25/04/12

Non demonizziamo i partiti : ma “liberiamoci” dei monarchi indemoniati


Tra le cose che mi vengono in mente, rispetto alla demonizzazione, è che essa riguarda più che altro i singoli uomini; il demonio cerca di impadronirsi dell’uomo. Ed è così nella situazione che voglio rappresentare : il demonio si è impadronito, in Italia, dei rappresentati, dai capi, dei partiti politici e non solo di essi ma anche dei capi dei sindacati, dei capi delle aziende pubbliche, eccetera. Anzi penso che nel caso italiano sia più adeguato parlare di monarchi e non di capi.
La nostra ipocrisia, il nostro “bon ton”, non ci consente più di dire pane al pane e vino al vino. Allora vorrei dire che se demonizziamo i partiti è perché c’è una identificazione tra il partito e il suo leader. infatti buona parte delle formazioni politiche italiane si “chiamano” con il nome del loro capo, del loro monarca.
Sono anche io costretto ad essere “ipocrita” a non indicare con nome e cognome i monarchi dei partiti, dei sindacati, dei manager di Stato, dei giornali, delle TV, degli ordini eccetera, sono costretto per avere la speranza di vedere pubblicate queste mie considerazioni e per evitare eventuali querele.
Forse la “primavera araba” potrebbe insegnarci qualcosa, potrebbe insegnarci a dire a gran voce “DEGAGE”: “Liberiamoci”.
Cacciamo via amministratori delegati, direttori generali, segretari di partito, di sindacati che sono ormai divenuti veri e propri monarchi delle rispettive organizzazioni. Sono essi i veri lobbisti che, come i monarchi, sono in sella da decenni, che addirittura hanno dato ai partiti di cui sono i monarchi il loro cognome anagrafico.
Salviamo i partiti ma liberiamoci dai demoni che posseggono i monarchi perché se non ci liberiamo di essi siamo costretti a demonizzare i partiti.
Signori monarchi che dichiarate di essere democratici e di voler far largo ai giovani … per favore ANDATEVENE ! “LIBERATECI” ! “DEGAGE” !!!!!!!!!
Siamo costretti a sentire presidenti, segretari di partito che dicono : cari cittadini guardate che oltre alle elezioni politiche e regionali per le quali riceviamo il rimborso dallo Stato dobbiamo far fronte ad altre elezioni per le quali non riceviamo rimborsi, dobbiamo tenere in piedi tutte le strutture di partito …. Insomma considerano i rimborsi elettorali alla stessa stregua del finanziamento ai partiti che un referendum popolare non ha voluto più : e voi che dite queste cose vi permettete di chiamarvi “democratici”???? ANDATEVENE, “DEGAGE”, LIBERIAMOCI DI QUESTI INDEMONIATI!!
Impariamo dalla primavera araba. Parliamo di popoli oppressi da dittature talvolta disumane, sempre insopportabili che hanno avuto il coraggio di urlare : “DEGAGE” e noi, che ci illudiamo di vivere in una democrazia, non abbiamo il coraggio di dire : “ANDATEVENE”.
Devono andar via i MONARCHI, coloro che da decenni si sono impadroniti di partiti, sindacati, aziende. Dobbiamo avere il coraggio di promuovere, attraverso i rispettivi militanti, un ricambio dall’interno dei partiti, attraverso i rispettivi iscritti un ricambio alla guida dei sindacati e con movimenti di piazza costringere alle dimissioni i monarchi di aziende pubbliche. Questo devono fare i giovani per trovare lavoro, liberarsi di quelle persone dalle quali “dipendono” per avere una raccomandazione per trovare un posto di lavoro. I giovani devono andare da quei signori non per chiedere una raccomandazione ma per dire “ANDATEVENE”. Devono “LIBERARSI” dai monarchi. Monarchi che decidono loro chi devono essere i rappresentanti del popolo in Parlamento. Monarchi che ci dicono che viviamo in una democrazia rappresentativa, e noi ci crediamo, perché se non ci ribelliamo vuol dire che ci crediamo.
Sarà dunque vero che Cristo è morto di freddo. Il che è equivalente a chiamare i lavoratori in piazza per …… stupidaggini. In piazza si deve andare per “LIBERARCI” dai monarchi. In Tunisia ho assistito a manifestazioni di dipendenti di aziende pubbliche che urlavano, rivolti ad amministratori delegati : “DEGAGE”. Venivano fotografati e rischiavano di essere licenziati su due piedi (altro che articolo 18). E questo sarebbe il terzo mondo? Allora noi che siamo : il quarto, il quinto mondo?
Ormai è inutile anche andare a proporre referendum popolari. Dopo quello che fece scegliere tra monarchia e repubblica e che ha prodotto la nostra repubblica, oggi vede vivere e vegetare tante “monarchie”.
Ci siamo assuefatti nel vedere i referendum popolari non rispettati, .. responsabilità civile dei magistrati, .. finanziamento pubblico ai partiti e poi ….. chiedetelo a Pannella. Almeno la monarchia, quella vera, aveva come ha, la unicità del monarca; una unicità di gerarchia. Oggi abbiamo una pluralità di monarchi e una pluralità di gerarchie, … ci sono i “principi” ed i “principini”; i “pupilli” e le “pupille” dei diversi monarchi che vengono anche nominati rappresentanti del popolo.
“Popolo sovrano”… ma quando?? Sovrano è solo il monarca, o meglio i molteplici monarchi. Diversi sovrani ma mai il popolo sovrano.
Cari giovani, cari lavoratori, cari pensionati, cari cittadini che pagate le tasse alle quali non potete sfuggire : è necessario fare una rivoluzione civile (e per me civile vuol dire solo non cruenta, una rivoluzione senza armi e senza morti, ma una vera rivoluzione culturale). Ormai è inutile anche rivolgersi alla stampa, anche essa è governata da una monarchia, salvo rare eccezioni. Ma purtroppo anche le eccezioni servono a poco, infatti seguendo alcuni programmi di approfondimento e di denuncia penso, istintivamente, ora scoppierà la rivoluzione : invece niente, tutto come prima, peggio di prima. Anche in quei programmi vengono invitati personaggi che mortificano la costituzione che prendono in giro il cittadino che si è espresso con referendum, che valutano i rimborsi elettorali alla stregua del soppresso finanziamento pubblico ai partiti e continuano ad essere invitati in trasmissione. Vergogna anche per quelle trasmissioni di denuncia!!!!
Siamo assuefatti ad uno Stato, ad un Governo, ad un Parlamento che non sono in grado di far rispettare la costituzione (vedi ad esempio gli articoli 39 e 40), di far rispettare la volontà dei cittadini espressa con i referendum.
ANDATEVENE , LIBERATECI
Non esiste più una scala di priorità per le cose che il Parlamento, il Governo, le Istituzioni devono fare, esistono solo le priorità di tipo economico (ed è bene che ci siano) ma ricordiamoci anche delle priorità dei dettati costituzionali, della sovranità popolare, le priorità etiche, le priorità dei valori. Ed a proposito di valori e di etica mi domando se esiste ancora un diritto alla vita? Cosa pensiamo di persone che si tolgono la vita perché hanno crediti dallo Stato che non vengono onorati e sono perciò indotti al suicidio? Oltre a problemi etici e di valori si potrebbe anche inserirsi un problema di buon esempio : perché un cittadino dovrebbe onorare un debito contratto con altro cittadino quando lo Stato non onora i suoi debiti? E se ogni inquilino pagasse l’affitto dopo 180 giorni o un anno dalla scadenza, senza provocare il suicidio del proprietario, dovrebbe essere “impunito”?.
Egregi presidenti dei due rami del Parlamento (non solo quelli attuali ma anche i loro rispettivi predecessori) dove è finita e come si manifesta la “funzione ispettiva” delle Camere, quante “interrogazioni” giacciono … senza risposta, quante con risposte imprecise, ipocrite, con evidenti raggiri … e tutto viene messo a dormire…
ANDATEVENE
monarchi indemoniati, consentiteci di militare in partiti “per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Cari monarchi indemoniati restituiteci il diritto di concorrere a determinare la politica nazionale. Noi, noi cittadini dobbiamo determinare la politica nazionale, non i “triunviri” , quindi :
ANDATEVENE, LIBERATECI, “DEGAGE”.
I rimedi? Dovrebbero essere gli esperti a trovarli ma ciascun cittadino può dare il suo contributo. Io da profano, da uomo qualunque penso che basterebbe poco, ad esempio : limite di due o tre legislature per essere nominati parlamentari (dire essere eletti oggi è una bestemmia, degna di indemoniati); non più di due mandati per essere nominati amministratori delegati e direttori generali di aziende pubbliche, non più di due/tre anni direttori di reti televisive RAI. Limite di 65 anni per essere eletto capo di stato (che più 7 anni, fa 72), di governo (che più 5 anni fa 70), di parlamentare (che più 5 anni fa 70) (ad eccezione dei senatori a vita), di consiglieri regionali e provinciali, di sindaci e consiglieri comunali, di amministratore delegato, di direttore generale di aziende pubbliche, di reti RAI, di telegiornali RAI, di magistrato, di capo della polizia, dei servizi segreti, capi di stato maggiore delle varie armi, di giudice costituzionale, di componente il consiglio superiore della magistratura, di magistrato della corte dei conti e via dicendo, poi si va in pensione. Semplici leggi ordinarie, no riforme costituzionali. 
LARGO AI GIOVANI
Ma le esperienze degli ultra sessantacinquenni le buttiamo nella pattumiera? NO, potranno essere preziosi consiglieri ed esperti (di partiti, di sindacati, di governo, di parlamento, di regioni, province, comuni) a titolo riservato e gratuito : hanno già dato ed anche avuto!
Basta con le ipocrisie largo ai giovani veramente. 
Queste mie considerazioni devono essere considerate per quel che sono, per quel che è la mia volontà : UNA ISTIGAZIONE AD UNA RIVOLUZIONE CULTURALE.
Se questo è un reato sono pronto ad essere giudicato ed eventualmente punito per questo.
Ciro Fantini, pensionato di quasi 70 anni che si considera un fortunato, un privilegiato, uno che ha avuto molto dalla vita, forse troppo, e ciò nonostante spera di non stancarsi di pensare ed di agire per quel che lui ritiene possa essere un bene per l’umanità o almeno per i suoi concittadini, per i suoi figli, per i suoi nipoti.

ricevuta via mail da Ciro

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