15/08/08

Solare e Nucleare: riflessioni in corso d’opera



Mentre le centrali nucleari francesi stanno cedendo una dopo l’altra (notizia appena uscita dall’ansa: 100 operai contaminati in Francia) ed in Italia si pensa con irresponsabile ottimismo ad iniziare la costruzione di nuove centrali nucleari, esistono persone veramente lungimiranti che pensano di fare uno scempio (parola molto cara al Sign Franco Battaglia) nel deserto del Sahara per riempirlo di pannelli fotovoltaici e rifornire di energia elettrica tutta l’Europa.
Vorrei fare alcune riflessioni circa la questione:
1. In Italia non siamo in grado di decidere tempestivamente di costruire una discarica per i rifiuti solidi urbani e si contempla la possibilità di costruire centrali nucleari;
2. La tecnologia e le competenze in ambito nucleare, col passare degli anni, sono svanite; saremo quindi costretti, nella malaugurata eventualità, ad importare competenze e tecnologie dall’estero, distogliendo in questo modo ingenti risorse dalle fonti energetiche realmente affidabili, quelle rinnovabili;
3. L’uranio è una risorsa non rinnovabile e fonti scientifiche molto attendibili (non il Sign Franco Battaglia) prevedono che le scorte di uranio a livello globale si esauriranno nei prossimi 40 anni - il sole si esaurirà tra qualche milione di anni;
4. Credo sia superfluo parlare dell’insoluto problema delle scorie radioattive;
5. Ad oggi, il settore fotovoltaico, é uno dei pochi segmenti di mercato che genera posti di lavoro;
6. Dal 2007 é iniziato lo sviluppo della filiera industriale fotovoltaica “made in Italy”, cioè, a breve termine, avremo bisogno solamente di importare il silicio ed il resto sarà prodotto ed assemblato in casa.
Vorrei però precisare che, il fotovoltaico non é la soluzione univoca ai problemi energetici. Il FV rappresenta una delle fonti rinnovabili da utilizzare (insieme ovviamente al solare termico, eolico, biomasse, idrogeno, etc etc) ed ha un potenziale elevato soprattutto nell’edilizia in quanto si presta ottimamente all’integrazione architettonica conciliando in questo modo le necessità, da un lato di risparmio energetico, dall’altro di tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale.

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