09/07/08

La pagliuzza e la trave












Ci risiamo.
L'armata brancaleone dei giornalisti nazional-istituzionali si è rimessa in moto. C'era da aspettarselo, d'altronde. Sono bastate un paio di frasi dette da Sabina Guzzanti e da Beppe Grillo, per creare una polemica che non finirà mai.
Non voglio entrare nel solito bailamme del balletto di cifre sulla manifestazione (100 mila per gli organizzatori, 15 mila per la questura, 1000 per Berlusconi, 4 per Emilio Fede). E' del tutto irrilevante. Si sono istituite manifestazioni parallele in altre piazze d'Italia e su internet molti siti internet hanno trasmesso la diretta integrale. Mettersi a contare le persone in piazza è un impegno che lascia il tempo che trova.
In ogni caso la manifestazione è un successo. Se non altro perché la cronaca della giornata ha occupato le prime pagine di tutti i quotidiani e l'apertura dei vari TG. Probabilmente se non ci fossero stati input sufficienti per montare una polemica, l'avrebbero facilmente ignorata o relegate nelle notizie di coda.

I vari ospiti che si sono succeduti sul palco hanno fornito il loro prezioso contributo alla manifestazione. Ma quest'oggi, come d'altra parte era logico aspettarsi dai media italiani, non si parla d'altro che degli "insulti di Sabina Guzzanti al Papa e al ministro Mara Carfagna" e "gli attacchi di Grillo a Napolitano". E i temi della manifestazione non contano più niente...

Partiamo con ordine. Gli insulti di Sabina Guzzanti.
Sabina ha attaccato con un certo ardore sia il ministro Carfagna che il Papa. Non sia una giustificazione, ma prima di gridare alla sovversione, sarebbe utile ricordare che Sabina Guzzanti è una comica.
"A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi. Ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t'ha succhiato l'uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio"
E inoltre: "Ma tra vent'anni Ratzinger sarà morto, sarà dove deve stare, all'inferno tormentato da diavoloni frocioni attivissimi".

Toni forti? Sicuramente. Frasi evitabili? Senza dubbio. Fuori luogo? Abbastanza. Il senso della manifestazione era un altro. Ingenuità? Ovvio. Sapendo soprattutto le scontate reazioni della stampa.
Ora però immaginate che la battuta sulla Carfagna fosse stata fatta sulla Lewinsky e quella sul Papa fatta su Giuliano Ferrara. Pensate anche voi che le reazioni sarebbero state diverse? Forse anche per la comicità non c'è uguaglianza tra i cittadini. Ci sono persone su cui si può fare ironia e altre su cui si può fare meno.
"Non si dileggia così il Papa!". Parola di coloro che difesero strenuamente la libertà di satira a proposito delle vignette su Maometto!

Ma ciò che rende il tutto ancora più comico è che negli ambienti politici, i malumori maggiori non sono nati per ciò che ha detto Sabina Guzzanti. Dobbiamo passare, infatti, ai cosiddetti "insulti ed attacchi di Grillo a Napolitano e a Veltroni".
La prima frase contestata a Grillo è la seguente: "Io Morfeo non l'ho mai offeso, lui sonnecchia. Però firma delle cose... Per esempio, un provvedimento per la banda dei quattro. Ve lo immaginate Pertini che firma una cosa per rendersi immune dalla giustizia? Io non lo immagino, così come non immagino Ciampi e Scalfaro. Chi è quest'uomo qua? Quando c'era la gente in piazza a Chiaiano, lui dov'era? A Capri, a sentire musica con due inquisiti, Bassolino e la moglie di Mastella".
Dove sono gli insulti? Attacchi? Ha riferito un suo giudizio sull'operato del Presidente della Repubblica, riferendosi a dati di fatti noti e stranoti. Che poi li si voglia sottoscrivere o condividere è un'altra questione. Ma dov'è il crimine in tutto questo?
La seconda, su Veltroni: "'Topo Gigio' in tre mesi ha fatto cadere il governo Prodi, ha perso Roma e ha disintegrato i partiti della sinistra. È il più grande alleato dello psiconano".

Le reazioni.
Anna Finocchiaro (PD): "Manifestare contro i provvedimenti del governo è legittimo, attaccare il Presidente della Repubblica è inaccettabile".
Walter Veltroni (PD): "Quello che è per me intollerabile è ascoltare gli attacchi al capo dello Stato. Giorgio Napolitano sta garantendo, in un momento difficile, il rispetto della Costituzione con rigore e determinazione. Le sue scelte sono e saranno da noi condivise".
Giovanni Bachelet (PD): "Ho abbandonato piazza Navona quando Grillo ha attaccato Napolitano e, a ruota, gli immigrati rumeni. Leggo che dopo è andata anche peggio. Peccato". Approfitto per chiedere a Bachelet quale attacco di Grillo agli immigrati ha ascoltato? La critica al provvedimento sulle impronte digitali ai bambini rom forse?
Leoluca Orlando (IDV): "Non si può che condannare e prendere le distanze da chi puerilmente ha corroso un'espressione di democratico dissenso offendendo il capo dello Stato".

Signore e signori. L'operato del Presidente della Repubblica è fuori discussione. Non si critica. E' un attacco. E' vilipendio. E' un reato! Siete abituati a criticare l'operato dei politici? Beh, quello del Presidente non si può toccare.
Un consiglio. Quando vorrete di nuovo esprimere il vostro voto barrando un cerchietto su una scheda elettorale, ricordatevi delle dichiarazioni di questi quattro signori. Poi leggete l'articolo 21 della Costituzione ("Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero") e l'articolo 3 ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale"). Pensate che il Presidente della Repubblica è un comune cittadino. Ricordate di nuovo ciò che hanno detto questi signori. E poi votate!
Fonte articolo



1 commento:

  1. D'accordissimo in questo! ne ho parlato ach'io nel blog!Se mi avvisavi prima ci incontravamo anche!Comunque è stata una manifestazione ,a mio parere, grandiosa!
    Forse esagero ma mi ha entusiasmato molto! a presto

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