31/07/08

Tutti difendono i precari

La cosiddetta norma “anti - precari” consistente nella proposta di cancellare l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato in caso di sentenza favorevole al lavoratore, da parte di un giudice del lavoro, sostituendolo con un indennizzo variabile fra le 2,5 e le 6 mensilità ha fatto si che il carrozzone mediatico sia ritornato ad occuparsi di lavoro precario, sia pure a tempo determinato ed unicamente per farsi portavoce dell’indignazione esternata dalla gran parte dei rappresentanti politici (perfino da molti fra coloro che compongono la maggioranza) e sindacali che in queste ore stanno contestando la nuova norma, tentando di ergersi al ruolo di paladini dei lavoratori precari, pur essendosi manifestati da sempre strenui difensori della precarietà.
Senza dubbio l’emendamento in questione, che oltretutto elimina la norma che tutelava i lavoratori precari dal ricatto delle dimissioni in bianco, costituisce l’ennesima regalia fatta a Confindustria annientando i diritti dei lavoratori, ma ritengo estremamente ipocrita il fatto che partiti politici e sindacati tentino di ricondurre all’interno di questa questione un dramma quale la completa distruzione del mondo del lavoro nel nostro Paese. Una distruzione creata da quella legge 30 voluta da tutti i partiti politici e da Cgil Cisl e Uil, contro la quale a chiunque è impedito di pronunciarsi senza essere meschinamente accusato (come accaduto in occasione del V-Day di Beppe Grillo lo scorso settembre) di oltraggio alla memoria del defunto Marco Biagi.

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