28/11/11

Passaparola 28/11/2011 - L’alba dei movimenti - don Andrea Gallo


Il Passaparola di don Andrea Gallo

Don Gallo di Genova, del porto, un vecchio di 83 anni e mezzo, saluta proprio con amore gli amici del blog e l’amico Beppe Grillo e Passaparola. Finalmente il Cavaliere è caduto da cavallo, lui dice che voleva scendere, a ogni modo è a terra e allora ci si chiede come siamo potuti scendere in una crisi.
La crisi è di sistema ormai, di anni, lo sbandamento generale, un governo che non ha saputo affrontare la crisi internazionale. Conseguentemente siamo caduti in una crisi spaventosa di tutta l’Italia, di chi non arriva non alla fine del mese, di chi non arriva alla prima settimana del mese! La Fondazione Zancan con la Caritas un mese fa: “Il 5% degli italiani sono dei miserabili, il 13,1% stanno per diventarlo, il 20% di nuovi poveri”. Vorrei dirvi a tutti, è il momento di tirare su la testa. Mi è piaciuto lo slogan del movimento femminista, l’ho detto anche a dei compagni, che bello “Se non ora quando?”.

Agitatevi, ragazzi e ragazze !
Questa Costituzione prevede i partiti, speravo in Bersani e poi vedo questi scontri correnti. Veltroni scrive al Segretario da Il Corriere della Sera, Fassino (scrive,ndr) a La Stampa, D’Alema a Il Corriere dei piccoli. Bersani ma ce l’avete un salone per guardarvi in faccia?
I miei ragazzi in questi giorni hanno trovato una mia cosiddetta omelia della Notte di Natale dove, da bambino, mi rivolgo a Gesù Bambino, faccio delle domande, tra le altre dico “Gesù Bambino ma le hai viste certe leggi?” e allora, come con Don Camillo, sento la risposta “Eh, ma le leggi si cambiano” e io “Ma caro Gesù Bambino come faremo a liberarci di questa classe politica dirigente? Così mediocre, partendo dell’estrema destra alla sinistra, transitando per il centro quando dicono che pronunciano del riformismo moderato”. C’é la necessità di fare sorgere la voce dalla società civile. Questi movimenti che si alzino, che si incontrino, sarà di lunga durata, la devo dire da vecchio, la crisi sarà da lunga durata! Non è arrivata a Palazzo Chigi la bacchetta magica, si sono inseriti, grazie al partito del Vaticano, i tecnici del capitale. Ho letto il primo discorso al Senato del Premier Monti. Non un minimo accenno a un nuovo modello di sviluppo, qualche spiraglio. Questa Terra, questo pianeta dove c’è anche l’Italia, viaggia come un’astronave a velocità stratosferica senza freni, senza pilota, cosa potrà avvenire? Ecco l’ecatombe ecologica, l’Occidente che diventa fortezza e respinge i fenomeni migratori, ecco che continuano le missioni di pace. “Che vergogna!”, me lo diceva la mia vecchia mamma, che vergogna, la chiamano missione di pace questa deterrenza totale, se il nemico non c’è per coprire gli interessi dei grandi capitali, petrolio… il nemico bisogna crearlo. L’unica speranza è che questi movimenti si impegnino. Agitatevi, ragazzi e ragazze, perché abbiamo bisogno di questo entusiasmo. Organizzatevi, perché abbiamo bisogno della vostra forza che è l’unica forza.
Agitatevi, organizzatevi, studiate! Gli esperti… vedete il territorio sfasciato, parlo da Genova. Si è accorta di essere un vulcano spento quando piove un po’ di più: disastro, cementificazioni passate… lavori di ripristino abbandonati, una strage. Genova esce ferita, angosciata. Sei morti, addirittura dei bambini! Mi chiamano a parlare di legalità, violenza, ma dov’è la violenza?

La speranza è più forte
Questa cappa per difendere la casta... si aggrappano ai muri per riuscire a dire che anche loro collaborano, tutti i pontentati economici, fortissimi, non forti! I pontentati mafiosi, questa mafia che è ancora imperterrita, questo potere moralistico della Chiesa.
Ecco perché è caduto Berlusconi, perché a un certo momento ha detto “Basta Berlusconi non lo sosteniamo più, perché sì lo facevamo per il bene delle anime, della Chiesa”. No! Lo facevate per avere privilegi!

Guarda il comportamento degli operai della FIAT, questo amministratore che dice fa e disfa, via un cantiere a Genova dei più gloriosi d’Italia, che si vuole cancellare. I ladri in questa nazione si vantano di esserlo, l’abiezione non ha limiti. Il grande messaggio che veniva dal G8 10 anni fa, tutte le schiere dei ragazzi, soprattutto rete Lilliput, 70 sigle, il grande Zanotelli l’aveva istituita, Don Bizzotto dei beati costruttori di pace di Padova. Cosa gridavano i giovani? Nessuno li ha ascoltati 10 anni fa. Ero qui a parlare con il regista Mario Monicelli che saluto se è in cielo e Ettore Scola il giorno dopo, gridavano i ragazzi e le ragazze “Signori del G8, ma non vi sembra una cinica pretesa di venirci a dire ancora una volta che l’unico mondo possibile è il vostro? Banca mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio. Alcuni di voi dicono che sono cristiani e sono adoratori di una divinità una e trina, se idolatrica, mercato selvaggio, tecnologia sempre a favore del mercato, deterrenza totale, le missioni di pace per coprire il capitale”.
I registi mi dicevano “Don Gallo, riusciremo a sradicare nelle nuove, nuovissime generazioni, l’assenza di futuro?”. Risposi “Il male grida forte, me lo scrivono i ragazzi sulle mie bacheche, però qualcuno scrive: ‘La speranza è più forte in un nuovo mondo, l’ecologia, l’attenzione, il vedere un nuovo modello di sviluppo’”. Mi sa che ha ragione Beppe, qui bisogna tornare a coltivare la terra per mangiare. Pensi ho conosciuto i Sem Terra assaliti dalle squadre paramilitari, però ormai dopo 3 mila morti, hanno tremila iscritti alle università, la nuova classe dirigente con idee, con motivazioni, con forza, allora ecco che grido ancora una volta “La risposta da dove può venire?”. Si sono squalificati, i partiti non si salvano, non hanno voluto attingere l’ossigeno che viene dalla società civile, non lo vogliono, continuano a pensare “Ti sostengo se mi dai tre assessorati, tu mi dai…”. Adesso abbiamo un governo…, ma quali tecnici? Sono chierici del capitale e allora l’unica risposta è che fioriscano i movimenti. Vedo, e ormai ci credo, un movimento che via, via, camminando farà emergere nuovi candidati, dei volti nuovi e ricostruire una democrazia in Italia che è un’eutanasia da anni! La Costituzione diventa uno straccio. La Costituzione il primo gennaio 1948 non è stata introiettata, non è entrata nella coscienza. I nuovi movimenti potranno ritrovare queste motivazioni, scoprire questo bisogno di responsabilità personale. Partire sì dai doveri e ecco allora i diritti, una solidarietà che produce dei diritti e non delle elemosine, quindi questa grande voglia di dire “A questo punto vogliamo costruire insieme una città, una città più umana, una città che sente il bisogno, che si verifica, che veramente deve per esempio come fa un candidato alle politiche… qualunque candidato nella sua agenda, la priorità dovrebbe dire ‘Accetto perché la mia priorità è il bene comune!’”.

La nostra speranza sono i movimenti
Bisogna camminare insieme, è chiaro che nessuno si libera da solo in una situazione del genere, è chiaro che non arrivano le bacchette magiche, qualcuno che libera un altro. Ci si libera insieme, e allora ben venga questo vento, che cominci veramente a crescere.
Non bisogna avere paura, bisogna avere coraggio in una scelta non violenta, ormai la Selva Lacandona ce l’ha insegnato. A Città del Messico più di un milione con i Campesinos, pacificamente, qualche anno dopo i Sem Terra del Brasile, le cooperative indiane quante sono, Burkina Faso. Questa è una situazione gravissima, però ragazzi, ragazze, Beppe è anche una grande opportunità. Un vecchio che ha visto nascere la democrazia a diciassette anni e mezzo, il 25 aprile del 1945, e da vecchio devo vedere morire la democrazia? Il vero patriota è colui che pensa ai diritti di tutti i cittadini e allora, partigiano, non sono neanche caporale, altro che generale, se questo mio messaggio lo volete, vi dò il diploma da partigiana e da partigiano. Partigiano vuole dire scegliere da quale parte stare, e mi sembra che i movimenti vogliono stare dalla parte di un cammino di giustizia, trasparenza, onestà intellettuale. L’Italia è una Repubblica, è di tutti, è democrazia, quindi è il governo del popolo e dov’è adesso? Dov’è? Nelle banche!

E infine vi faccio una grande domanda, anzi la rivolgo proprio a tutti, chi ha la sovranità? La persona con i suoi diritti e doveri o il mercato? Voi ragazze, ragazzi, cittadini, cittadine! Questo è il punto centrale, la sovranità, ecco perché la nostra speranza sono i movimenti, questo vento nuovo che si allarga, un vento nuovo proprio, dove ciascun cittadino e cittadina scopre la sua sovranità. La decisione spetta al cittadino che si mette insieme, che si organizza. E ricordatevi tutti, passate parola!

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