18/09/08

L'Italia non è affatto un paese normale

Perché l’Italia non è affatto un Paese normale.
Perché Walter Veltroni è un illuso, quasi berlusconiano
di Vincenzo Noja *

«Il mondo è inabitabile, ha in sé il male, che non possiamo rifiutare, ma dobbiamo riconoscere e accettare» (Simone Weil)
Dedico queste pagine alla memoria del giovane Nicola, caduto a Verona, colpevole solo di vivere in un paese anormale. Il 5 maggio 2008 un giovane veronese, Nicola Tommasoli, lavoratore onesto di buona famiglia, è stato strappato improvvisamente alla vita da un branco di teppisti neonazisti. Il suo corpo è stato dilaniato dalla feroce violenza. Un novello Cristo dei tempi moderni.
Gli assalitori sono solo gli esecutori materiali, ma il vero mandante è la società civile (o meglio incivile)  italiana, così come viene formandosi, tramite la cultura dell’intolleranza e dell’odio. Questi teppisti, che forse non volevano nemmeno assassinare il giovane con il codino, sono il frutto e il riflesso estremo di una società alla deriva, frantumata, vile e profondamente confusa. La società dell’anticristo e dell’odio. Ecco che la terra dei santi, dei navigatori, degli eroi e dei martiri, dei grandi artisti e dei grandi umanisti si trasforma purtroppo giorno dopo giorno nella terra dei veleni. La stampa straniera e i media riportano un’immagine molto negativa dell’Italia, dove emerge la cultura dell’odio e dell’intolleranza, come in nessun altro paese europeo.
Esistono due grandi trappole dalle quali nessuno può sfuggire: la trappola del mondo e la trappola di Dio. Mentre la prima è mortale e piena di veleno, la seconda conduce alla vera vita. Nel nostro caso, come quello del disastro elettorale del 13 e del 14 aprile, si tratta evidentemente della prima trappola, più che mortale.
Ispirato dall’esempio di Don Giorgio De Capitani e Padre Paolo Farinella, sacerdoti sulla via della vera vita, del Cristo interiore e del Dio trascendente, due persone combattive e sincere, ho voluto scrivere questa mia modesta riflessione fondata su alcune evidenti verità italiane, scaturita dall’intimo sofferente di un italiano all’estero. In queste pagine ho voluto spiegare a me stesso, e a chi avesse la pazienza di leggermi, il perché l’Italia, che tanto amo, non è purtroppo un paese normale. Anzi si avvia ad essere una vera e propria repubblica delle banane e dell’anticristo. Scrivo queste pagine spinto dalla sofferenza dell’amore verso la verità, come dice la mistica-filosofa Simone Weil: «amare la verità con tutta l’anima non può avvenire senza lacerazione» 
L’Italia non è un paese normale innanzitutto perché non ha una legge che regolarizza il conflitto d’interessi, come invece ce l’hanno tutti i paesi industrializzati e civili, “ogni grande democrazia”, parola che piace molto a Walter Veltroni. 
Una tale legge, nell’epoca di radicale globalizzazione, è di vitale importanza perché serve a regolarizzare il rapporto etico tra politica ed economia. La mancanza di una tale legge può significare la catastrofe etica e sociale del paese che ha mancato di legiferarla. Questo significa che un uomo solo può detenere giornali, mass media, televisioni, industrie, terre, palazzi ecc., può concentrare nelle sue mani quasi tutte le risorse del paese ed anche più, può assumere l’incarico di capo di governo e poi presidente della Repubblica, controllare tutta l’informazione nazionale e giungere a controllare la magistratura, in pratica costui ha le porte spalancate per divenire il padrone assoluto del paese.
Basti pensare che l’ultimo governo Berlusconi è servito a triplicare il capitale privato di quest’ultimo. Prodi e il governo di centrosinistra non lo hanno messo in risalto o non hanno voluto farlo. È la seconda volta che il governo Prodi non ha votato la legge sul conflitto d’interessi “per rispetto politico all’avversario che detiene tutto”. Essi non hanno votato la legge, quello che invece doverosamente avrebbero dovuto fare; sia come governo in carica, sia come opposizione con un referendum e con tutti i mezzi leciti.
L’Italia non è una democrazia, né grande e né piccola, ed ha posto solide basi per non esserla mai.
Non si riesce a capire perché Walter Veltroni, che s’illude di vivere in “una grande democrazia”, non ha nel suo programma la necessità di far legiferare una tale legge. Nemmeno ne ha parlato durante la campagna elettorale e neppure ne parla. Non si riesce a capire il motivo. Eppure il PD è l’unica forza grande di opposizione, significa che Berlusconi è veramente al sicuro! Non si riesce a capire perché Beppe Grillo, l’agitatore del Nulla, non ha presentato, né ha intenzione di presentare una proposta di referendum in tal senso?  Perché tanta tolleranza?

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