07/12/08

Bocchini e Pompili per la scuola

Per il ministvo Tvemonti e Palazzo Chigi è stato un «semplice equivoco». Per il vaticano, dopo il regolamento di conti, il caso è chiuso. I 120 milioni di euro alle scuole private cattoliche per il 2009 sono salvi grazie ad uno sprint dell’esecutivo italiano, che, otto per mille a parte, ha magicamente materializzato una valanga di soldi destinato alle scuole dottrina dello stato teocratico estero.
L’attacco giunto di primo mattino dalla Cei nei confronti del governo italiano, ha fatto sobbalzare destra e sinistra. Al responsabile Cei della scuola e l’università, monsignor Bruno Stenco è bastata una minaccia: “Non solo non ci avete aumentato i fondi, ma ce li avete pure tagliati. Ci avete trattato come gli studenti comuni mortali di piazza Navona. Presto le federazioni delle scuole cattoliche si mobiliteranno in tutto il Paese”.
L’evacuazione di Bruno Sterco non è passata inosservata. E’ stata subito ripulita dalle lingue di Maurizio Lupi e Carlo Giovanardi con una modifica alla finanziaria in discussione al Senato, anticipata “per cortesia” alla Cei con la lieta novella dei già citati 120 milioni di euro. 10 in meno di quelli che i vescovi esteri pretendevano.
Al portavoce vaticano Domenico Pompili è bastato esprimere “preoccupazione” che tra le sue gambe si era già inchinato per un Bocchino, Italo, ad esprimere rammarico per il “maltolto”. Maurizio Gasparri si è unito alla scena nella parte del guardone contemplativo.
I vescovi, del resto, lo avevano garantito: “Passata la riforma dei tagli alla scuola pubblica della Gelmini, ci aspettiamo una rispolverata ai dossier sulle scuole paritarie”. Detto fatto! Sarà proprio Maria Stella Gelmini a decidere come destinare quel tesoretto camuffato da carità. La stessa che su Youtube dice che non ci sono i soldi per l’edilizia scolastica pubblica, non ci sono i soldi per mettere in sicurezza gli edifici, non ci sono fondi per l’innovazione, non si può badare al merito, non si può fare formazione per gli insegnanti per i quali non si intravedono all’orizzonte nemmeno gli aeguamenti dello stipendio. Anzi, secondo la Gelmini sono proprio gli insegnanti la “colpa” visto che dai dati in suo possesso assorbono il 97% delle risorse nel bilancio del ministero dell’istruzione.
Le scuole siano aule di dottrina! Le nuove tecnologie se ne vadano a fanculo all’estero assieme ai ricercatori. Dal vangelo di Maria Stella.
A proposito, i giornali scrivono che il suo canale su Youtube ha avuto 100 mila contatti. Lei è in fibrillazione perché ci tiene a precisare che non ci sono censure.
Bene, sommergiamola di email e chiediamole un dibattito in diretta video, in cui ci facciamo spiegare dove ha trovato 120 milioni di euro dalla sera alla mattina per le scuole estere del vaticano. Chissà che un barlume di illuminazione non la inducano a cambiare il destino di quel tesoretto verso la scuola pubblica IMPARZIALE.

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