15/05/12

Idroelettrico: il boom del mini-hydro


In questo blog si parla di microhydro fin dai primordi: in questo post del 2006 l'invito a visitare una micro centrale ancora visibile in Piemonte. Perché in Italia il microidroelettrico era una realtà, fino a qualche decennio fa: microscopiche centrali che davano energia a qualche centinaio di famiglie, attraverso l'acqua del torrente vicino. Poi è arrivata l'ENEL, e la centralizzazione della produzione di energia. L'idroelettrico è diventato monstre, e occasione per altre devastazioni e cementificazioni in giro per il mondo.

Ultimamente, però, sembra che si cominci a ricordare la magnifica opportunità offerta da mini e micro hydro. Una rinnovabile che non impatta sull'ambiente, che costa pochissimo, e che è realizzabile su buona parte del territorio italiano. Se ne parlava un mese fa, a proposito di microgenerazione.

Ieri se ne è parlato nientemeno che su Repubblica. Il giornale racconta che a Novara si è inaugurata una centrale che sfrutta un salto di appena due metri (capito che potenzialità?), e che zitti zitti si è passati dai 17,5 MW del 2006 addirittura ai 1123 del 2011. Si sfruttano persino canali, condotte e vecchi mulini. C'è un comune in Piemonte dove il fabbisogno elettrico del 95% delle famiglie è prodotto da una mini centrale idroelettrica. Che comune è?

Ma che domande: Chiomonte, in Val di Susa. Sono bell'e pronti a dichiararsi repubblica indipendente anche dal punto di vista energetico, qualora occorresse.

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