La maggioranza di governo ha bollato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una cloaca. Napolitano presiede il Csm, organo di autogoverno della magistratura definito così ai microfoni di Radio Radicale da Maurizio Gasparri, amante passivo di Silvio Berlusconi. Ci ha pensato proprio Gasparri, a nome del cainano, a ringraziare Napolitano per essere sempre pronto ad assecondare le Leggi fascistoidi della squadra di banditi che proprio Gasparri presiede al Senato. Ora dobbiamo attenderci le smentite e il richiamo all’equilibrio. Quale lo sa solo Napolitano. Nemmeno il sanguinario Pol pot era mai arrivato a tanto. Piazza Navona degli italiani informati, a confronto, è stata una Santa Messa.
Credete che ci saranno aggettivi proporzionati sui telegiornali di Riotta e Mimun dopo questa uscita inqualificabile? Se qualcuno incrociasse per strada Maurizio Gasparri gli chieda di quella Legge truffa che porta il suo nome, sulle frequenze che permettono a Rete 4 di esistere abusivamente alle spalle dei nostri portafogli e che ha ucciso ogni forma di concorrenza.
Ovviamente l’insulto al Csm serve al gossip televisivo del fine settimana. L’ordine è di nascondere quell’emendamento inserito al’ultimo minuto, ieri, nel pacchetto sicurezza, che prevede l’impunità per tutti i criminali condannati fino a 7 anni e mezzo. Serve prima di tutto a David Mills, che dopo l’immunità del Cainano che scatterà giovedì prossimo, dopo il voto al Senato e la fulminea approvazione senza attendere i 15 giorni previsti dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, rimarrà unico imputato per corruzione in atti giudiziari nel processo di cui oggi è andata in scena l’udienza “virtuale” con la deposizione della consulente fiscale di Berlusconi. Che ha impiegato 5 ore per tentare di dimostrare che i milioni di dollari transitati sui conti esteri di tutta Europa non c’entravano con le tasche del presidente del consiglio dei pirati e del suo prestanome corrotto inglese.
Il lodo Alfano annullerà tutto martedì col voto al Senato. E con lui anche il collegio giudicante presieduto da Nicoletta Gandus. Se il governo cadesse fra un mese per Berluconi riprenderebbe il processo ma da zero. Con un nuovo collegio giudicante. Andrebbe immediatamente in prescrizione. Nella peggiore delle ipotesi, in caso di condanna, Mills prenderebbe al massimo 7 anni di galera, che patteggiati si ridurrebbero a 5. Sottratti i 3 dell’indulto diventerebbero 2 anni di galera, che sono meno di 3, quindi niente carcere, niente motivazioni in sentenza, tante spese a carico di noi cittadini per un processo durato anni che si sarà concluso con un patteggiamento permesso da un pacchetto sicurezza che lo rende valido anche per i procedimenti in corso. E’ solo questione di giorni e David Mills vuoterà il sacco.
Protetto dalle magie di questo governo italidiota ribaltato amico delle veline e di “Sipario”. Per la sicurezza di mafiosi, assassini, tangentari corrotti e pedofili. Giusto per ripagare anche i loro elettori. Bella gente i pirati della libertà (Pdl).
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