Anche i bambini di Milano verso i 10 anni hanno i polmoni asfaltati di catrame e veleni come quelli dei fumatori incalliti. Un neonato a spasso per il capoluogo lombardo riempie i bronchi di monossido di carbonio nel giro di un’ora. La pianura padana da Torino a Rimini è la più inquinata d’Europa senza soluzione di continuità.
I dettami del protocollo di Kyoto sul contenimento delle emissioni e l’aumento delle fonti rinnovabili che l’Ue ha assunto a modello, sono per l’Italia un volume di geroglifici. Tanto che Bruxelles non concederà nessun allungamento dei tempi come ha già chiesto Berlusconi su lamentela di Confindustria, visto che per l’Italia inadeguata il termine del 2020 è rimandato ai posteri stile Renzo Bossi. Barroso ha smentito per l’ennesima volta il piduista ribadendo che siccome la crisi finanziaria non riduce la minaccia del cambiamento climatico, salvare il pianeta non è un optional. Ebbene, mentre Germania, Francia e Inghilterra hanno già avviato politiche di adeguamento, l’Italia preferisce pagare le multe per continuare ad inquinare l’aria come prima più di prima. L’importo sarà di 7 miliardi di euro l’anno già a partire da quest’anno come dice nell’intervista il consigliere regionale lombardo dei Verdi Marcello Saponaro, che per l’Italia ha addirittura evidenziato un aumento delle emissioni inquinanti negli ultimi anni.
Berlusconi, lo stesso che abbiamo fra le palle dal 1994, preferisce proteggere i portafogli degli Agnelli auto e dei Moratti petrolieri passando direttamente alle centrali nucleari. Dopo aver inutilmente chiesto la sospensione del pacchetto multe e il rinvio dell’adeguamento al protocollo di Kyoto per voce di Franco Frattini Bahamas, la commissione attività produttive di Montecitorio ha già votato il pacchetto energia nucleare collegato alla Finanziaria.
L’intesa bipartisan istituisce l’ Agenzia del nucleare che si occuperà di coordinare i progetti di collocazione e realizzazione delle centrali sulla spinta del ministro per lo Sviluppo dei voli ad personam Claudio Scajola, secondo il quale “il nucleare è un tassello fondamentale della nuova politica energetica del Paese”.
L’ esecutivo si prepara a superare le resistenze degli enti locali sugli espropri, e non dà una sola indicazione su come e dove saranno smaltite le scorie che il nucleare produrrà. Prepariamoci a nuove rivolte stile “Dal Molin”.
Fonte articolo
Articoli correlati:
- L’Ilva di Taranto non paga l’Ici da 13 anni
- Taranto, la diossina contamina 1300 capi di bestiame. La Regione Puglia ne ordina l'abbattimento
Nessun commento:
Posta un commento
Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.