06/10/08

Tempi duri (La verità sulle missioni all'estero)


I problemi non mancano mai. In questo paese, ma non solo. Basta conoscerli bene a fondo per sapere meglio come muoversi per evitarli, resistere ad essi o risolverli.
Dovrebbe essere anche un compito importante della classe politica di un paese. Ma forse in un paese dalla grande tradizione di limpidezza ed efficienza come il nostro è chiedere troppo.

Pertanto, se il precariato diventa un dramma sociale di questo paese, vista l'ampiezza con la quale si sta estendendo,
se nessun organo istituzionale si occupa di riagganciare gli stipendi al costo della vita,
se sono in vista centinaia di migliaia di licenziamenti indiscriminati nella pubblica amministrazione che fanno passare per "lotta ai fannulloni",
se il costo del petrolio è esorbitante e non abbiamo una politica energetica alternativa,
se la concentrazione dei poteri di governo e di informazione sono nella mani di pochi (o di uno, se vogliamo essere più precisi),
se il governo attuale si impegna in prima persona anche a selezionare le singole serie che possono andare in TV (la decisione di non mandare in onda su Raitre una serie televisiva geniale come Boris),
se la politica nazionale viene decisa da uomini di strana moralità residenti in paesini campani e da senatori con mogli o amichette desiderose di ricavare per sé stesse un ruolo in tv,
se il ministero degli interni si costituirà parte civile CONTRO la donna italo-somala apparentemente maltrattata dalle forze dell'ordine all'aeroporto di Ciampino e le chiederà i danni,
se tutto questo diventa quotidianità, non preoccupatevi, perché c'è chi pensa a tutt'altro.

E così, difatti, mentre questi problemi permangono, possiamo assistere con gioia ad uno scazzo insensato tra Schifani e Veltroni su questioni trite e ritrite, o anche goderci la gara tra D'Alema e Tremonti su chi conosce meglio Karl Marx, la cui risposta, visto l'operato di entrambi, è chiaramente NESSUNO DEI DUE.

E intanto ciò che veramente conta, finisce in secondo piano.
Il governo ha approvato il Decreto Legge numero 150 del 29 settembre scorso, in cui si dà il via libera al rifinanziamento delle missioni militari all'estero: Libano, Bosnia-Herzegovina, Chad, Repubblica Centrafricana, Georgia (la new-entry), Iraq (addestratori delle truppe irachene), Afghanistan, Balcani, Libia, Haiti.

Spesa totale per finanziare le missioni fino a fine 2008: più di 147 milioni di euro.
Direte... "tutti soldi del ministero della difesa!".

FALSO!

Una grossissima fetta viene prelevata dalle riduzioni di spesa generali. Inoltre, contribuiranno vari ministeri al sostentamento delle nostre truppe all'estero:

  • Ministero dell’economia e delle finanze 1.155.000;
  • Ministero della giustizia 706.000;
  • Ministero degli affari esteri 11.478.000;
  • Ministero della pubblica istruzione 2.457.000;
  • Ministero dell’interno 815.000;
  • Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 130.000;
  • Ministero per i beni e le attività culturali 1.618.000;
  • Ministero della salute 449.000;
  • Ministero dei trasporti 841.000;
  • Ministero dell’università e della ricerca 985.000.

Ora sapete perché licenziano personale nelle università e nelle scuole, perché la qualità dei servizi è pessima, perché la sanità sta crollando e perché alla giustizia mancano i fondi.
Perché dobbiamo imbracciare i mitra e farci vedere in ogni angolo più remoto del globo.

Sempre nel silenzio-assenso generale. Grazie popolo italiano, la gioia di ogni potente!

PS: Il comandante britannico in Afghanistan dichiara che la guerra lì è una perdita di tempo e di vite umane inutile. Che senza un accordo politico non si andrà mai da nessuna parte (dichiarazione riportata da L'Unità). C'è qualcuno in questo mondo nei posti di comando che fa ancora funzionare il cervello. Ma tanto non c'è quasi nessuno ad ascoltare...

Fonte articolo

Nessun commento:

Posta un commento

Visto lo spam con link verso truffe o perdite di tempo i commenti saranno moderati. Se commenti l'articolo sarà pubblicato al più presto, se invece vuoi lasciare link a siti porno o cose simili lascia perdere perdi solo tempo.