01/08/08

Il referendum no, non l'avevo considerato!

E' sempre un passo avanti rispetto agli altri Walter Veltroni. I suoi avversari e alleati sono sempre costretti ad inseguirlo. E' lui che fa l'andatura. Gli altri gli rimangono dietro, non possono fare altrimenti.

Questo soltanto per qualche minuto, però. Il tempo di riuscire a doppiarlo.



Vive in un mondo tutto suo. Crede di stare in Germania, probabilmente. Berlusconi è Angela Merkel e lui è Gerard Shroeder. E così anche la vicinanza politica più impensabile diventa possibile. Con la differenza che rispetto all'"inciucio" tedesco SPD/CDU, qui abbiamo lo svantaggio che Berlusconi non è Angela Merkel e Veltroni non è Shroeder. E se risulta deprimente lo spirito della "grosse coalition" per il popolo tedesco, immaginate cosa vuol dire per il nostro di popolo questo bello spirito di complicità PD/PDL.

Veltroni ritiene proficuo ricoprire un ruolo che non è né di vera opposizione, né di effettivo appoggio al governo. Rimane in questo limbo che si è scelto da solo. Probabilmente sarà una strategia davvero positiva, chissà! Sarà il tempo a dirlo.

Finora però in pochi mesi il PD ha dovuto assistere ad un crollo elettorale vertiginoso. E' riuscito a procurare involontariamente voti all'Italia dei Valori e persino ai vari partitini della sinistra che stanno facendo di tutto per auto-eliminarsi.



E così, dopo la scelta di annientare la coalizione di centrosinistra, dopo aver ridotto il suo partito ad un mix incontrollato di correnti tutte contro di lui, dopo aver avviato la politica di trattativa politica con l'UDC, dopo aver deciso di trattare con il governo anche per la riforma delle legge elettorale europea, dopo aver difeso (volendo o non volendo) Schifani, Berlusconi, Del Turco & company, ora si è avviato verso un nuovo obiettivo: difendere il Lodo Alfano.

Difatti, ha già annunciato ufficialmente la volontà di non appoggiare il referendum proposto dall'Italia dei Valori per l'abrogazione del Lodo.

"Rimando alle saggissime parole di Oscar Luigi Scalfaro" ha dichiarato. Aggiungendo: il referendum "a ogni partito che lo promuove, a prescindere dagli esiti, porta sempre visibilità. Ma se per caso il quesito dovesse fallire, anche per mancanza del quorum, tutta l'opposizione ne uscirebbe male" e si rischierebbe "di far passare Berlusconi per uno invincibile".

Quindi meglio lasciare tutto così com'è, lasciare intatte le anomale leggi approvate e lasciarlo vincere a tavolino, anziché sul campo. Questo è ciò che ha dimenticato di dire come chiusura del discorso.



"Le nostre priorità sono altre – ricorda Veltroni – salari, stipendi e pensioni, la crisi economica, l'inflazione. Su questo si concentra l'attività del Pd".

Peccato che il governo non si trovi sulla stessa linea d'onda (e avere questi temi come priorità per il PD certo non rincuora, perché più che sapere le priorità sarebbe utile conoscere il MODO in cui si intende lavorare).

Peccato che il governo abbia messo la riforma della giustizia e le leggi salva-Silvio come priorità. Magari, proprio in virtù del fatto che si ritengano altri i veri problemi, sarebbe il caso di impegnarsi per combattere queste scelleratezze legislative.



In ogni caso, personalmente eviterei di trascinare Berlusconi sul terreno delle riforme economiche e sociali. Io ribadisco il mio pensiero: per il bene dell'Italia, spero fortemente che non se ne occupi mai!

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