QUERELA - Parole che non sono piaciute a Vittorio Sgarbi, il quale, dicendosi «indignatissimo», ha annunciato che querelerà Rita e Salvatore Borsellino «per le gravissime frasi diffamatorie». La loro reazione, ha spiegato il sindaco di Salemi, «dimostra che Sciascia aveva ragione: sono dei professionisti dell'antimafia che, per esistere, fanno vivere la mafia anche dove non c'è». Sgarbi, in particolare, smentisce di aver definito "assassini" i magistrati: «L'ho solo detto a Fabio De Pasquale, che ha lasciato morire in carcere Gabriele Cagliari».
Rita Borsellino (Ap)Per quanto riguarda la cittadinanza ad Agnese Borsellino, il sindaco Sgarbi ribadisce che «la vedova del magistrato è venuta a Salemi per sua espressa volontà» e che «ha avuto parole di apprezzamento sincere nei miei confronti, addirittura cogliendo in me una somiglianza con Paolo Borsellino; credo - ha aggiunto Sgarbi - che più di chiunque altro abbia conosciuto bene il marito». Il sindaco del paese in provincia di Trapani puntualizza inoltre che «tutto quanto affermato dalla signora Agnese e diffuso dall'ufficio stampa è registrato. Rita e Salvatore Borsellino, offendono non solo me, ma anche la cognata, perché la ritengono incapace di intendere e di volere. Si vergognino».
LA GIUNTA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE - Sostegno al sindaco è arrivato dalla giunta comunale di Salemi, che ha deciso di costituirsi parte civile nell'eventuale processo nei confronti di Rita e Salvatore Borsellino. Intanto, l'Associazione nazionale familiari vittime di mafia, presieduta da Sonia Alfano, ha invitato «Agnese Borsellino a non prendere decisioni avventate e a riflettere sulla proposta di Sgarbi». «Noi conosciamo - si legge nella nota della Alfano - il grande rispetto che Agnese nutre nei confronti di questo Stato ed è con immenso affetto che vorremmo indurla ad una seria ed approfondita riflessione sull'opportunità di accettare quella cittadinanza proprio in virtù della grande dedizione che, nonostante tutto, Agnese continua mirabilmente a coltivare nei confronti delle Istituzioni. Vorremmo dunque metterla in guardia - prosegue la nota - dal pericolo di essere utilizzata come strumento per ripulire l'immagine e la fedina penale di un pregiudicato come Vittorio Sgarbi». Anche nei confronti della Alfano la replica del sindaco di Salemi non si è fatta attendere: «È mia intenzione querelare anche Sonia Alfano. Io non devo proprio ripulire nessuna immagine - ha detto Sgarbi -. Si vergogni. Di diffamarmi, e soprattutto della mancanza di rispetto nei confronti della vedova Borsellino».
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