"L'esistenza di un archivio che avrebbe schedato dati sensibili di centinaia di migliaia di cittadini italiani è una notizia allarmante e inquietante tanto da augurarsi che non sia vera". Così il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda commenta la notizia dell'esistenza dell'archivio di Gioacchino Genchi. "In un Paese democratico come è il nostro questa vicenda non va sottovalutata. È necessario condurre le indagini opportune e, nella massima trasparenza, capire perché quell'archivio è stato creato e quale eventuale utilizzo ne sia stato fatto o se ne intendeva fare. Il governo - conclude Zanda - ha il dovere di accertare i fatti e riferire in tempi brevissimi in Parlamento".
Il Messaggero: ROMA (10 dicembre) - Ci sono anche parlamentari e capi dei servizi segreti e delle forze armate tra i 578 mila «anagrafici», cioè utenze telefoniche e indirizzi, contenuti nell'archivio di Gioacchino Genchi, consulente tecnico dell'ex Pm di Catanzaro Luigi De Magistris; archivio che è agli atti del procedimento Why not. Un archivio pieno dunque di dati sensibili, sulla cui liceità hanno dubbi i Pm di Catanzaro, che perciò si apprestavano a trasmettere l'archivio di Genchi alla Procura di Roma prima che il fascicolo fosse loro sequestrato dalla Procura di Salerno. Ne hanno parlato nella loro audizione al Csm gli stessi Pm di Catanzaro titolari di Why not Domenico De Lorenzo, Salvatore Curcio e Alfredo Garbati. In tutto erano 392 mila le persone controllate, hanno riferito i Pm di Catanzaro e 1436 i tabulati acquisiti. Proprio la presenza di questi dati sensibili spiegherebbe le perplessità della Procura di Catanzaro di fronte alla richiesta del fascicolo Why not avanzata dalla Procura di Salerno e culminata poi con il sequestro degli atti. La trasmissione dell'archivio di Genchi a Roma, vanificata proprio dal provvedimento di sequestro, era funzionale a una verifica su eventuali violazioni penali in relazione alla costituzione di questa banca dati.
Roma, 10 dic. - (Adnkronos) - ''Se le notizie diffuse da alcune agenzie di stampa sul cosiddetto archivio Genchi fossero vere, ci troveremmo di fronte ad una situazione di inaudita gravita'. Una sorta di 'Grande fratello', che ha controllato e controlla migliaia e migliaia di persone, parlamentari, capi dei servizi segreti e delle forze armate, con l'evidente rischio di un condizionamento della democrazia italiana. Sarebbe sbagliato sottovalutare. La vicenda non puo' rimanere senza spiegazioni e, in caso di violazione di legge, severe sanzioni''. Lo dichiara il ministro dell'Interno del governo ombra, Marco Minniti.
Roma, 10 dic. (Apcom) - L'indignazione che suscita nel Pd il caso dell'archivio Genchi dovrebbe, per il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliarello, spingere i Democratici a riflettere "quando sarà il momento di affrontare in Parlamento il tema delle intercettazioni e dell'utilizzo dei dati telefonici". "Il fatto che esponenti di primo piano del Partito democratico mostrino preoccupazione e indignazione per le gravissime notizie relative all'archivio di Gioacchino Genchi è una buona notizia - sostiene l'esponente del Pdl - Il dettaglio che forse sfugge ai colleghi del centrosinistra, è che tale archivio, sul quale va fatta immediatamente piena luce, non si trova nel rifugio segreto di un pirata informatico, ma agli atti di un'inchiesta giudiziaria". "Dal Pd, dunque, ci aspettiamo comportamenti conseguenti quando sarà il momento di affrontare in Parlamento il tema delle intercettazioni e dell'utilizzo dei dati telefonici, e - conclude Quagliarello - più in generale di mettere mano alle gravi patologie che affliggono la giustizia italiana, che non è più in grado di assicurare ai cittadini le più elementari garanzie".
(AGI) - Roma, 11 dic. - Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati PdL, annuncia che presentera’ un’interrogazione al ministro dell’Interno e al ministro della Giustizia “per sapere quali sono le qualifiche e il ruolo di Gioacchino Genchi, con quali magistrati egli aveva e ha attualmente rapporti, se e’ legale o illegale che egli conservi tuttora in un suo archivio personale le intercettazioni fatte e se tutto cio’ non rappresenti di per se’ una situazione assolutamente abnorme”.
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