Ieri l’agenzia di rating Fitch ha affondato gli indici azionari statunitensi uscendo con un report che segnala che, in caso di collasso europeo, le banche d’Oltreoceano potrebbero non essere immuni da violente scosse sismiche.
L’esposizione delle banche americane a banche e sovrani europei è piuttosto elevata in termini lordi: nel terzo trimestre di quest’anno le prime cinque banche statunitensi hanno crediti verso la Francia pari a 188 miliardi di dollari. Di questi, ben 114 miliardi sono verso banche francesi. Larga parte di questa esposizione dovrebbe essere garantita attraverso operazioni di pronti contro termine (soggette ad accordi di integrazione della garanzia e marginazione) o comunque coperte. E qui sopraggiungono altri problemi.
La copertura del rischio avviene tipicamente tramite credit default swap, ma i mercati stanno realizzando che questo strumento potrebbe essere divenuto inutilizzabile, dopo che l’ultimo “salvataggio” della Grecia ha certificato che un haircut del 50 per cento potrebbe non essere un “credit event” (un default) e quindi non innescare il regolamento di conti tramite cds. Le prime cinque banche statunitensi hanno coperture sui mercati stressati europei per 220 miliardi di dollari. Se questo, formalmente, contribuisce a ridurre di molto l’esposizione netta all’Eurozona, la realtà è che questa copertura potrebbe anche risultare inesistente, se le cose in Eurozona dovessero precipitare ed i cds essere disattivati come fatto con la Grecia.
E quindi? Quindi esiste una non bassa probabilità che le banche americane, nel dubbio, liquidino le proprie posizioni sull’Eurozona, contribuendo a far collassare l’edificio. Anche attraverso questa via, quindi, potrebbe verificarsi il prosciugamento della domanda di debito dell’Eurozona, in una spirale simile a quella che ha già colpito Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna, e che pare ben avviata a colpire anche la Francia. Tra gli effetti collaterali di questo inaridimento dei fiumi di liquidità planetaria c’è anche il fatto che i Treasury americani beneficiano di forte domanda globale, e per il momento restano insensibili alla continua lievitazione del debito federale.
A costo di ripetersi: se la Ue non appresterà una barriera contro questo inaridimento di liquidità, le conseguenze saranno catastrofiche, per tutto il pianeta. Le prossime generazioni leggeranno sui libri di storia della suprema stupidità di chi ha deliberatamente distrutto in tempo di pace l’economia di un’area di mezzo miliardo di persone. E la lista di questi criminali economici sarà molto lunga.
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