21/10/08

PERCHE’ LA SINISTRA SOSTIENE BERLUSCONI?

Come spesso mi capita me ne sto a bocca aperta ascoltando la radio e i telegiornali e mi chiedo: perché la sinistra non ragiona?
Questo scontro a proposito del rifiuto di Berlusconi di adeguarsi agli accordi dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di Anidride Carbonica (Co2) sta mostrando fino in fondo quanto la sinistra non sappia comunicare perché non ha capito nulla.
Schiere di politici e di giornalisti progressisti si affannano a dire che Berlusconi e' cattivo perché non vuole rispettare i patti di difesa dell’ambiente e lui risponde sorridente: se dovessimo tirare fuori tutti questi soldi le nostre aziende, soprattutto quelle piccole, andrebbero in fallimento.
Lo scontro quindi e' tra la sinistra virtuosa che vuole proteggere l’ambiente e la destra cinica che vuole salvare le imprese. Secondo voi in un momento di tracollo economico, quale e' la posizione piu' popolare? L’amore per l’ambiente potra' mai convincere piu' delle necessita' del portafoglio in un momento di terrore come questo? Idee contro soldi… L’italiano medio e' istintivamente dalla parte di Berlusconi che ci difende dalle pretese dell’Unione Europea che ci vuole dissanguare e i piccoli imprenditori vanno a accendere dei ceri alla Madonna pregando che Silvio abbia una vita lunga e vittoriosa.
E ha poca presa anche il discorso di Veltroni e tanti altri secondo i quali questi sacrifici economici di oggi sono indispensabili per rilanciare domani occupazione, competitivita' e sviluppo. Nessuno accetta di mettersi un cappio al collo oggi sperando di mangiarsi una gallina dopodomani.
A volte sostenere scelte giuste anche se impopolari e' comunque moralmente necessario e lungimirante, ma in questo caso e' completamente idiota perché si stanno sostenendo tesi giuste con argomenti totalmente sbagliati, ottenendo di perdere la partita e rafforzare Berlusconi che vola nei sondaggi.
Per capire l’assurdo della situazione dedichiamo un istante a riflettere su quel che stanno sostenendo politici e intellettuali di sinistra.
Questi genietti non commettono solo un errore di comunicazione, dicono proprio cose che non hanno senso.
Il discorso che si dovrebbe condurre e' un altro.
Invece di parlare di ambiente e riprese economiche future (bei discorsi) dovrebbero rovesciare il paradigma di Berlusconi.
Berlusconi non e' malvagio perché vuole continuare a inquinare.
Berlusconi e' un analfabeta economico.
Silvio sostiene che le imprese italiane non possono sostenere il peso dei costi che la riduzione dello spreco energetico comporta.
Falso.
E’ vero esattamente il contrario: le imprese italiane sono destinate al tracollo se NON TAGLIANO LO SPRECO ENERGETICO ORA!
Le imprese possono trovare i soldi di cui hanno bisogno ORA per rilanciarsi proprio smettendo di buttare via il denaro!
Il centro della questione, lo ripetiamo da decenni, e' che per gli italiani, e in particolare per le piccole imprese, continuare cosi' e' un suicidio ECONOMICO.
Non e' vero che le imprese e i cittadini dovrebbero tirar fuori 10 o 20 miliardi di euro (a seconda delle stime) per adeguarsi agli accordi presi con l’Unione Europea. E’ vero esattamente il contrario.
E se mi dai 3 minuti del tuo tempo te lo dimostro.
In questo momento il Sistema Italia NON sta risparmiando denaro perché inquina di piu'.
L’Unione Europea NON ci sta chiedendo di spendere soldi per dotare le nostre imprese di costosi meccanismi che riducano le emissioni nocive che faranno aumentare il costo dei nostri prodotti rendendoci meno competitivi.
In questo momento il Sistema Italia sta buttando soldi dalla finestra perché spreca una quantita' enorme di energia e petrolio che costano sempre di piu'.
Per rispettare gli accordi presi con l’Unione Europea dovremmo prendere delle iniziative che, al di la' delle necessita' ambientali, sono indispensabili per tenere in vita proprio le imprese, piccole e grandi e per ridurre lo spreco delle famiglie e dello Stato.
L’Unione Europea, in pratica, ci chiede di sostituire le lampadine antiquate che utilizziamo per l’illuminazione pubblica e privata con led (88% di energia risparmiata) e con lampadine ad alta resa e lunga durata (80% di energia risparmiata, 150 euro per ogni lampadina da 15 mila ore installata). Ci chiedono di utilizzare termostati che spengano i riscaldamenti quando si raggiunge la temperatura desiderata (taglio del 2% della bolletta energetica dello Stato), caldaie ad alto rendimento (diminuzione del 30% dei consumi), generatori elettrici che fungono anche da produttori di calore e freddo (sistemi di trigenerazione, 50% di taglio dei costi), impianti di teleriscaldamento (60% dei costi), produzione di gas da immondizia biologica, cacca e scarti vegetali umidi, sfalci lungo le strade e le ferrovie (tutta energia guadagnata che oggi buttiamo al 100%). Ci chiedono, questi pazzi, di riutilizzare il calore emesso da migliaia di ciminiere (fonderie, impianti chimici) che gettano al vento milioni di euro di prezioso calore.
Isolare i muri e i tetti delle case, montare tripli vetri, mettere pannelli isolanti dietro i caloriferi, sfruttare la geotermia (la temperatura del sottosuolo che e' stabile a 15 gradi, estate e inverno), scaldare l’acqua con i pannelli solari termici, produrre elettricita' dalle fonti rinnovabili, produrre auto che consumino meno carburante, adottare elettrodomestici e macchine utensili di classe A. Ci chiedono di sviluppare il sistema dei mezzi pubblici e il trasposto su rotaia e su acqua che hanno costi energetici molto piu' bassi del sistema su ruote individuale.
Sono tutte cose che ci fanno smettere di buttare soldi dalla finestra. Non si tratta di tirar fuori denaro ma di smettere di buttarlo via.
A questo punto scatta pero' un’obiezione: per ottenere questi risparmi dobbiamo comunque tirar fuori adesso dei soldi che non abbiamo. Per alcuni anni saremo in perdita e solo poi inizieremo a vedere i risparmi, una volta ripagati gli investimenti. Ma se spendiamo questi soldi adesso non ci arriviamo a dopodomani perché saremo morti, quindi meglio continuare a sprecare ma restare vivi che suicidarsi per un futuro che non vedremo.
Un ragionamento che sembra sensato.
Ma e' privo di logica.
La finanza capitalista da due secoli serve proprio alle imprese per ripagare a rate gli investimenti in modo tale che siano spalmati su piu' anni. Si chiama ammortamento. Non e' una cosa nuova. E’ la base dell’economia reale.
Soprattutto oggi che stiamo assistendo a un drammatico crollo finanziario.
Da dove viene questo crollo? Dal fatto che le banche, invece di prestare soldi a chi aveva intenzione di produrre ricchezza e lavoro, hanno investito in operazioni rischiosissime che nulla avevano a che fare con l’economia reale. Scommesse sopra scommesse, speculazioni, alchimie.
L’unica possibilita' oggi per le banche di uscire dalla crisi e' quella di cambiare rotta e mettere i propri soldi in qualche cosa che dia un rendimento sicuro e muova l’economia, crei occupazione, impresa eccetera.
La situazione e' quindi che abbiamo da una parte bisogno di grandi investimenti per smettere di buttare dalla finestra energia e denaro e dall’altra parte le banche hanno bisogno di prestare soldi per investimenti sensati e produttivi. Le due esigenze si sposano perfettamente.
Le banche possono anticipare il denaro a imprese, famiglie e amministrazioni pubbliche vincolandolo all’uso per il taglio degli sprechi energetici.
A questo punto c’e' solo un’ultima domanda: il denaro che risparmiamo e' sufficiente a ripagare le rate di restituzione dei soldi prestati dalla banca, interessi compresi?
E qui la risposta e' meravigliosa: spalmando la restituzione su 5, 10 oppure 20 anni (a seconda delle tipologie degli interventi e dei tempi di ammortamento dell’investimento) possiamo ripagare il debito con il 50-70% del risparmio ottenuto dalla diminuzione dello spreco energetico. Si tratta di una normale operazione di finanziamento alle imprese: quando compro una macchina utensile calcolo che una parte di quel che mi fa incassare la nuova macchina vada a pagare le rate dell’acquisto e un’altra mi venga in tasca sotto forma di guadagno. Se non fosse cosi' nessuna azienda ricorrerebbe al credito bancario per comprare nuove macchine utensili. E il meccanismo funziona perfettamente anche se invece di investire in macchine utensili per produrre oggetti, spendiamo per smettere di lasciare che il calore delle ciminiere se ne vada sprecato in cielo.
Ma c’e' una differenza. Se prendo in prestito denaro per comprare una macchina che produce bottiglie mi assumo il rischio di non riuscire poi a vendere tutte le bottiglie che riesco a produrre.
Se invece investo per smettere di spendere denaro sprecato ottengo sicuramente un vantaggio economico senza rischio. Risparmio denaro che comunque spenderei. Non ci sono di mezzo consumatori che possono comprare o non comprare le mie bottiglie.
Quindi per le banche si tratterebbe di un prestito estremamente sicuro.
Si puo' solo obiettare che un’azienda, dopo aver ristrutturato per risparmiare energia potrebbe comunque fallire. Vero. Ma se riesce a tagliare le spese energetiche diventa piu' competitiva ed e' meno probabile che fallisca. E comunque si tratta del prestito piu' sicuro possibile per le banche. E al limite, in una situazione di panico come questa, lo stato potrebbe creare un fondo di garanzia per le aziende che nonostante l’iniezione di contanti determinata dal risparmio energetico e l’aumento della competitivita', dovessero fallire. Ma sarebbe comunque un rischio minimo rispetto a qualunque altro investimento.
Inoltre va considerato un altro aspetto non meno importante. Se da una parte il taglio dello spreco energetico, con un ammortamento spalmato su piu' anni, significherebbe un risparmio immediato (soldi subito), dall’altra parte non tagliare la bolletta energetica vorrebbe dire spararsi in testa. Infatti, e' fuori di dubbio che tra alti e bassi il costo dell’energia continuera' a salire ed e' anche evidente che in molte nazioni il costo energetico dei prodotti e dei servizi e' gia' oggi molto piu' basso di quello del Sistema Italia e mentre da noi si sta facendo ben poco, molti si danno da fare per migliorare ancora di piu' la loro efficienza energetica. Basti dire che da mesi i decreti attuativi per i finanziamenti del micro eolico e idrico e degli impianti a biomasse sono bloccati mentre la Spagna, dopo averci superati, sta continuando a premere sull’acceleratore delle fonti rinnovabili, garantendosi in prospettiva costi energetici sempre piu' bassi.
Questo dovrebbero dire i leader della sinistra e gli ambientalisti.
Ma ahimé siamo veramente pochi a cercare di diffondere queste semplici informazioni economiche.
I piu' preferiscono l’estetica della correttezza ambientale e gli appelli alla nobilta' d’animo.
Prova ne e' che ben pochi a sinistra si sono impegnati per la diffusione delle eco tecnologie. Parlare della foca monaca e' piu' bello. E non si fa fatica a capire tutti i numerini e le percentuali che dobbiamo maneggiare se vogliamo portare proposte concrete.
Credo che se non riusciremo in tempi brevi a diffondere queste idee gli italiani continueranno ad essere entusiasti del furbastro Silvio che dice: mangiamoci questa noiosa della foca monaca che ci ha rotto i coglioni e minaccia il nostro stile di vita!
Cosi' pagheremo con l’acuirsi della gia' drammatica crisi economica italiana che rischia di scoppiare nel crak generale. Senza parlare di quanto soffriranno l’ambiente e i nostri polmoni e quella povera innocente della foca monaca.
Chiedo quindi a chi condivide queste idee di diffondere il piu' possibile questo discorso.
Oserei dire che servirebbe una mobilitazione su questa questione essenziale per il portafoglio e il lavoro di milioni di italiani.
Ci sono poche speranze di vedere qualcuno mobilitarsi in un momento tragico per la sinistra come questo (morale sotto scarpa) ma qualcuna c’e'.
Amici miei, usciamo dal reparto rianimazione non c’e' tempo per piangere ancora.
Dalla nostra, se non altro, abbiamo buona parte della sinistra europea e Obama, che questo discorso l’hanno capito. Obama ad esempio, nell’ultimo cruciale scontro televisivo con McCain ha detto che il risparmio energetico creera' in Usa 5 milioni di posti di lavoro e che McCain e' un pirla perché non l’ha capito. Ma anche pezzi del centrodestra mondiale sono dalla parte nostra. Come il commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas, esponente di un partito conservatore, che ci dice che: "l'Italia e' uno dei Paesi che probabilmente fara' l'affare migliore sul clima, anziché subire uno svantaggio insopportabile.”
Dimas ha capito una cosa molto semplice: in Italia abbiamo tantissimo sole e non lo usiamo. Lui e' greco e lo sa bene. In Grecia, per ogni mille abitanti ci sono 240 metri quadrati di pannelli solari per produrre acqua calda. In Italia solo dieci!!!
Per questo quando Berlusconi dice che saremmo rovinati se tagliassimo i costi energetici gli altri europei fanno la faccia stupita.
Non possono crederci che siamo cosi' indietro in aritmetica.

Jacopo Fo




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