26/11/08

Renato Soru dimesso, Pd al capolinea.

Il governatore della Sardegna, il pidino Renato Soru, si è dimesso dalla carica dopo la sfiducia sul voto per l’approvazione di un emendamento alla legge sull’edificabilità che, dopo la salvacoste del 2004, prevedeva di vietare la cementificazione a non meno di 300 metri di distanza dal mare, lungo tutto il perimetro dell’isola. I voti favorevoli sono stati 21, quelli contrari ben 55.
Difficile stabilire se questa sfiducia dipenda dalla mollezza del partito democratico che Soru rappresenta, oppure da un attacco personale nei suoi confronti, o se dipenda da entrambe le cose. Certo è che dopo il governatore della Campania Antonio Bassolino imputato di abuso d’ufficio e l’ex governatore dell’Abruzzo Ottaviano Del Turco arrestato per tangenti, è il momento di ribadire che il partito di Veltroni infilzato dalla corrente dalemiana, incancrenita sul suo idolo prescritto per tangenti e intercettato da Clementina Forleo per la scalata illegale di Unipol, è al capolinea.
Fra tangentisti, scalatori, corrotti e sfiduciati è il momento di tirare le fila e chiudere il recinto prima che anche quei pochi buoi elettori fedelissimi rimasti nel recinto, sbarchino su altri lidi tipo la Lega. La distruzione di quel rimasuglio di sinistra che era rimasta in Italia è ormai operata.
Veltrusconi ha raggiunto l’obiettivo. Ds e Margherita, ergo, Fassino e Rutelli, hanno pensato bene di autodistruggersi nel momento meno favorevole, quando nel neonato governo Prodi del 2006 dovevano pensare di attuare le sue 280 pagine di programma di governo, a partire da una seria legge sul conflitto d’interessi che tarpasse le ali al piduista Silvio Berlusconi.
Invece ecco un partito unico, il Pd, falso come le unioni forzate e ridicole modello Paola Binetti ed Emma Bonino che oggi presenta un conto sempre più salato.
La caduta di Renato Soru da governatore della Sardegna è un’altra tegola che cade sulla capoccia di quegli ex comunisti che credono ancora alla favola della sinistra.
Renato Soru che da qualche mese è diventato anche editore dell’Unità, il quotidiano più letto fra i superstiti del popolo della sinistra italiana, ha una posizione dubbia e dal sapore ancora più incompatibile da quando ha già detto che non lascerà la politica.
Non giudico la qualità delle sue leggi e dei suoi emendamenti, pur apprezzando la sua idea di tassare i ricchi proprietari di yatchs e spandimerda ai porti sardi. Probabilmente Soru paga anche questa decisione in una terra in cui risiede qualche mese l’anno anche il presidente del consiglio dei piduisti, che qualche mese fa disse di essere stato assolto da un processo su abusi edilizi. Ennesima balla come quella di chi dice che in Italia esista ancora una sinistra, visto che quel processo riguardava il proprietario della villa di Arzachena che Berlusconi ha soltanto in comodato d’uso.
Soru scala giornali e politica. Dov’è il senso proletario di quella sinistra che il finto partito di Veltroni vuol far credere di rappresentare?

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