altrimenti non ti avrei spiegato e che è importante. Ma prima rispondo al perché gli Stati non tornano a spendere: in America, in Inghilterra, in Svezia, in Giappone, insomma, in tutti quei Paesi che hanno ancora una moneta sovrana, le elite hanno convinto i governi (a suon di soldi) e la gente di quel famoso spauracchio che dice che la spesa dello Stato è un debito terribile, è una catastrofe per tutti. E allora non spendono quanto sarebbe necessario. Qui in Europa ci hanno tolto addirittura le monete da spendere, quindi proprio siamo fritti. Ora ti spiego quella cosa importante che mi ha fatto venire in mente quando hai detto ”il debito buono”.
Nonna: Eh sì, mi hai detto che ci fa più ricchi…
P. Vedi nonna, nella realtà esiste una spesa dello Stato che non è tanto buona, o perlomeno che è meno buona di quella che ti dicevo. Perché bisogna capire questo: anche se è verissimo che lo Stato con la sua moneta può spendere inventandosi i soldi quasi senza limiti, è anche vero che per renderci più sicuri e benestanti tutti, deve farlo con giudizio. Cioè deve spendere per darci piena occupazione, scuole migliori, infrastrutture più moderne, stipendi migliori, pensioni dignitose a tutti ecc. Questa spesa, come tu hai giustamente detto, può essere chiamata “debito buono dello Stato”, cioè un circolo economico virtuoso per cittadini e aziende, come dicevamo le volte scorse. Ma se invece lo Stato non spende per noi in questo modo, cioè se segue quello che vogliono le elite criminali, allora tutti ci impoveriamo, anche l’economia. Ma questo causa dei fenomeni per cui poi lo Stato deve tornare a spendere lo stesso, ma solo per tappare le falle, per metterci delle pezze d’emergenza, rimediare ai pasticci sociali della nuova povertà, cioè i disoccupati o quelli che lavorano per 800 Euro e non ce la fanno a campare; o per soccorrere le aziende che falliscono ecc. E questo è un “debito cattivo dello Stato”, perché sono soldi buttati al vento e che non creano nessuna cittadinanza forte e nessuna economia fiorente.
Nonna: Quindi ste elite di delinquenti, che non vogliono che lo Stato spenda col debito, alla fine poi ci fanno spendere lo stesso, ma sono soldi buttati.
P. Esatto. Bel paradosso eh? Ma ora facciamo un riassunto delle puntate precedenti, per poi continuare. Allora nonna, le elite di potere mondiale avevano capito che lo Stato democratico, con una sua moneta che può creare senza quasi limiti, avrebbe potuto spendere più di quello che tassa i cittadini e le aziende, e renderli tutti più benestanti, moderni e istruiti. Ma cittadini che siano tutti benestanti, consapevoli e padroni del loro Stato democratico erano un pericolo mortale per le elite, che invece ci vogliono ignoranti, sempre in affanno per i soldi e spesso anche disperati, così loro possono fare i loro affari immensi e rubare la maggior parte della ricchezza comune. Così si sono inventati che la spesa dello Stato quando ci dà più soldi di quanto ci tassi (spesa a ‘debito’ buona) è terribile, che va assolutamente combattuta e hanno convinto tutti di questo. Così ci hanno fregati. Poi ci hanno nascosto che la spesa dello Stato è in realtà indispensabile sia per creare nuova ricchezza al netto nel contenitore dei cittadini privati sia per creare profitti fra le aziende. Anzi, di nuovo ci dicono che se lo Stato spende meno, noi cittadini e le aziende saremo più ricchi, che è una balla colossale. E anche qui tutti ci sono caduti. E in ultimo hanno pensato che qui in Europa potevano addirittura sottomettere gli Stati con leggi più potenti delle leggi statali, cioè le leggi della UE, e impedirgli così di spendere per noi persone togliendogli proprio le monete stesse, le lire, i marchi, i franchi ecc. E si sono inventati l’Euro…
Nonna: Ah! Ecco, quella cosa lì non mi è chiara, ci pensavo prima. Ma perché i politici italiani potevano spendere le lire come gli pareva ma non possono spendere gli Euro quanto gli pare?
P. Perché l’Euro non lo possono creare dal nulla come facevamo con le lire, i franchi, i marchi ecc. L’Euro è la moneta unica per 17 Stati d’Europa oggi, la usano tutti e 17, ma… non è loro. Ti ho già detto che il pregio di una moneta sovrana moderna è che lo Stato la crea dal nulla e che quando la spende per noi si ‘indebita’ solo con se stesso, per cui a noi cittadini arrivano quelle monete al netto, e ci rendono più ricchi. Ma oggi gli Stati che usano l’Euro devono prenderlo in prestito da dei signori privati che già l’hanno, e quello è un debito vero, non fasullo come quello di prima. Ripeto, prima, con la lira, i soldi del nostro Stato sbucavano da pezzi di carta che lo Stato firmava dal nulla, oggi gli Euro sbucano dalle banche dei tizi che lo prestano allo Stato, un bel cavolo di differenza. L’Euro è fatto da un sistema di Banche Centrali europee, e finisce subito, cioè appena sfornato, nella tasche di grandi investitori privati, che possono essere miliardari malesi, arabi, o assicurazioni tedesche, fondi di investimento brasiliani, giapponesi, italiani, turchi… chiunque sia ricco abbastanza per comprarsi gli Euro.
Nonna: E allora lo Stato non ne può avere lo stesso quanti ne vuole?
P. No. Ascolta bene. Prima, con le lire, anche se lo Stato avesse avuto un debito con qualcuno, che problema c’era? Lo pagava inventandosi le lire, come ti ho spiegato le volte scorse. A quei tempi un riccone straniero non aveva problemi a darci i suoi soldi, cioè a comprarci un nostro titolo di Stato. Tanto aveva la certezza del rimborso, per i motivi appena detti. Inoltre, non dimenticare che per lo Stato italiano vendere titoli di Stato era una opzione, NON un obbligo per trovare soldi. I soldi se li inventava. Oggi è tutt’un’altra storia. Primo, oggi il riccone che compra un nostro titolo di Stato sa che noi per pagargli domani ciò che gli spetta dobbiamo andarci a trovare gli Euro da qualche altro riccone, cioè proprio prenderli in prestito. Secondo, di conseguenza potremmo rimanere a secco se i ricconi si rifiutano di prestarceli. Potremmo fare bancarotta e non pagare più nulla. E allora cosa succede?
Nonna: Che non ce li danno, ed è per questo che c’è la crisi. Giusto?
P. Bè, sì! Fuochino nonna. Nella realtà ce li danno, ma come garanzia vogliono almeno che gli paghiamo interessi altissimi, e anche i soldi per quelli dobbiamo trovare con altri prestiti. Ma hai ragione, da qui viene una bella fetta di crisi, perché di fatto lo Stato che usa sto maledetto Euro è sempre con l’acqua alla gola di non trovar abbastanza soldi, e deve fare i tagli, che sono crisi economica. Poi siccome questa volta il debito in Euro è VERAMENTE un debito, come ti ho detto prima, gli stessi ricconi che ce li prestano guardano il nostro debito, e se è alto si allarmano: “Oddio! Siete molto indebitati!” dicono, e si fidano ancora di meno della nostra capacità di ripagare i prestiti che ci fanno, e allora ci chiedono sempre più interessi, e questo ci fa indebitare sempre più, ma indebitarsi sempre più significa sempre più tagli, cioè SEMPRE MENO SPESA dello Stato per noi cittadini, e questo è crisi economica perché come sai ci impoverisce, e così s’innesca un circolo vizioso all’infinito. Capito la trappola?
Nonna: Oddio, no, mi ronza la testa…
P. La trappola è che questo Euro le elite lo hanno voluto apposta per mettere gli Stati Europei in crisi economica, così per gli Stati è impossibile spendere quanto sarebbe necessario per creare la famosa cittadinanza forte, benestante, istruita e democraticamente attiva. Perché più ci affossano, più ci spaventano con la crisi, più siamo con l’acqua alla gola per i sodi, meno siamo padroni di noi stessi e del nostro Stato. E loro, le elite, spadroneggiano a destra e a manca e s’intascano grandi ricchezze. Fu tutto un piano nonna. Pensa che sta moneta unica capestro la pensò un economista francese amico delle elite che tu avevi 20 anni. Era il 1943.
Nonna: Ma noi siamo proprio dei nulla, cioè proprio ci pigliano in giro come gli pare.
P. Già, e sai perché? Perché poche nonne hanno un nipote come il tuo che gli spiega in parole semplici cosa fanno i padroni del mondo veramente, e dove sono…
Nonna: Eh! Tutto perché poi vuoi le lasagne… Dì mò di no! Ma poi senti, e dov’è che sono questi delinquenti? E poi chi sono?
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Nonna, ti spiego la crisi economica. 7
(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
Nonna: Allora chi sono sti delinquenti che ci tolgono i soldi dello Stato, quelli che dicono che il debito pubblico è un nostro debito, quando invece non lo è, insomma, sti qui che con l’Euro ci hanno fatto sto brutto scherzo. Perché guardavo la televisione ieri e mi dicevo “ma sta a vedere che quel politico lì è uno di loro”. Dimmi mò.
P. Attenta, il debito pubblico non è un nostro debito quando lo Stato ha una moneta sovrana, come le lire di una volta. Ti ho spiegato che con l’Euro tutto è ribaltato. Ok? Allora nonna, per la tua domanda bisogna prima capire un paio di cose, poi ti faccio i nomi…
Nonna: Ohh, sempre bisogna capire 100 cose per capirne una, insomma…
P. Eh bè, nonna, se fosse semplice allora non avrebbero conquistato il mondo. Guarda che è proprio il fatto che la gente si stufa di capire e non ascolta più, che li ha fatti vincere così. Ma consolati, neppure i ragazzi contestatori in Italia hanno la pazienza di studiare ste cose, e neppure loro combinano un accidenti alla fine. Ok, ascolta. Ci hanno tutti convinti che i politici sono i potenti. No, assolutamente no. Il loro potere è un teatrino locale, cioè hanno potere a Roma o a Parigi o a Londra, certamente possono comandare su tante cose e hanno privilegi, sono temuti e rispettati, qualcuno di loro fa anche soldi. Ma quello non è vero potere. Sai cosa significa avere vero potere? Immagina un uomo che può decidere di mandare in bancarotta un’intera nazione. Un singolo uomo, e non manda in bancarotta una nazione di poveretti tipo il Congo, ma per esempio l’Inghilterra, addirittura. Immagina un gruppo di uomini che possono dire a un governo “cambia le tue regole, paga di meno la gente, vendici la Sanità, le tue banche, le tue spiagge e tutti i tuoi treni, le vogliamo a poco, e se disobbedisci ti facciamo fallire”. Immagina un altro gruppo di uomini che fa una legge che obbliga gli Stati a non proibire un prodotto tossico che è pericoloso per milioni di cittadini, e se gli Stati disobbediscono allora sono multe pazzesche. Immagina addirittura un altro gruppo ancora che pensa a regole che faranno impoverire 30 milioni di persone in due anni, così li si può sfruttare pagandoli 2 soldi di stipendio, e quelle regole non solo le impongono ai ministri, ma tutti sono tenuti a dire che sono giuste! Infine ecco una serie di miliardari che fanno scommesse giocandosi, come fossero al casinò, i bilanci di intere nazioni, e nel fare questi giochini finiscono col mandare in rovina aziende, lavoratori, governi…
Nonna: Ma esistono uomini così? Dai, ma dai! Nei film di James Bond, non nella vita vera.
P. Allora, 1) Quello che ha mandato in bancarotta l’Inghilterra era uno speculatore monetario di nome George Soros; sono uomini ricchissimi che con trucchi contabili possono far perdere di valore a una moneta di uno Stato al punto da farla crollare. Inondano i mercati con quella moneta, e per il principio per cui se di una cosa ce n’è troppa in giro non vale più niente, come le cipolle, anche quella moneta perderà valore e così quello Stato va in vacca. 2) Gli uomini che possono dire al nostro governo di svendergli i beni pubblici se no lo fanno fallire, sono gente come Montezemolo, Benetton, De Benedetti, Geronzi, Tronchetti Provera, i Moratti, Caltagirone, fra i maggiori. Sono gli amici di quei ricconi internazionali che ti dicevo la volta scorsa, quelli che prestano gli Euro allo Stato e che poi guardano il nostro debito e gridano: “Oddio! Siete molto indebitati!”, e allora via col panico, e per prestarci gli Euro ci chiedono interessi altissimi, così la nostra economia va ancora più nel fosso. E quando è con una gamba nel fosso, gli stessi ricconi gridano al governo “dovete privatizzare i beni pubblici a buon mercato per far cassa!”, e se lui non lo fa ci chiedono ancor più interessi per darci gli Euro, così nel fosso ci finiremo interi. Allora lo Stato è costretto a vendere la nostra roba, e la comprano quegli altri signori che dicevo prima, i Montezemolo e soci, a prezzi stracciati. 3) Gli uomini che possono obbligare gli Stati a non proibire un prodotto tossico sono quelli dell’Organizzazione Mondiale del Commercio di Ginevra. Fanno regole più potenti delle nostre leggi, e che sono amiche SOLO del business, e se una nostra legge nazionale va contro il business per proteggere noi persone, viene punita con multe pazzesche. 4) Quelli che possono far impoverire 30 milioni di persone in due anni, così poi altri li possono sfruttare pagandoli 2 soldi di stipendio, sono le grandi banche criminali del mondo, come Goldman Sachs, Bank of America, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Credit Suisse, UBS ecc. Attenta nonna, queste non sono le banche che abbiamo sotto casa, non tengono i conti correnti dei normali cittadini. Sono specie di banche che trafficano in soldi con trucchi sporchissimi, ma talmente sporchi che sono riusciti a vendere carta straccia a migliaia di altre banche come fosse denaro vero. Così tutte ste banche sono andate alla malora e hanno smesso di prestare i soldi alle aziende, che sono andate in malora pure loro e hanno licenziato milioni di lavoratori. Questi poveracci sono in mezzo alla strada, ma anche quelli che sono rimasti impiegati sono spaventati a morte di perdere il lavoro. Così succede che chi cerca lavoro accetta qualsiasi stipendio miserabile per paura e disperazione. Chi ne approfitta, e ci lucra, sono soprattutto le grandi industrie delle elite, tipo Renault, Siemens, Boeing, Microsoft, Electrolux, General Electric, Procter & Gamble, Alcoa, Caterpillar, Volkswagen, o le italiane Finmeccanica, Fiat, Benetton, Luxottica, Tod’s, e altre, che vogliono pagare poco gli operai per battere le industrie concorrenti cinesi. Cioè vogliono poter vendere i loro prodotti nel mondo a prezzi competitivi con quelli cinesi.
Nonna: Ma aspetta un momento. Mica solo quelli lì super potenti ci guadagnano a pagar poco la gente. La Mimma c’ha il figlio che qui alla Brosetti di San Giorgio del Colle, quelli che fanno i cancelli e che sono 60 anime, gli danno 950 Euro al mese. E ringrazia Dio, perché prima prendeva meno.
P. Vedi nonna, le piccole e medie aziende, che vanno dal bar all’imbianchino, dal negozio di scarpe fino alla fabbrica come quella che dici tu, sono quelli che impiegano la maggioranza degli italiani. Loro non decidono nulla, non possono nulla e subiscono solo. Per loro pagare poco i dipendenti è più un obbligo che una volontà. Mi spiego: prima viene la crisi economica causata dai potenti che ho detto, che porta a un calo della ricchezza dei consumatori, che porta a un calo delle vendite del bar, del negozio, della fabbrica; poi allora viene l’obbligo dei titolari a pagare poco, perché non vendono più. Non è che ci godano, preferirebbero vendere tanto a cittadini pagati bene. Invece, quei potentissimi industriali se ne fregano di pagare bene la gente qui, perché loro vogliono vendere in Cina, Brasile, America, Giappone, India. Poi tieni conto che i piccoli titolari non capiscono nulla delle cose che ti sto spiegano, e a volte neppure si rendono conto che chi li costringe dall’alto a pagare poco i loro dipendenti li condanna alla rovina, visto che con stipendi miseri anche le vendite sono per forza misere.
Nonna: Eh sì!
P. Ma finiamo la lista. 5) I miliardari che fanno scommesse giocandosi come fossero al casinò i bilanci di intere nazioni, e che finiscono col mandare in rovina aziende, lavoratori, governi, sono soprattutto gli Hedge Funds…
Nonna: Aspetta, questi proprio, booo! Electrolux sì, c’ho la scopa elettrica, li conosco, ma questi… effan, eggians che?
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(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
Nonna: Tò mò i tuoi jeans, c’ho messo un amore… Ma senti, ripensavo a quei potenti delinquenti dell’altra volta. Ma vuoi dire che nessun governo può arrestarli? Ma dico, noi c’abbiamo gli eserciti e la polizia? Cosa fanno, niente?
P. Nonna, ascolta: torno a quella cosa che abbiamo detto tante volte: le elite hanno fatto di tutto per impedire agli Stati con la loro moneta di ‘spendere a debito buono’ per dar benessere, istruzione, e potere ai cittadini, che se no le elite erano FI-NI-TE! perché cittadini forti e consapevoli possono usare la democrazia per fermare le elite e i loro giochi criminali, e sì, certo, possono anche decidere di usare gli eserciti per questo. Ti ho anche detto che in 50 anni di sforzi e di spese miliardarie le elite sono proprio riuscite a bloccare quella ‘spesa a debito buono’ perché hanno tenuto nascosto a tutti noi che era possibilissima. Sono riuscite così a mettere milioni di cittadini in condizioni di continua precarietà e ignoranza, e quindi hanno distrutto la vera democrazia. In poche parole cosa è successo? Una cosa semplice anche se drammatica…
Nonna: L’Euro delinquente…
P. Molto di più, guarda le cose dall’alto, come se tu fossi fuori dalla terra. E’ successo questo: nel momento in cui hanno tolto allo Stato, che è di tutti noi, il potere di creare ricchezza per tutti noi con la ‘spesa a debito buono’, il potere di creare ricchezza è diventato esclusivamente di pochi miliardari privati. Quindi tutti noi siamo nelle mani di pochi potentissimi privati. Siamo letteralmente alla loro mercé. E ci possono dire: gente, governi, obbedite? No? Allora via la ricchezza! Proprio nonna ci tolgono il tappeto da sotto i piedi, e noi tutti per terra come fantocci. Ecco cosa è successo, ecco cosa hanno fatto in 50 anni di sforzi dietro le nostre spalle. Oggi pochi uomini sono padroni di interi Paesi, perché senza di loro quei Paesi non avranno ricchezza. Questo è un crimine storico.
Nonna: Ma pensa che tutti sti anni quando andavo a fare le cure per l’anca la gente diceva “dai privati si sta meglio”, e c’era che diceva “i privati c’hanno i soldi, bisogna che arrivino in privati”.
P. Ma pensa con la tua testa. Se la Sanità o i trasporti essenziali o gli investimenti in posti di lavoro nuovi li gestiscono questi mega gruppi privati, cosa accade? Accade che dei miliardari mettono i loro soldi per comprare o per gestire questi servizi importanti per noi tutti. Ok. Ma tu sai che chi ha molti soldi vuole che fruttino, ok? E se tu sei un riccone privato ti guardi intorno e vedi dove è che i tuoi soldi frutteranno di più. Vediamo: li puoi mettere in Borsa, li puoi mettere nei titoli di Stato, li puoi mettere in case, o li puoi investire nei servizi di cui dicevamo. Dove ti rendono di più? Il riccone investirà dove i suoi soldi gli rendono di più, mica è scemo, se no non sarebbe un riccone, e certamente non li investe per far beneficienza a noi. Bene. Se decide di investirli negli ospedali, nei treni, nelle poste o a impiegare lavoratori, significa che quelle cose gli dovranno rendere profitti superiori alla Borsa, ai titoli di Stato, case ecc. Certamente non vuole perderci, ok? Quindi l’ospedale gestito dal mega gruppo privato deve come PRIMA COSA farli guadagnare DI PIU’ di quello che gli stessi soldi gli davano se investiti altrove, e come SECONDA COSA deve dare un servizio a noi cittadini. Questo è certo, non può mai essere il contrario. E allora, se per caso la tua malattia gli costa meno di quello che tu paghi e se il profitto è superiore a quello che gli stessi soldi gli rendevano in Borsa o nei titoli di Stato ecc., allora il riccone ‘te la compra’ e ti cura. Se gli costa di più non te la compra e tu ti arrangi. Così è anche per i lavoratori: se assumendoli guadagna di più che a mettere gli stessi soldi altrove, allora ok, se no li lascia tutti disoccupati. Cioè la regola è: se la ricchezza essenziale e i servizi essenziali sono nelle mani dei miliardari privati, noi cittadini li avremo SOLO se i ricconi ci guadagneranno quello che vogliono. Se no zero servizi e ricchezza.
Nonna: Santo Dio! Meglio lo Stato!
P. Esatto! Perché lo Stato con la sua moneta può darci tutte quelle cose SENZA preoccuparsi di fare profitti, tanto il suo ‘debito’ per noi non esiste, né esiste per lui come sappiamo. Se la tua malattia gli costa molto, no problema, te la ‘compra’ lo stesso. Se quei lavoratori non gli renderanno chissà che, no problema per lo Stato, li assumerà lo stesso. Ora, riassumendo anche un po’ delle puntate precedenti, quello che vien fuori, nonna, è che a ben vedere come funziona la macroeconomia negli stati patrimoniali degli Stati e la microeconomia privata…
Nonna: Ehhhhh????? Cosa? Cosa? Mi dì ben su, andavamo così bene…
P. Scusa, scusa, ok. Ridico: a ben vedere come funzionano i conti dello Stato che fa la ricchezza del contenitore dei cittadini privati, e come fanno profitti le aziende che danno lavoro a quei cittadini, si capisce che se togliamo di mezzo la spesa dello Stato non è possibile creare ricchezza al netto per i cittadini né i profitti per le aziende, che significano i nostri stipendi. Quindi, in soldoni, senza lo Stato con la sua moneta sovrana noi cittadini comuni siamo fregati, e dobbiamo dipender solo dalla creazione di ricchezza dei ricconi privati. I quali però non solo vogliono poi guadagnarci anche a costo di mandare noi in malora, ma ci ricattano e ricattano i governi al 100%, e se non facciamo quello che vogliono siamo fritti, cioè ci chiudono i rubinetti dell’economia. E qui nonna ascolta bene, ma bene eh? Siamo partiti a spiegarti perché c’è la crisi economica, ok?
Nonna: Eh già.
P. Ok. Allora guarda che la gran parte della crisi economica di adesso viene proprio dal fatto che le elite di quei ricconi e dei loro servi politici ci stanno chiudendo i rubinetti dell’economia APPOSTA. In che modo? Nei modi già detti: 1) impedendo agli Stati di fare la ‘spesa a debito buono’ per arricchire cittadini e aziende attraverso lo spauracchio del debito pubblico, e in Europa attraverso anche l’Euro truffa. 2) e imponendo ai politici, e ovviamente poi a noi cittadini, delle cure per la crisi che loro hanno voluto che non fanno altro che peggiorarla, e loro lo sanno, lo fanno apposta, perché poi sono loro che profittano dalla sfortuna degli Stati e dei cittadini.
Nonna: Ma Dio benedetto! Ma Dio santissimo!
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Nonna, ti spiego la crisi economica. 9
(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
Nonna: Ma sai che adesso tutti parlano delle cose che dici tu? Ma nessuno dice le cose che dici tu. Ma sei sicuro che hai studiato nella scuola giusta?
P. Sì, eccome. I miei professori appartengono alla scuola di uno dei più importanti economisti mai esistiti, John Maynard Keynes. Sono tutti accademici di rigore.
Nonna: Ma non dicevi che sono stati tutti comprati dai ricconi? E allora sto Chenes, o come si chiama, e i suoi amici sono gli unici buoni?
P. Bè, più o meno… Keynes fu il più importante economista del XX secolo, grazie a lui abbiamo le garanzie democratiche moderne. Ma fu fatto fuori proprio dalle elite di cui parliamo, non lo comprarono, lo fecero fuori…
Nonna: L’hanno ammazzato? Ma di sù…
P. No, nel senso che l’hanno messo fuori gioco. Oggi se tu vai dagli economisti prezzolati e tromboni che sparlano in tv e gli dici “Keynes”, gli viene un travaso di bile. Lo odiano. Per forza, la sua economia era quella della nostra Gallina dalle Uova d’Oro di cui ti ho parlato, quella che avrebbe legato le mani alle elite per sempre. Lo fecero fuori, accadde nel 1944, a un’importantissima conferenza chiamata Bretton Woods. I potenti del mondo lo misero in minoranza, e poi la sfiga ci mise lo zampino nonna. Keynes morì d’infarto poco dopo e nel pieno della sua intelligenza. Morto il leader, si sa, tutto si sfalda.
Nonna: Ma com’è che noi sti nomi non li sentiamo mai?
P. Nonna, quello che senti alla tv è filtrato 80 volte prima di arrivare. La propaganda è essenziale al potere. Pensa a Marx…
Nonna: Il comunista che fece la rivoluzione?
P. Ecco, vedi? Marx non fece la rivoluzione. Era un economista geniale, uno scienziato che analizzò l’economia del suo tempo e immaginò come poteva svilupparsi. Fece anche delle previsioni sbagliate, ma capì 150 anni fa quello che sta succedendo ora. Già allora le elite compresero che le sue idee erano pericolose per loro, e pensa che tutta l’economia moderna, quella che ci sta distruggendo, nasce proprio per reagire a Marx. Magari non ti interessa, ma Marx era un economista Classico, e l’economia dominante di oggi è chiamata Neoclassica, cioè i nuovi classici che tentano di smentire Marx.
Nonna: Ma Dio santo! Ma ci stanno distruggendo davvero, ma non vedi che sono tutti agitati? Al sindaché, gli operai, i giovani che spaccano tutto, anche la Gabriella adesso c’ha la figlia che l’hanno messa a casa e c’ha tre bimbi! Ma Dio santo.
P. Oggi è una giornata importante nonna. Oggi ti dico come fanno a creare la crisi economica in modo del tutto artificiale, cioè voluta a tavolino. Tu sai già le cose essenziali. Allora: le elite hanno lavorato decenni per arrivare a demonizzare la spesa dello Stato a ‘debito buono’, che come sappiamo è l’unica in grado di creare denaro nuovo al netto nel contenitore dei cittadini e aziende private, a patto che lo Stato crei più denaro con la sua spesa di quanto ce ne tolga tassandoci. Il successo delle elite qui è stato totale. Infatti tutti, dai politici alla tua amica Gabriella, pensano che quella spesa dello Stato è un debito terribile per i cittadini, quando invece è la loro ricchezza. Ok. Ricorda il contenitore dei cittadini + aziende. Cosa accade se gli togli dei pezzi di spesa dello Stato? Si impoverisce immediatamente, meno stipendi pubblici, minori pensioni, fatturati d’azienda in calo, quindi anche stipendi privati in calo. Stipendi e pensioni in calo = la gente spende meno. Meno spesa = le aziende e i negozi vendono troppo poco. Le aziende vendono poco = licenziano e non assumono, o assumono a stipendi da miseria e precari. Tutto questo = crisi economica e disoccupazione. Ok?
Nonna: Ah sì, infatti c’erano due salumieri qui di sotto, e hanno chiuso. Anche il laboratorio che mi ha fatto la protesi dei denti ha chiuso, prima erano in dieci lì dentro, poi mi ricordo che erano in quattro, poi chiuso.
P. Ok, attenta qui. Nel momento in cui inizia la crisi, arrivano proprio i dottoroni delle elite a dare le ricette per ‘guarire’, quelli che hanno convinto tutti che lo Stato non deve spendere. Tu dirai: come li vedono li sommergeranno di fischi e sberleffi. Ma no! Anzi, ti ho già spiegato che col lavoro di anni e con fior di miliardi si sono comprati il consenso della politica e dei media. E sai quale è la loro logica di fronte alla crisi? Dicono: “Se il nostro farmaco non vi ha curato e state peggio di prima… E’ PERCHE’ NON NE AVETE PRESO ABBASTANZA!” Proprio così nonna, e quindi predicano come soluzione alla crisi proprio ciò che CREA la crisi, cioè di tagliare ancora gli stipendi pubblici e privati, che lo Stato spenda ancora di meno tagliando dappertutto, o addirittura che non abbia più neppure la propria moneta, come noi dell’Euro. Ma non ci vuole un genio a capire che con ancora meno stipendi, con ancora meno servizi pubblici, e con ancora meno ‘spesa a debito buono’ dallo Stato, i cittadini saranno ancora più poveri, spenderanno ancora di meno, e allora di nuovo le aziende andranno in crisi, licenzieranno ancora di più, e pagheranno chi rimane sempre meno. E’ una SPIRALE, perché dopo di questo tutti urleranno che c’è la crisi economica di nuovo, e allora di nuovo arrivano i tromboni delle elite e ci prescrivono ANCORA la stessa medicina, e tutto ricomincia da capo. Ma ti sei accorta di una cosa?
Nonna: Mi sono accorta che sono dei balenghi sti tromboni, altro che…
P. Accorgiti che questa spirale si perpetua da sola, cioè crea crisi su crisi, e tutto per volere degli ordini di sti personaggi che lavorano per conto delle elite. E’ proprio una Spirale di Crisi Imposta, non spontanea, non dovuta a un accidente dell’economia o a non si sa quale problema mondiale misterioso. E’ IM-POS-TA, nonna, è pilotata, e questo è veramente criminale.
Nonna: Ma davvero questo è un brutto mondo, ma proprio io sono fortunata a essere vecchia, ma che roba, ma che bugie che ci raccontano.
P. Inutile lamentarsi nonna, il mondo è anche peggio di così. Ma voglio che ti sia chiara una cosa. La crisi economica di cui parliamo ha un punto d’inizio preciso e certo, proprio come quando si accende una miccia. La mossa iniziale è sempre quella di impedire allo Stato di ‘spendere a debito buono’ per i suoi cittadini. Questo innesca la prima ventata di calo di ricchezza, che poi innesca tutte le altre nel gioco perverso di una crisi che si auto perpetua che ti ho detto prima. Proprio come il più classico domino. Tu immagina che impedire allo Stato di ‘spendere a debito buono’ è esattamente come dare il primo colpetto alla prima pedina del domino. Proprio così. E le elite se ne stanno sedute in panciolle a guardare il nostro mondo che va a pezzi, mentre loro dietro le nostre spalle raccolgono la crema della crema. La prossima volta ti dico esattamente cosa raccolgono e come.
Nonna: Ma guarda, che c’ho 87 anni, ma se li incontro per la strada sti elite li prendo a colpi dove so io, e ricordati che tua nonna è stata giovane, e so bene dove gli fa male agli uomini…
P. Giusto, così ti voglio. E oggi mi accontento solo quelle due fettine di salame che mi hai già dato, niente tasse per una volta. Baci.
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Nonna, ti spiego la crisi economica. 10
(Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia)
P. Visto il telegiornale nonna? Hai fatto 2 + 2?
Nonna: Ah! Ma adesso mica gli credo più a quelli. Ho capito una cosa, che chi comanda non va in televisione e poi a noi non ci dicono niente, e uno cosa guarda il telegiornale a fare?
P. Esatto, quello che hai detto è fondamentale per capire la politica nazionale. Infatti anche se cambia il governo, nulla cambia per noi, proprio per quello che hai detto: chi comanda non sta a Roma, né va da Bruno Vespa.
Nonna: Ma io ci pensavo e devo chiederti una cosa: va bene, questi elite dicono allo Stato di non spendere per noi come dovrebbe, ci hanno tolto la moneta, quella che ci faceva bene. E poi c’è quella cosa che succede che da lì parte tutto un processo che si mangia la coda da solo…
P. Sì, parte la spirale di crisi economica su cui poi le elite impongono la loro ricetta per la ‘ripresa’, che è invece proprio pensata per farci affondare sempre più, e più affondiamo, più ci dicono che quella ricetta è la salvezza, solo che non l’abbiamo applicata a sufficienza. I politici ci cascano e noi giù dal burrone senza fine, mente le elite profittano come mai.
Nonna: Eh, quello lì. Ma senti però, insomma, voglio dire: ma se poi noi andiamo tutti in rovina, loro cos’hanno da guadagnarci?
P. Bingo nonna, questa è proprio la domanda che mi serviva, perché la risposta è il tema di oggi. E ti capisco sai? La maggioranza delle persone dubita di ciò che io e i miei economisti diciamo proprio perché gli appare impossibile che le elite abbiano interesse a rovinare intere economie. Ma è così.
Nonna: Son tutt’orecchi.
P. Nonna, come si fanno i soldi a palate nelle economie tradizionali? Si vende una cosa che tutti vogliono e si incassa tanto; si offre un servizio che tutti vogliono e s’incassa un bel po’. Il primo caso è, ad esempio, quello della Coca Cola, il secondo è magari quello dei telefonini con le compagnie telefoniche.
Nonna: Ma anche a vendere le patate uno fa soldi, che c’è Passerini di Castelletto Montano che ha fatto i miliardi con il mercato delle patate, e pensare che da giovane suo cugino mi filava dietro…
P. No, nonna, non quel tipo di soldi, molti, molti di più. Sto parlando di grandi capitali, di cifre mille volte quelle di Passerini. Bè, una volta i grandi capitalisti facevano soldi producendo beni materiali e servizi, cioè edilizia, auto, carne, acciaio, vestiti, oppure il turismo, i divertimenti, le tv private, la pubblicità ecc. Tieni a mente però che a quei tempi i servizi essenziali, come la Sanità, i treni, l’acqua o il gas, cioè quelli che uno deve per forza comprare, erano forniti dallo Stato al 99%, erano pubblici. Le cose stavano così fino a circa 20 anni fa, i grandi soldi si facevano così. Ok. Ma fai attenzione nonna, prova a metterti nei panni di un ultra capitalista che ha, per esempio, un’industria di auto. Vent’anni fa pensò: “Quanti clienti ho qui in Europa? Gli europei sono quasi 500 milioni, mentre i cinesi, gli indiani e i brasiliani sono quasi 3 miliardi in totale. Accidenti! Sono quasi 6 volte di più! E diventeranno sempre più benestanti. A me non conviene sgobbare per vendere a sti 4 viziati europei, mi conviene conquistare il super mercato dei cinesi, indiani e brasiliani, che fra qualche anno sarà un pozzo senza fondo di vendite!” Immagina poi un altro ultra capitalista che aveva una montagna di soldi da investire, e che pensò: “Lo Stato ha tutti i servizi essenziali, accidenti, magari li avessi in mano io. Eh sì, perché averli significa avere i clienti ga-ran-ti-ti! Perché uno può anche decidere di non comprare una giacca o una moto, ma non può rinunciare al telefono, alla Sanità, all’acqua, o al gas, e deve pagare per forza. Devo trovare il modo di mettere le mani sui servizi pubblici”. E allora i due, e molti loro colleghi, pensarono rispettivamente: “Io voglio andare a vendere sui mercati del mondo, e perciò devo avere prezzi più bassi se voglio vincere i concorrenti. Quindi devo trovare il modo di pagare di meno i miei operai, che sono il costo maggiore che ho”. E l’altro: “Io voglio comprare quei servizi pubblici essenziali, così me ne sto tranquillo a incassare garantito. Ma devo costringere lo Stato a vendermeli, e a vendermeli a poco”. Segui?
Nonna: Sì, e allora cosa succede poi?
P. Aspetta. Perché fra i super miliardari ci sono altri due gruppi oltre ai grandi industriali e agli investitori in servizi. Ci sono gli speculatori finanziari e le grandi banche d’affari.
Nonna: Dio, Dio, aspetta, e chi sono sti qui?
P. Gli speculatori sono praticamente dei ricconi immensi che sono geniali in matematica. Le banche d’affari sono specie di banche che non tengono i conti dei cittadini, ma manovrano solo soldi a palate investendoli nel mondo. Gli speculatori, sempre circa un ventennio fa, pensarono: “Se convinciamo i governi a eliminare le leggi che limitano il nostro potere, noi possiamo inventarci dei trucchi matematici complicatissimi che nessuno capirà e che però ci permetteranno di prendere per il collo interi stati con delle scommesse contro di loro, e incassare come pazzi”. Le banche d’affari pensarono: “Se c’inventiamo modi per far indebitare milioni di lavoratori con la promessa di moltiplicargli i loro soldini, potremo copiare i trucchi matematici degli amici speculatori e farci sopra montagne si soldi in fretta, truffando milioni di gonzi”. Ok nonna? Ora riassumo: i grandi industriali decisero che vendere da noi era una causa persa, meglio dall’altra parte del mondo; i grandi investitori capirono che comprando i servizi essenziali dello Stato potevano strizzare dai cittadini denaro garantito; gli speculatori s’inventarono trucchi contabili strampalati per poter scommettere sulla sfortuna economica degli Stati; le super banche d’affari con gli stessi trucchi moltiplicarono soldi fittizi mentre milioni di persone s’indebitavano. Questo nonna, cambiò del tutto il volto delle economie tradizionali.
Nonna: Va bene, ma il fatto di farci diventare tutti più poveri?
P. Esatto, adesso segui il ragionamento. Come poterono i grandi industriali ridurre il costo dei loro operai qui in Europa? Semplice: avevano bisogno di una crisi economica che impoverisse intere nazioni, così con la scusa della crisi poterono dire “C’è crisi, non si vende, dobbiamo licenziare e ridurre i salari”. Questo accadde e sta accadendo, e loro si ritrovano masse di disoccupati che accettano salari da disperazione pur di lavorare, che è quello che volevano. Come poterono gli investitori costringere lo Stato a svendergli i suoi servizi pubblici essenziali? Semplice: avevano bisogno di una crisi economica che impoverisse intere nazioni, così con la scusa della crisi poterono dire “C’è crisi, lo Stato è indebitato sempre di più, deve vendere l’argenteria di casa per far cassa, deve vendere i suoi servizi pubblici a noi privati”. Questo accadde e sta accadendo, e loro si ritrovano con in mano milioni di clienti che oggi pagano a loro servizi che un tempo erano pubblici, e li pagano per forza, anche se sono più poveri. Come poterono gli speculatori scommettere che le economie degli Stati sarebbero crollate e vincere? Semplice: avevano bisogno di una crisi economica che facesse impoverire quegli Stati e così loro incassavano quelle scommesse. Questo accadde e sta accadendo, infatti hanno scommesso contro la Grecia e hanno vinto, e ora scommettono contro l’Italia e vinceranno. Come poterono le banche d’affari far sì che milioni di persone s’indebitassero per poi usare i loro debiti per specularci sopra? Semplice: avevano bisogno di una crisi economica che impoverisse intere nazioni, così i cittadini furono costretti a indebitarsi per continuare a campare, o a giocarsi i loro risparmi con la speranza che si moltiplicassero. Questo accadde e sta accadendo, negli USA e in Francia a livelli mostruosi, ma anche in Italia i debiti privati sono aumentati tantissimo, come anche i cittadini che si sono impegnati i piccoli risparmi con quelle banche. Ok? Noti qualcosa nonna?
Nonna: Eh certo! Mica sono tocca nella testa. Hai detto crisi e impoverire in tutti gli esempi che hai fatto. Allora ho capito come si fa a far soldi se tutti diventiamo più poveri. Ma li hanno poi fatti questi soldi?
P. Hai presente i sodi degli Agnelli? Roba da provincia in confronto ai soldi che questi padroni del mondo stanno facendo mentre ci impoveriscono e ci derubano. Uno solo di questi speculatori ha incassato, nonna, 12 mila milioni di dollari mentre truffava una milionata di famiglie americane. E guarda che gli uomini che oggi scommettono contro l’Italia, e che la stanno ricattando nell’impotenza totale dei politici, non sono più di qualche decina. Loro qualche decina, noi 60 milioni di impotenti. Ti rendi conto? Insomma, le elite avevano bisogno, per incassare fortune stratosferiche, di creare crisi economiche a ripetizione in tutta Europa e anche in America, e così hanno sguinzagliato i loro predicatori, quelli che oggi tutti i politici ascoltano come fossero il Vangelo, con le ricette economiche che invece di curare ci ammalano sempre più, cioè creano crisi su crisi, quelle che dicevo l’altra volta. In modo da ottenere proprio ciò che cercavano. Ora finalmente sai cos’è questa ‘crisi economica’ di cui tutti parlano, e sai che significato ha veramente.
Nonna: Ma senti, dimmi cosa può fare sta tua povera nonna con quel poco di vita che gli rimane per fermare quei delinquenti. Almeno i fascisti noi li vedevamo in faccia, ma questi nessuno sa neppure che ci sono.
P. Nonna, non tocca a te fare. Toccherebbe ai giovani di capire, studiare, e agire. Ma non lo fanno, troppo difficile. Meglio sbraitare slogan contro i politici una volta all’anno. Nonna, il tempo del coraggio è finito qui da noi. Ed è finito il tempo dell’intelligenza. Penso spesso a quei ragazzi di 17 o 20 anni che nella tua gioventù seppero sfidare i nazisti e le torture fasciste per salvare l’Italia. Penso a quelle facce nelle fotine delle lapidi che ci sono in strada qui a Bologna, morti fucilati o impiccati col filo di ferro a 18 anni. Ma che razza era quella? Da che pianeta venivano? Chi li aveva partoriti? Torneranno? Li aspettiamo nonna? Ti bacio, e grazie di avermi ascoltato.
(Non commiserate i nostri vecchi, essi detengono un privilegio dal valore inestimabile: conservano negli occhi la memoria di altri occhi, quelli di chi ebbe dignità, coraggio e capacità di dare la vita per combattere. Abbiate pietà per noi, che vivremo e moriremo senza mai aver incrociato un singolo sguardo così. E siamo la prima generazione nella storia dell’umanità a sfoggiare questo indegno primato. P.B.)
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