17/12/08

Al bivio.

Recesione di Gabriele Mastellarini

Nel recente dibattito nazionale sulle degenerazioni della politica, caratterizzato da saggi giornalistici, si inserisce lo studio del filosofo Emilio Di Vito, già autore di suggestive riflessioni su Niccolò Machiavelli e Benedetto Croce. In “Al Bivio“(Lìbrati, 124 pp., 12 euro), Di Vito offre un’analisi spietata della casta dei rappresentanti, evitando di utilizzare cifre spesso fredde e decontestualizzate, ma fornendo suggestivi spunti di riflessione. «Alla denuncia crescente dei costi eccessivi della classe politica si è risposto che la democrazia ha un costo. Mai risposta è stata più falsa e nello stesso tempo rivelatrice della nostra democrazia, soprattutto nella mente di coloro che sono i suoi rappresentanti ufficiali», attacca Di Vito, spiegando che «la democrazia è un dovere» e tutti gli sprechi del sistema ruotano esclusivamente attorno «al mantenimento di uffici e organismi nei quali si collocano le clientele di partito, la versione moderna dei cortigiani delle corti rinascimentali». Cortigiani «vil razza dannata», li apostrofa il filosofo, richiamandosi al Rigoletto verdiano.

Ecco perché la politica italiana è a un bivio: da una parte la necessità di tornare a un’aristocrazia democratica, dall’altra l’attuale «oligarchia antidemocratica» italiana. Si sta assistendo alla degenerazione del sistema, con i partiti che “fanno” la Repubblica. «La possibilità di votare per i singoli candidati era il piccolo cantuccio di autonomia dei cittadini», mentre da qualche anno gli elettori «sono chiamati a un plebiscito più che a una libera elezione». L’analisi spazia dalla scelta dei rappresentanti politici, che «avviene per cooptazione e non mediante un processo dialettico», al sistema delle tessere che danno le maggioranze ai congressi, con il risultato che gli eletti sono «responsabili dinanzi al segretario di partito e non davanti al cittadino». Al Bivio si chiude con un invito ai governanti: riscoprire la lezione di Machiavelli: «politica nello Stato» e non Stato per la politica.

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