15/01/09

Crescita made in Italy

[Articolo in lingua originale qui]

Nell’attuale crisi economica-finanziaria globale sembra ci siano in tutto il mondo solo perdenti. Perché le persone sono persone, alcuni cercano di rappresentarsi come vincitori anche in questa situazione straordinaria. Anche Giulio Tremonti per esempio, il Ministro delle Finanze dell’Italia, la cui economia è in fase di contrazione come le altre. Contrazione è una parola che l’onorevole Tremonti considera poco. “È importante non sottovalutare l’Italia”, spiega il Ministro. Il paese è più forte di quello che sembra, in quanto il lavoro nero non viene considerato per il calcolo dei parametri economici. Sì, naturalmente, il lavoro nero! Come è ingiusto ignorare tutti i laboriosi lavoratori nella penisola italiana che frodano lo stato evadendo tasse e contributi. Se si includessero tutti questi nel calcolo probabilmente l’Italia sarebbe la prima potenza economica al mondo, o no, onorevole Tremonti?

In generale è chiaro che la posizione dell’Italia in Europa come tigre economica si puo’ veramente apprezzare solo quando tutti gli specifici punti di forza di questa economia vengono considerati nelle statistiche. A quanto ammonta ad esempio l’enorme giro di denaro della mafia nel business della droga, dei rifiuti tossici e dell’estorsione? Di quanto farebbero lievitare questi business il prodotto interno lordo, se gli incompetenti funzionari statistici a Roma non li nascondessero con vergogna? Anche in qualsiasi confronto con le piu’ grosse imprese a livello mondiale, i margini di profitto della mafia garantirebbero all’Italia una posizione di vertice, se finalmente questi fossero riconosciuti ufficialmente.

Il mondo sa troppo poco dell’importanza dell’economia italiana. C’è molto da fare a Roma, e Giulio Tremonti è l’uomo giusto per questo. Da acrobata dei conti di Silvio Berlusconi, Tremonti ha sempre barato con i numeri tanto da meritarsi da alcuni l’appellativo di “Tre conti”.


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