Vi rimando alla lettura dell'articolo su Il Fatto Quotidiano e del Corriere della Sera (Fine indagine - Nei guai in 5 Il pm: così Zincar bruciò 17 milioni) per capire quanto (supposta) vampiresco sia il contorno nazional/politico/affaristico di certi ambienti dedicati all'arraffo piuttosto che allo sviluppo di un prodotto, di un sistema, di un settore industriale che avrebbe per sua natura intrinseca un'indiscussa crescita naturale. Tutto a scapito di aziende e professionalità che in Italia non sono erano seconde a nessuno.
Insomma si è chiusa a Milano l'inchiesta Zincar che evidenzia il fatto che milioni di euro del Comune sono finiti in nulla, facendo emergere un (presunto) squallido intreccio di consulenze date a famigli e familiari, in cui i vertici della società avrebbero truccato i conti per 16 milioni 842 mila euro, gonfiando gli “stati di avanzamento dei lavori relativi alle commesse ricevute dal Comune di Milano”, come il progetto per la realizzazione di dieci colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, costato oltre 340 mila euro a fronte della consegna di due soli impianti “peraltro mai installati”.
Stessa sorte per un distributore di idrogeno da impiantare all'Università Bicocca, che non ha mai visto la luce dopo aver bruciato quasi quattro milioni di euro .
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