Se qualcuno gli contesta qualcosa, Castelli lo cazzia con l’arroganza che odiavo nei socialisti degli anni ottanta. Prima di diventare leghista, senatore e cabarettista nei talk-show de la 7, Castelli studiava al liceo classico Manzoni di Lecco. Aveva come compagno di classe Formigoni, si è laureato in ingegneria, ha lavorato per trent’anni nel campo dell’acustica applicata, prima come direttore tecnico di una ditta, la Lafranconi Silenziatori di Mandello del Lario, poi come libero professionista ed imprenditore nei sistemi di controllo del rumore, nella sicurezza in fabbrica e nella consulenza e rilascio di certificazioni ed omologazioni CE. Sarà anche un Dio nel campo dell’acustica applicata, ma in materia di trasporto aereo, costi di carburante, grandi vettori e rotte internazionali è competente come un masai in global economy.
Castelli crede che in buon dry-leasing ci vadano otto parti di gin e due di Martini e che il parco aerei di Alitalia sia competenza della Forestale. Eppure mercoledi sera parlava solo lui, nemmeno fosse la reincarnazione di Francesco Baracca. Quando Massimo Notaro, presidente dell’Unione Piloti, ha provato a replicargli, Castelli lo ha interrotto ripetutamente, lesto a eludere le sue domande precise e incalzanti. Fuori campo, si sentiva Notaro ripetere: “E’ impreparato…non posso parlare con lui…non sa le cose”. E il tono, badate bene, non era aggressivo, e nemmeno arrogante. Amareggiato semmai. Perchè il tasso di impreparazione che ha raggiunto questa classe politica è di un’asineria siderale.
Uno che al massimo sa di acustica applicata, mercoledi sera pretendeva di insegnare trasporto aereo a uno che ha volato più di Saint-Exupéry, Icaro e il Gabbiano Jonathan Livingston messi assieme. Una che politicamente è cresciuta a pane e calendari adesso pretende di far sparire le prostitute dalle strade nemmeno fosse un colonnello argentino. Una che è diventata avvocato barando, oggi pretende rigore dagli studenti, inneggia alla meritocrazia e impone regole inique alla scuola, confondendo tagliare con taglieggiare. Uno che da europarlamentare ha partecipato alle sedute del Parlamento con la frequenza di un giubileo, oggi scatena una jihad contro i fannulloni. Ipocriti, inciucioni, ignoranti e impreparati. Come i dirigenti della Rai. Persino in Spagna hanno parlato delle sforbiciate a Brockeback Mountain. Poi ci si sorprende se un italiano su quattro non paga il canone.
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Io insisto col dire che giacché l'italiano medio è bravissimo nel parlare di quello che non sa (non mi ricordo chi disse "peccato che tutti quelli che saprebbero come far funzionare questo mondo siano troppo impegnati a guidare taxi o tagliare capelli!") beh direi che la compagine governativa che abbiamo è più o meno meritata, no?
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