07/06/08

Povero per “giustizia”

Fonte articolo

Dopo 20 anni di frenetici cambiamenti di residenza, cavilli, bancarotte e nuove aziende fantasma, Giuseppe Ciarrapico, che Berlusconi ha voluto perché editore di 12 giornali utili alla sua parte, per Legge è un nullatenente!
Tuttavia, dopo la sbronza per l’elezione a senatore, la sua legislatura potrebbe avviarsi col blocco dello stipendio da parlamentare. I 60 creditori di Ciarrapico vittime del crac del Banco Ambrosiano che da 30 anni battono cassa sono alle calcagna.

Ciarrapico è espressione perversa delle Leggi vergogna del governo Berlusconi che hanno reso la giustizia inoffensiva persino con reati gravi, grazie alle abolizioni, verbali annullati, prove dimezzate, riforme incostituzionali, prescrizioni, indulto etc. Al punto che i crack Cirio, Parmalat, giudici corrotti e omicidi milionari commessi in Italia sono delitti che pagano. Un po’ come il crac Ambrosiano da 1.193 miliardi di lire nel 1982.
Dopo l’uccisione del suo direttore piduista Roberto Calvi, la più grave condanna emessa è stata a carico del venerabile piduista Licio Gelli, burattinaio paperone sulla montagna di soldi rubati nascosti in Svizzera con 250 chili d’oro. E’ stato comunque un affare! Nel ’96 il Nuovo Ambrosiano, pur di recuperare il maltolto, lasciò al maestro di Berlusconi 12 milioni e mezzo di franchi svizzeri, 2 ville in Costa Azzurra oltre che la sua dimora di Arezzo Castiglion Fibocchi, quartier generale della Loggia massonica in cui Gelli ha scontato la pena. I creditori hanno potuto pignorargli soltanto pochi lingotti nascosti all’estero.

Ora gli avvocati Cristina Mordiglia, Gianfranco Lenzini e Alberto D’Aguanno reclamano risarcimenti dai 5 pregiudicati tra cui il disonorevole Ciarrapico, primo della lista nera, fascistandreottiano ateo devoto tra i 5 condannati dei 38 totali, che è riuscito a farla franca fino ad oggi senza risarcire neppure un centesimo!
Onorevolissimo da 4 condanne alle spalle tra bancarotta, tangenti e sfruttamento di lavoro minorile, ha evitato risarcimenti, carcere e pignoramenti grazie alle leggi del suo kapo.
Da buon venditore di acque Fiuggi l’ha data a bere persino all’ufficiale giudiziario, che presentatosi poche settimane fa nella sua reggia del Lazio ha potuto constatare che Ciarrapico, là dentro, è proprietario soltanto di un piccolo vano con brandina e frigo! Dei lussuosi immobili ed aziende editoriali riconducibili a lui non c’è traccia poiché niente è ufficialmente intestato a Giuseppe Ciarrapico.
Tuttavia, immunità parlamentare permettendo, stavolta questo fascistoide potrebbe non passarla liscia. Il congelamento dello stipendio è solo il primo passo che potrebbe portare ad una nuova condanna.
Che onore per il “povero” Ciarrapico. Non ha niente da dire Raiset in merito?

Nessun commento:

Posta un commento

Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.