Meglio la raccolta differenziata o il vuoto a rendere? Il vuoto a rendere, secondo me, anche se l'ideale sono i prodotti alla spina.
E ho letto con piacere che in Inghilterra sta muovendo i primi passi concreti l'ipotesi, già ventilata qualche mese fa, di introdurre il vuoto a rendere obbligatorio per tutte le bevande in bottiglia e in lattina.
Fino a una trentina di anni fa il vuoto a rendere era comunemente usato anche in Italia per il latte, ad esempio. E' sopravvissuto sì e no per le bottiglie di vetro della minerale (ma l'acqua del rubinetto è la migliore!).
Il Governo inglese ha commissionato uno studio di fattibilità. La conclusione: il vuoto a rendere aumenterebbe il riciclaggio effettivo e diminuirebbe la produzione di rifiuti.
In Scozia, dove una bibita - la Irn Bru - è già disponibile col vuoto a rendere, una bottiglia viene riutilizzata in media cinque volte, previa igienizzazione.
Più semplice che ridurla in cocci, portarli in una vetreria, fonderli e fabbricare una nuova bottiglia.
E in questo momento il vuoto a rendere cascherebbe come il cacio sui maccheroni: sono crollati i prezzi dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, che rischia di diventare addirittura antieconomica.
In Inghilterra l'idea è di abbinare una cauzione di 10 centesimi di sterlina (pari a 10 centesimi di euro, ormai) ai contenitori delle bevande. Anche se, inevitabilmente, sarebbero penalizzati i consumatori più occasionali, che non hanno la possibilità di riportare il vuoto al negozio.
D'altra parte, hanno calcolato, col meccanismo del vuoto a rendere i consumatori inglesi intascherebbero complessivamente 125 milioni di sterline grazie al semplice atto di riportare al negozio i contenitori delle bevande acquistate sotto Natale.
Il vuoto a rendere applicato a tappeto, hanno poi sottolineato in Inghilterra, comporterebbe la necessità di ricalibrare le modalità della raccolta differenziata.
E bisognerebbe anche introdurre meccanismi tali da impedire alle aziende di impiegare contenitori capaci in qualche modo di sottrarsi all'obbligo di restituzione.
Però, continuo a dire, l'idea del vuoto a rendere mi sembra tutt'altro che male. In Italia, è notorio, la raccolta differenziata non riesce a decollare. O almeno, non ovunque. E allora...
Sul Telegraph meglio la raccolta differenziata o il vuoto a rendere?
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