Il Comando della Marina USA in Europa ha infatti emesso un ordine di “sospensione temporanea degli affitti” per il proprio personale, a seguito dei risultati dei test sulle acque erogate dagli acquedotti di queste cittadine. Le analisi, eseguite dal “Navy and Marine Corps Public Health Center” della Virginia, avrebbero infatti individuato la presenza di pericolosi agenti inquinanti. In particolare, a preoccupare particolarmente il Comando della Marina ci sarebbe l’individuazione di altissimi livelli di “componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali”. Acque ad altissimo rischio per la salute degli statunitensi che invece continuano ad essere distribuite alle popolazioni locali, utilizzate inoltre per irrorare le campagne dove vengono prodotti ortaggi e verdure e le aziende in cui si allevano i bufali per la produzione di latticini.
A seguito del provvedimento di sospensione... lo speciale ufficio dell’US Navy che cura le operazioni di affitto a favore del proprio personale congelerà la ricerca di abitazioni nei quattro comuni campani (erano già stati sottoscritti 34 compromessi di locazione), per rivolgersi verso altre località del napoletano “dove è stato evidenziato un basso livello di contaminazione”.
Attualmente nell’area sottoposta a divieto di residenza vivono circa 300 militari USA; secondo quanto precisato dal Comando dell’US Navy, essi “non saranno comunque costretti ad abbandonare forzatamente le loro abitazioni”. Storia diversa per il personale statunitense che vive a Casal di Principe, che invece dovrà lasciare immediatamente le abitazioni per la “scoperta di inaccettabili livelli di componenti organiche volatili nelle acque ad uso degli abitanti della città”. “In non tutte le abitazioni in cui sono stati effettuati i test – precisa il Comando della Marina USA di Napoli – sono stati rilevati limiti inaccettabili. Ma sino a quando le aree a forte rischio non potranno essere meglio definite, la prudenza vuole che si sospendano tutti i nuovi affitti”.
Il programma di analisi delle acque dei comuni campani in cui risiedono i militari USA di stanza presso il complesso aeronavale di Capodichino, fu avviato nel febbraio 2008; a luglio fu reso noto che in circa un quarto dei test eseguiti era stata accertata la presenza nelle acque di batteri, compresi coliformi totali e fecali. Allora le abitazioni a “rischio idrico” (29) si trovavano nei comuni di Caserta, Pozzuoli e ancora Casal di Principe e Villa Literno. Le analisi furono eseguite dai laboratori specializzati dell’Ospedale dell’US Navy di Napoli e da un laboratorio privato tedesco.
Non va meglio per la fornitura di polli freschi agli stores dei militari statunitensi. L’8 ottobre 2008 l’”Europe Regional Veterinay Command” ha infatti sospeso il milionario contratto con la nota società italiana Arena a seguito del rilevamento di “tracce di batteri coliformi nell’acqua utilizzata per lavare le parti di pollame che erano state spennate e sventrate”. Una seconda ispezione prevista per lo scorso 7 novembre è stata rinviata, probabilmente, ai primi mesi del prossimo anno. Nel frattempo i centri vendita della Marina USA in Campania saranno “off limits” per i polli Arena. Non i supermercati e i centri commerciali destinati ai napoletani.
Intanto il Pentagono ha nominato il nuovo Comandante delle forze navali USA in Europa. Si tratta dell’ammiraglio Bradley N. LeVault, sino ad oggi a capo della Joint Task Force dell’US Navy della base di Guantanamo, Cuba. LeVault s’insedierà a Napoli nell’aprile 2009 ed assumerà anche le funzioni di Comandante per le operazioni navali in Africa, a conferma del ruolo strategico assunto dalle basi in Italia per le future campagne statunitensi nel continente africano. Nel frattempo sarà guerra a falde idriche e pollami contaminati.
di Antonio Mazzeo
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