09/10/08

L’economia va giù! E allora chi paga? Paghi tu!

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Non te n'eri accorto che la finanza aveva il fiato corto?
Vendere!
Vendere!
Urlavano gli speculatori ai loro agenti finanziari.
Vendere oggi quel che solo domani comprerai!
E le borse crollano come grattaceli in fiamme.
Hanno giocato con i nostri soldi, in maniera fosca,
hanno speso 60 dollari per ogni dollaro che avevano in tasca.
Economia del delirio.
Vendi oggi quello che non hai, solo domani lo comprerai!
Non preoccuparti dei guai.
Anche quelli li venderai!
Non ti beccheranno mai!
Olimpo dei furbi, Holliwood degli effetti speciali degli affaristi.
Gioco di prestigio con le monetine.
I pani e i pesci moltiplicati è un miracolo da poveri cristi.
Creavano dal nulla i miliardi questi affaristi, le società nei paradisi fiscali, i bilanci truccati dai commercialisti venali, i fondi di investimento bestiali con dentro i bocconi criminali.
Nessun controllo oppure l’economia cade in depressione.
E a me, a te, che con le vendite dei future non centriamo un cazzo
ci mettono le mani in tasca e ci portano via i soldi nella confusione.
L’economia mondiale rischia di saltare.
Bisogna salvare le banche coi soldi dello stato.
Chi oggi ha fame domani più non potrà mangiare.
La finanza è una danza che uccide senza rumore così non provi terrore.
Per anni hanno rastrellato miliardi.
E adesso che le bolle di balle sono scoppiate come petardi
sono i cittadini a pagare.
Una crisi da mille miliardi di dollari. Forse di più.
Quanto si sarebbe potuto fare con questo fiume di denaro?
Quante scuole, ospedali, quanti bambini salvati dalla fame e dalla schiavitù.
Vite salvate.
Guerre evitate.
Ma non tutti piangono.
Il dirigente, l’amministratore delegato, il gran consigliere pelato, sorridono: ma chi se ne frega se la banca che dirigevi è fallita?
Se la tua borsa l’hai riempita che ti importa della plebe imbufalita?
La banca è fallita, continua la tua vita.
E affondano le mani nelle scollature di ragazze perfette che non hanno mai conosciuto nient’altro che lo shopping compulsivo di gioielli e di tette.
Poi passi tu a pagare. Coglione.
E invece tu dirigente d’azienda, hai gonfiato i bilanci mensilmente, illuso gli azionisti e evaso le tasse beato, intanto il tuo stipendio milionario è aumentato di 18 volte in 5 anni.
Ti pagano di più se fai più danni!
E adesso godi.
Fottuto bastardo.
Vendi allo scoperto,
solo il crollo è certo,
vendi quello che non hai
quando non costerà più niente
lo consegnerai.
E fottuti bastardi i giornalisti che sono stati zitti quasi tutti.
Eppure era evidente, da anni lo ripetiamo che il gioco stava scoppiandoci in mano.
In mano a noi.
Ma loro, gli economisti del retto, giornalisti in vendita un tanto all’etto, dicevano che tutto andava bene.
Lo avevano capito studiandosi il pene.
Il mondo è una pacchia per gli scrivani senza macchia!
E adesso mentre l’economia vacilla e i media piangono come una vergine ancella, suore innocenti non vedenti, sui soldi dei risparmiatori buttati nel cesso, sui soldi dei contribuenti, proprio adesso, in questo istante stesso, i grandi imperatori stanno cavalcando la crisi, stanno facendo sesso col collasso, stanno scommettendo sul crollo, stanno spingendo verso il tracollo, e stanno guadagnando centinaia di miliardi al giorno spennando il pollo planetario.
Questa crisi per loro è una manna, un mare di panna e ogni ora il livello dell’oro dei loro depositi aumenta di una spanna.
Il disastro è un affare, che non appare, sono i signori del caos a guadagnare, vendono oggi azioni che non hanno e tu non sai neanche come fanno. Stano guadagnando proprio perché il prezzo sta precipitando.
Far crollare giù le quotazioni delle azioni è più facile che farle andare su.
Demolire è meno faticoso che costruire.
Rompere tutto è una cuccagna.
Il più spietato ci guadagna.
I mercati non cadono da soli.
Questo non te lo dice la tv.
Questo non lo studi a scuola.
Non sai un cazzo di come funziona la grande sola.
Vendi allo scoperto!
Il mondo è una miniera d’oro a cielo aperto!
Le leggi della speculazione senza regole, nella loro meccanica mancanza di compassione,
nella loro algebrica assenza di morale,
fanno sì che la devastazione economica sia il modo più rapido per fare denaro, una benedizione… Treni di denaro, navi di denaro…
E ridono quando si dice che la crisi non durerà ancora molto, che il peggio è passato.
La guerra contro il terrorismo sarà senza fine.
E anche questa crisi.
I signori del caos usano le mazze del terrore per aprire le casseforti del mondo.
Ditemi ancora, coglioni, che questo è il sistema migliore.
Dimmi ancora che dobbiamo difendere la privacy e il segreto bancario del banchiere.
Dimmi ancora, caro Veltroni, che l’importante è difendere i salari, le pensioni e la piccole imprese.
Come le difendi? Che potere ti spendi?
L’assurdo della situazione,
è che in realtà ci sarebbe il modo di alzare un argine a questa distruzione.
Abbiamo dieci milioni di tetti che in Italia converrebbe isolare.
200 milioni di finestre da cambiare.
Potremmo rilanciare l’economia su basi nuove: stiamo sprecando talmente tanta energia che con metà di quella che buttiamo via ci paghiamo un mutuo che copre il costo della miglioria, e con il resto ci possiamo fare qualche cosa di intelligente. E attenzione, sarebbe un mutuo vero, per fare qualche cosa che economicamente rende sicuramente e rende pure l’aria meno nauseante.
In Germania lo chiamano ACQUISTO DELLO SPRECO.
Lo spreco è la più grande risorsa economica mondiale.
Ammazziamolo e mangiamolo. Come il maiale ingrassato per Natale.
E magari potremmo anche inventarci il modo di mettere i nostri risparmi in imprese sensate, invece che in castelli di patate.
Ad esempio costruire sistemi di teleriscaldamento, e visto che i carburanti scarseggiano ci potrebbe servire il gas prodotto dai batteri che scoreggiano dopo aver mangiato la nostra immondizia vegetale, animale e defecale.
La tua cacca vale oro e tu la butti via, allocco e affidi i tuoi risparmi a un maniaco sessuale depressivo, guerrafondaio e catastrofista.
Poi ti stupisci che sei pessimista.
Hai un’occasione per cambiare.
Oppure continua a aspettare, tanto Silvio Berlusconi l’ha giurato che nessun italiano ci rimetterà un solo euro in questo collasso. Spero qualcuno mi spieghi come ci può riuscire, visto che stiamo prendendoci 8 mazzate al giorno. E queste non sono mazzate virtuali. Ci mettono solo un po’ ad arrivare ma poi sono speciali.
Oppure prega che Veltroni riesca a convincere Berlusconi a difendere i salari, le pensioni e le piccole imprese, MA ANCHE a convincere i capitalisti che stanno distruggendo le forze produttive e (come diceva Marx) quando questo succede è il momento per un cambiamento epocale.
Io continuo pensare che questa economia sta collassando e che di petrolio non ce n’è quasi più.
E che stiamo precipitando giù, giù, giù.
Dobbiamo preparare da subito la transizione dalla follia del petrolio all’economia naturale.
Poche chiacchiere, è una cosa pratica. Sai distinguere l’insalata selvatica?
E’ meglio essere saggi, piantare orti, costruire ecovillaggi, organizzare gruppi di acquisto e fondi etici sul serio che investono in nuove fonti di energia invece che regalare il lusso all’oligarchia.
Mercati dell’usato e del baratto.
E si stampano monete indipendenti, basate sullo scambio del tempo.
Se ci muoviamo possiamo ridurre il danno dell’impatto.
Ma tocca darsi da fare, non solo far andare la bocca, paese per paese, quartiere per quartiere.
Ci salveranno le onde del mare se le sapremo addomesticare.
E un’economia pulita se la sapremo allevare e un nuovo modo di pensare.
Quindi mollate le facce tristi: il capitalismo sta crollando, è quello che speravamo fin da bambini, adesso che sta succedendo non facciamo i cretini, organizziamo una bella festa, tanto per festeggiare e poi mettiamoci a costruire.
Un mondo nuovo dove la gente possa giocare dappertutto, di giorno e di notte, solo non li lasceremo più giocare a buttare i nostri denari negli imbrogli azionari.
Brutti merdosi avari!
Per approfondire:
Tutta la verita' sul crack finanziario

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