16/06/08

CENTRALI NUCLEARI, CONTRO IL BUONSENSO










Fonte articolo

In questi giorni si parla molto di energia nucleare. Il nuovo governo Berlusconi annuncia l'imminente costruzione di nuove centrali. Proprio ieri Scaiola dichiarava:

“Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente".

Vorrei qui offrire un punto di vista diverso su questa questione.

In Italia non esistono solo politici, non ci sono solo maggioranza e opposizione. Nemmeno ci sono solo finanzieri, petrolieri e banchieri. Esistono anche grandi studiosi, luminari che hanno speso la loro vita per il progresso nella costante ricerca di nuove soluzioni per rendere l'esperienza umana migliore.

Uno di questi è CARLO RUBBIA, premio nobel per la fisica nel 1984. Oltre ai molti studi sulla fisica il ricercatore si è occupato anche di energia.

Stanco dell'immobilismo italico in fatto di energia nel 2005 Carlo Rubbia “scappa in Spagna” dove collabora con il governo iberico allo sviluppo di un progetto sul “solare termodinamico” che lo stesso Rubbia aveva studiato per l'Italia.

Lo studioso in tema di energia nucleare non si dice contrario a priori ma pone alcune obiezioni all'introduzione di nuove centrali. Vediamo quali.

1- IL NUCLEARE E' ANTIECONOMICO.

Berlusconi si propone di ridurre la dipendenza energetica dall'estero che ora ammonta alla impressionante cifra di 85% del totale del fabbisogno. E' logico pensare che lo faccia per ridurre la spesa statale ma soprattutto per ridurre le bollette che gravano sulle persone e sulle aziende rallentandone la crescita. Questo è un obiettivo nobile ma l'energia nucleare non rappresenta una risposta positiva.

obiezioni di Rubbia:

a-COSTO DI UNA CENTRALE: 4/5 miliardi di euro.
b-RESA ECONOMICA POSITIVA a vantaggio di un eventuale investitore 40/50 ANNI.
c- COSTO MATERIA PRIMA (sempre più scarso) L'URANIO COSTA SEMPRE DI PIU'. Un reattore di terza generazione (quelli ora disponibili) produce 1gigawatt di energia ogni anno e per farlo necessita di 200 tonnellate di uranio al giorno.

d-Per raggiungere il livello di produzione di energia nucleare degli altri paesi paragonabili al nostro in termini di consumo energetico (Francia e Germania) sarebbe necessario arrivare a produrre il 30% del nostro fabbisogno. Il che significherebbe 20 nuove centrali, una per regione, che genererebbero questi numeri.

80/100 MILIARDI DI EURO NECESSARI

4000 TONNELLARE DI URANIO ALL'ANNO

E' chiaro che questi numeri non possono portare alla soluzione economica del problema energetico.

L'energia nucleare NON PUO' alleggerire la bolletta dell'italia, introdurre ora l'energia nucleare in termini economici non ha alcun senso.

Per tentare di risolvere il problema energetico italiano dobbiamo riportare Rubbia in Italia e dirottare tutti gli investimenti in ricerca e fonti rinnovabili, mettere a tacere gli speculatori e far parlare chi si occupa a livello scientifico del problema.

2- L'URANIO E' UNA MATERIA PRIMA SCARSA ED IN VIA DI ESAURIMENTO.

Secondo il centro di ricerca australiano ABARE e secondo l'agenzia internazionale dell'energia la domanda di uranio potrà essere soddisfatta solo fino al 2035.

Il prezzo dell'uranio nel 2003 era di 10 dollari alla libbra e oggi è sopra i 65 dollari alla libbra.

Il consumo mondiale di uranio è di 80milioni di kg all'anno a fronte di una produzione di soli 45 milioni di kg.

Questi numeri indicano che costruire nuove centrali non ha alcun senso.

cito Repubblica del 23 maggio 2008

Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: a livello globale, dal punto di vista dei nuovi impianti, l'eolico ha battuto il nucleare. L'anno scorso sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 mila megawatt di energia prodotta dall'atomo. E' un trend consolidato da anni e destinato, secondo le previsioni, a diventare ancora più netto nei prossimo quinquennio. Ma non basta. Per la prima volta l'eolico ha vinto la gara anche dal punto di vista dell'energia effettivamente prodotta.

Negli stati uniti l'ultimo ordine per la costruzione di una nuova centrale risale al 1978.

3- IL PROBLEMA SCORIE

Lo stoccaggio delle scorie radioattive, che necessitano di milioni di anni per essere eliminate, è difficile, costoso e pericoloso. Addirittura impossibile in un paese come il nostro.

L'Italia è un paese ad alto rischio sismico. geologicamente inadatto a “custodire” scorie radioattive.

In un paese che non riesce ad eliminare l'immondizia che da decenni infesta le strade di Napoli fa rabbrividire il pensiero di come potrebbe gestire il problema scorie. E' ragionevole pensare che saremmo costretti ad affidarle a qualche stato estero che naturalmente si farà ben pagare il favore che ci farà andando così ad aumentare, di nuovo, il peso della bolletta degli italiani.

da repubblica del 23 maggio 2008

In attesa della quarta generazione di reattori nucleari, che però deve ancora superare scogli teorici non trascurabili e non sarà pronta prima del 2030, le stime ufficiali prevedono una diminuzione del peso del nucleare nel mondo. La Iea (International Energy Agency) calcola che nel 2030 la quota di elettricità proveniente dall'atomo si ridurrà dall'attuale 16 per cento (è il 6 per cento dal punto di vista dell'energia totale) al 9-12 per cento.

LA RISPOSTA al problema energetico E' LA SCIENZA. Carlo Rubbia ha più volte denunciato l'arretratezza dell'Italia in tema di ricerca. Le fonti rinnovabili sono la soluzione. Dobbiamo sostenere le persone di buon senso e di buona volontà e costringere i politici ad ascoltarle prima di prendere qualsiasi decisione su temi di tale importanza. Portiamo in piazza gli scienziati e facciamoli parlare. Grillo lo fa e dal suo blog arriveranno certamente aggiornamenti su questo tema.

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