03/06/08

Gli zietti netturbini




Fonte articolo

[articolo originale sul n.832, pag.4. Non disponibile sulla rete. Homepage di Charlie Hebdo]

Di Gérard Biard

Lungo tutta la sua carriera di miliardario megalomane, Berlusconi ha assunto molte forme. Lo si è visto sotto forma di affascinante cantante, di comico da fine serata al parlamento europeo, di conquistatore latino, di organizzatore di feste barocche, di battagliero populista, di figlio di papà, di presentatore televisivo e anche sotto forma di indignato giudicabile. Non lo avevamo ancora ammirato nel ruolo dell’Ercole che lucida le stalle di Augias (pulire le stalle di Augias era una delle dodici fatiche di Ercole). E’ cosa fatta. Il 21 maggio, a Napoli, circondato da tutti i suoi ministri, si è impegnato a ripulire la città e la regione dalle migliaia di tonnellate di rifiuti non trattati che si accumulano da 14 anni e che hanno trasformato la Campania in un parco di divertimento per ratti e scarafaggi.

Non vogliamo assolutamente criticare un capo del governo che ha deciso di farla finita con una situazione che sta facendo marcire, in tutti i sensi, la vita dei napoletani e che fa passare l’Italia per un paese del terzo mondo. Ma non è sicuro che Berlusconi, il quale ha sulle spalle processi per corruzione, frode fiscale e altri crimini da colletto bianco e che ha evitato la prigione solamente grazie alle leggi che si è fatto fare su misura, sia il candidato ideale per occuparsi di un problema legato alla prevaricazione e al controllo della mafia napoletana su un mercato così succoso. Salvo a considerare cinicamente che, dopo tutto, avendo lui potuto in passato intendendersi tanto bene con la mafia siciliana, è il più indicato per discutere con i malviventi della camorra… Poichè il Cavaliere conosce il linguaggio degli « uomini d’onore ».

Nel 2003, il mafioso pentito Antonino Giuffrè, ex braccio destro del padrino Bernardo Provenzano, aveva testimoniato al processo di Marcello Dell’Utri (caro amico di Berlusconi e dirigente di Publitalia, la società di pubblicità del suo gruppo) perseguito per collusione con la mafia e riciclaggio di denaro. E aveva confermato ai giudici del tribunale di Palermo che degli uomini di Casa Nostra erano entrati in contatto con dei dirigenti della Fininvest, il consorzio berlusconiano, in vista della campagna elettorale per le legislative del 1994.

Il boss palermitano Stefano Bontade avrebbe anche incontrato Sua Eminenza in persona, nella sua villa di Milano, anni prima che entrasse in politica. Per la mafia, sempre secondo Giuffrè, Berlusconi era considerata come una persona « seria e di fiducia ». Affermazione questa che dice tutto.

In cambio del sostegno al suo partito, Forza Italia, Berlusconi si sarebbe impegnato a impedire nuovi grandi processi contro la mafia, ad addolcire le condizioni di detenzione dei capi mafia già in carcere e di fare in modo che la legge sulla confisca dei beni della « piovra » avesse soprattutto valore simbolico. Alla vista delle leggi che ha fatto votare e del suo accanimento contro l’apparato giudiziario, si può considerare che abbia mantenuto la parola.

Cosa offrirà il presidente del consiglio alla Camorra in cambio di una raccolta serena dei rifiuti ?

Le prossime scene della tragi-commedia politica italiana le apprenderemo senza dubbio.

A Napoli, in ogni caso, ha anche martellato che intendeva « dichiarare guerra all’oppressione burocratica, fiscale e giudiziaria »…

In ogni modo, qualunque cosa capiti, i mafiosi avranno torto a preoccuparsi per il loro avvenire. Il nuovo ministro per le attivitá produttive, Claudio Scajola, ha annunciato l’avvio di un programma di costruzione di centrali nucleari (l’Italia aveva rinunciato al nucleare nel 1987). Attendiamo con impazienza di vedere cosa succederá con la gestione delle scorie. Con un po’ di fortuna, fra qualche anno, i bambini napoletani potranno giocare con dei graziosi scarafaggi da 30 chili, che brilleranno di notte.

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