05/12/11

Almeno fatti pagare

A cosa serve internet? Claudio Messora Byoblu Byoblu.Com Rete Fibra Ottica Internet Dowload Upload Latenza Digital Divide

 Se il Governo Berlusconi era il governo del "Grande Fratello", qui siamo passati a "Carramba Che Sopresa!". E non so se è un passo avanti. Alla conferenza stampa di presentazione del piano "lacrime e sangue" (il nuovo format Endemol che sta già sbancando, letteralmente parlando) ieri mancava solo che arrivasse all'improvviso l'ex ministro del lavoro greco, Louka Katseli, cacciata dal suo partito per non avere votato contro l'articolo 37 del maxi provvedimento di austerity, correndo ad abbracciare la Fornero in lacrime, Kleenex alla mano, in una cascata sberluccicante di polvere di stelle e cento violini a incrementare il pathos. Oppure avrebbero potuto fare un collegamento via satellite con il "Congreso de la Nacion Argentina" (il parlamento di Buenos Aires), per avere un po' di conforto da chi ci è già passato. Dovevano solo ricordarsi di evitare tassativamente il televoto. Sono leziosità da vecchio paese democratico che non si usano più già da un pezzo.

  Per il resto, credevo ci avessero rifilato un governo di tecnici, tutt'al più di banchieri. Gente abituata a usare la calcolatrice, a risanare aziende, a comprare e vendere quote di mercato. Tutto avrei potuto immaginare, tranne Passera che per esempio si fa venire il magone al pensiero di bloccare le assunzioni in Banca Intesa per sei mesi; oppure chessò... Monti che, colto da rimorso, si rifiuta di entrare in aula dai suoi studenti dopo avere magari alzato la quota di iscrizione alla Bocconi.

 Invece abbiamo un governo, se possibile, ancora più demagogico del precedente. E' il governo del chiagne e fotte. Ma quale sobrio? Sobrio un par de palle! Se qualcuno li ha messi là in alto solo per aumentare l'Iva, rimettere l'Ici, rapinare i conti correnti, allora io pretendo che lo facciano senza indorare la pillola, senza inutili piagnistei, fuori luogo sia per il ruolo che ricoprono sia per la qualifica squisitamente tecnica. E li voglio pagare, perché già l'idea che siano lì senza che io ce li abbia mandati è fastidiosa, figuriamoci se poi mi devo pure sentire in debito o, peggio ancora, se diventa talmente palese che la politica non è più al servizio del popolo che il nostro stipendio si permettono anche di rifiutarlo, avendone già a sufficienza altrove.

 Mi pareva che ai tempi della letterina di Berlusconi alla UE si chiedessero riforme strutturali, non prelievi una tantum. Ora cosa è cambiato? Perchè non si costruisce il futuro, invece di limitarsi a demolire il presente? Perché non c'è un ministro per l'agenda digitale? Lo sa, Monti, che investendo sulla banda larga si produce un guadagno di 77 miliardi di euro e una crescita del 4,3% di Pil? Qui ci sono tutti i dati: "a cosa serve internet?". E come se non bastasse, un report del Politecnico di Milano, presentato pochissimi giorni fa nel corso del convegno "Crisi finanziaria e rilancio dell'economia: quello che l'Ict può fare" della Management Academy for Ict Executives, dimostra come l'ammodernamento delle infrastrutture digitali porti all'amministrazione pubblica un risparmio di 43 miliardi di euro. E non lo dice solo il Politecnico oggi, lo dicevano il Boston Consulting Group, Google, la Banca Mondiale e tanti altri già ieri. Dia un occhiata al mio video, Monti. Quale economia si insegna alla Bocconi? Quella del carbone e del petrolio, o peggio ancora della via della seta o della compagnia delle Indie? E' forse questo lo scotto da pagare per avere un governo, sia pure di tecnici, che è di gran lunga il più vecchio in Europa? Dobbiamo eleggere una classe dirigente di alunni delle elementari per capire che bisogna far viaggiare la conoscenza? Quando queste cose le dicevo alla Santanché era tempo perso, un grido disperato nel buio ovattato di una notte nebbiosa, ma non avrei mai immaginato di potermi perfino trovare a rimpiangere la famosa "lungimiranza digitale" di Paolo Romani o di Renato Brunetta.

 O devo pensare che anche lei, come il suo predecessore, ritiene che questa benedetta società, per funzionare bene, debba restare in apnea, ai margini della partecipazione democratica, come sostiene uno studio della Commissione Trilaterale di cui lei ha ricoperto (e a quanto mi risulta ricopre ancora) una delle tre massime cariche?


  E perché mai, visto che siamo così in crisi da essere costretti ad affondare penosamente le mani nelle tasche, alla disperata ricerca degli ultimi spiccioli rimasti, non avete avanzato la proposta di ridurre la spesa per le missioni militari all'estero, che nel solo 2010 sono costate tanto quanto la sua manovra lacrime e sangue, ovvero circa 23 miliardi di euro, ma che nel 2011 sono destinate ad essere molto più consistenti per via della guerra in Libia? Forse perché, tra le altre cose, abbiamo un ammiraglio come ministro della Difesa, presidente del comitato militare della Nato? Cioè un guerrafondaio per definizione con un conflitto di interessi che quello di Passera al confronto sembra un gioco da tavola per ragazzi? Ah, pardon, non è uno che ama la guerra: è un tecnico! Ma va bene, tanto si dice da più parti che la Costituzione sia ormai invecchiata. Si vede che all'Art.11, quello dove si recita che l'Italia ripudia la guerra, bisogna sostituirne uno più attuale, concreto, anzi materiale: l'Italia non ripudia la guerra se questa è funzionale agli interessi dei suoi alleati che poi, forse, si ricordano di mettere da parte per lei le briciole.

 E ancora, senza voler arrivare a chiedere l'estensione dell'Ici agli immobili commerciali di proprietà della Chiesa che qui in Italia sembra poco elegante (come invece non aveva avuto problemi a fare Papandreou in Grecia, e chi lo sa che non sia anche per questo che è stato cacciato), ma perché gettare sul lastrico intere famiglie di onesti lavoratori quando enormi eserciti di puttanieri fanno transitare somme di denaro spesso molto superiori ai 1000 euro sopra ai quali avete stabilito la tracciabilità, e di certo non siglano contratti co.co.co né firmano assegni? Dobbiamo fare i sacrifici? Bene, ma iniziamo dal settore che evade, in maniera conclamata, più di tutti gli altri messi insieme, invece di chiedere a chi lavora fin da quando aveva l'età di 10 anni, nei campi, di aspettare fino a quando ne avrà 66 prima di riposare un corpo che per 56 anni ha fatto tutt'altro che dare e ricevere piacere. O forse il piacere deve essere esentasse mentre la sofferenza non va alleviata ma, anzi, va  aggravata con l'inflizione di un nuovo, ulteriore carico di dolore?

 Sono solo tre idee, dottor Monti. Tre idee che a quanto pare lei non ha avuto. Oppure che ha preferito accantonare per perseguire invece l'impoverimento programmato del popolo italiano. Con rispetto parlando, a fare come ha fatto lei ci sarebbe riuscito anche il mio commercialista. Osare significa invece avere il coraggio di ridisegnare il futuro. Altrimenti preferisco centomila volte darle quanto le spetta per il suo lavoro e cambiare consulente.

 Ah già, non possiamo: ci avete commissariati.

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