Oltre al sapore gradevole di un buon bicchiere di vino, anche il retrogusto della sostenibilità ambientale. E’ stato infatti avviato da un’azienda vitivinicola in Umbria un interessante progetto di efficienza energetica. Si tratta delle “Cantine Giorgio Lungarotti di Torgiano” che hanno messo in funzione il primo impianto italiano la cui particolarità è quella di produrre energia dalla vite .
L’impianto di Torgiano è frutto del programma di filiera agro-energetica “Eraaspv” (Energia rinnovabile per le aziende agricole derivante da scarti di potature dei vigneti). Andiamo a vedere come funziona questo particolare sistema. Una volta eseguita la potatura, i residui vengono raccolti automaticamente da una macchina rotoimballatrice, stoccati all’aperto fino alla loro essiccazione naturale e poi sminuzzati per passare ad essere bruciati in una caldaia di 400 KW di potenza.
L’azienda (con oltre 250 ettari di vigneti) è in grado di produrre 720 MWh, sufficienti al momento per soddisfare il 100% dei propri consumi termici. L’azienda riesce infatti attraverso questo impianto ad eseguire diverse operazioni: riscaldare l’acqua a 80°C per il riscaldamento invernale; produrre vapore a 95° C per la sterilizzazione delle bottiglie; raffreddare l’acqua a 7° C per il condizionamento estivo; disporre di acqua refrigerata a - 10° C per il condizionamento delle vasche di fermentazione.
Il sistema è inoltre capace di coprire il 30% dei consumi elettrici delle macchine frigorifere. L’obiettivo, dopo questa prima fase, sarà l’implementazione di altri 50 kW di produzione elettrica e l’installazione di nuove macchine frigorifere per il raggiungimento della completa indipendenza energetica con il conseguente azzeramento di emissioni di CO2.
Via | Lungarotti.it
Foto | Flickr
L’impianto di Torgiano è frutto del programma di filiera agro-energetica “Eraaspv” (Energia rinnovabile per le aziende agricole derivante da scarti di potature dei vigneti). Andiamo a vedere come funziona questo particolare sistema. Una volta eseguita la potatura, i residui vengono raccolti automaticamente da una macchina rotoimballatrice, stoccati all’aperto fino alla loro essiccazione naturale e poi sminuzzati per passare ad essere bruciati in una caldaia di 400 KW di potenza.
L’azienda (con oltre 250 ettari di vigneti) è in grado di produrre 720 MWh, sufficienti al momento per soddisfare il 100% dei propri consumi termici. L’azienda riesce infatti attraverso questo impianto ad eseguire diverse operazioni: riscaldare l’acqua a 80°C per il riscaldamento invernale; produrre vapore a 95° C per la sterilizzazione delle bottiglie; raffreddare l’acqua a 7° C per il condizionamento estivo; disporre di acqua refrigerata a - 10° C per il condizionamento delle vasche di fermentazione.
Il sistema è inoltre capace di coprire il 30% dei consumi elettrici delle macchine frigorifere. L’obiettivo, dopo questa prima fase, sarà l’implementazione di altri 50 kW di produzione elettrica e l’installazione di nuove macchine frigorifere per il raggiungimento della completa indipendenza energetica con il conseguente azzeramento di emissioni di CO2.
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