30/08/08

Un’Italia da svegliare e responsabilizzare


Non mi serviva questo lungo viaggio per scoprire che l’Italia vive a 2 velocità.
Gli ultimi 20 giorni in giro mi hanno soltanto confermato l’esistenza di un’Italia variegata nelle inflessioni dialettali, nella cucina e in piccoli dettagli di vita quotidiana, ma drammaticamente unita nel menefreghismo, nel campanilismo, nell’ignoranza, nell’ignavia, nella paura e nello scarso senso di appartenenza alla collettività, salvo rare eccezioni. Troppo rare per pensare di ricostruire una democrazia consapevole e partecipata in poco tempo.
A meno che ci sia un canale televisivo nazionale davvero alternativo agli attuali. Perché anche se purtroppo gli italiani non amano leggere e ricordare, non sono stupidi. Sono soltanto schiavi delle loro abitudini, tra le quali rientra la televisione omologata che li rintrona da anni di puttanate. Metodo che ha ridotto la maggioranza dei nostri connazionali una massa di incoscienti convinti di essere furbi, ma in realtà disinformati, pilotati e quindi disinteressati a tutto ciò che non vedono nel loro giardino. Non si rendono conto che se confondono la politica con la giustizia sono zulu col diritto di voto.

Non si illudano gli oltre 4 milioni di abbonati Sky. Anche la tv di Murdoch non ha mai fatto informazione, altrimenti avrebbe ingaggiato direttore un collega sullo stile di Marco Travaglio. Già perché la vera emergenza di questo Paese è quella di invertire la rotta: 20 ore al giorno di fatti spiegati con chiarezza e le rimanenti 4 di varietà fatto con artisti veri e non con le mignotte.
Basterebbe poco fare degli speciali sui trascorsi di Berlusconi, sul percorso della Loggia P2 e martellare con gli scandali locali che un cittadino qualunque, come il sottoscritto, ha documentato in pochi giorni.

Non c’è alternativa per svegliare le coscienze. Bisogna informare e criticare. Informare e criticare pur sentendosi rivoltare lo stomaco. Dire sempre la verità senza avere paura, perché la paura è figlia dell’ignoranza.
Bisogna mettersi in gioco e responsabilizzarsi senza temere di essere visti in faccia, perché la vergogna è rubare, non chiedere conto da cittadini trasparenti e informati. Il politico dovrebbe nutrire un rispetto tale verso i cittadini che rappresenta, da temerli!

Internet sarà pure la salvezza ma fin che questo governo di farabutti penserà al digitale terrestre senza investire nulla per adeguare l’Italia all’Europa a banda larga, il percorso per rendere gli italiani consapevoli non potrà che allungarsi.
Pensiamo se la stessa fretta per approvare il lodo alfano fosse stata applicata per istituire corsi settimanali gratuiti in tutti i comuni, per insegnare l’utilizzo dei computer e l’accesso alla Rete! Anche per acquistarsi un biglietto aereo.
Il gioco sta tutto nell’informazione. Gelli e Berlusconi lo avevano capito. Altrimenti oggi non saremmo in un Paese dove conviere delinquere anziché agire nella legalità.


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