28/06/12

ENI sconto weekend: ecco i "trucchi" di ENI e governo


Leggo l'interessante post di Medo sulla situazione dei carburanti in Italia. Condivido ovviamente molto, specialmente per quanto riguarda la crisi delle raffinerie.

 D'altronde si era detto negli anni scorsi: a chi lamentava in tutto il mondo raffinerie vecchie, obsolete, cadenti rispondevamo che l'investimento in una raffineria si ripaga in vent'anni, e non avevamo certo altri vent'anni di sperpero petrolifero davanti a noi. Chi doveva investire lo sapeva, ed infatti oggi direttamente chiude.

Il crollo dei consumi per i prezzi stellari viene ora compensato da interventi di marketing, per incoraggiare la "ripartenza" di un mercato che ha visto una contrazione di oltre il 10%. Secondo Medo però queste azioni "celano l'assenza decisionale del governo in merito a quel che già oggi si dovrebbe fare in Italia", e cioè procedere al razionamento.

Io non sono tanto convinta che il governo sia assente. Viceversa, da sempre sostengo che il prezzo dei carburanti in Italia sia fortemente "guidato" da decisioni congiunte dei governi e dell'ENI. In poche parole, a volte la compagnia sacrifica profitti in favore delle accise, altre volte alla compagnia è consentita libertà di manovra qualora i consumi scendano troppo.

Ed è esattamente quello che sta accadendo. A prescindere dalle oscillazioni del prezzo del barile (sì: a prescindere), si sono mantenuti i prezzi molto alti sacrificando la domanda pur di incamerare tasse fresche; nel momento della "driving season" -in cui negli anni scorsi assistevamo regolarmente ad aumenti dei prezzi- si sta liberando il ribasso sia per non uccidere la stagione turistica, sia per dare un po' di respiro alla compagnia nazionale oltre che ai cittadini.

Per quanto si potrà andare avanti guidando aumenti per rimpinguare le casse, alternati a sconti per aiutare l'economia? Credo che il governo e l'ENI cercheranno di seguire questa strada il più a lungo possibile, o almeno finché saranno aiutati dal barile a prezzi umani che consente maggior libertà di manovra.  (foto:ENI)

di Debora Billi

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