Il maresciallo dell'Aeronautica Luca Marco Comellini, sposato e con un figlio di 5 anni, sotto inchiesta disciplinare da parte delle gerarchie militari "per il solo fatto di avere liberamente esercitato la propria liberta' di opinione e di pensiero, e' giunto al settimo giorno di sciopero della fame". L'aggiornamento e' del difensore
del sottoufficiale, l'avvocato Giorgio Carta. "Oggi - ha spiegato - l'amministrazione militare ha comunicato al mio assistito di aver disposto il rinvio della data della convocazione per consentire all'ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, tenente colonnello Amedeo Berdozzo di approntare la difesa dell'inquisito. Il prossimo 29 gennaio, quindi, questa vicenda giungera' al suo epilogo e tutto sara' rimesso nelle mani del direttore generale del personale militare su cui incombera' l'onere di assumere una decisione. Ravvisando ulteriori elementi da sottoporre al vaglio della magistratura che sta procedendo alle indagini - prosegue Carta - abbiamo trasmesso alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma gli ulteriori atti comunicati dall'amministrazione. Il mio assistito e' fermamente intenzionato a continuare questa protesta che mira ad ottenere l'immediato intervento del presidente della Repubblica e delle istituzioni in relazione al
vessatorio procedimento disciplinare - spiega il penalista - cui il militare e' sottoposto. Questo procedimento disciplinare di stato - continua il legale - sta assumendo gli evidenti caratteri di una azione punitiva esemplare, non solo nel merito della questione riferita ai diritti costituzionali, ma anche per le modalita' con cui viene portato avanti, dal lontano settembre 2007, nonostante la legge imponga la sua perenzione per decorrenza dei termini perentori".
del sottoufficiale, l'avvocato Giorgio Carta. "Oggi - ha spiegato - l'amministrazione militare ha comunicato al mio assistito di aver disposto il rinvio della data della convocazione per consentire all'ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, tenente colonnello Amedeo Berdozzo di approntare la difesa dell'inquisito. Il prossimo 29 gennaio, quindi, questa vicenda giungera' al suo epilogo e tutto sara' rimesso nelle mani del direttore generale del personale militare su cui incombera' l'onere di assumere una decisione. Ravvisando ulteriori elementi da sottoporre al vaglio della magistratura che sta procedendo alle indagini - prosegue Carta - abbiamo trasmesso alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma gli ulteriori atti comunicati dall'amministrazione. Il mio assistito e' fermamente intenzionato a continuare questa protesta che mira ad ottenere l'immediato intervento del presidente della Repubblica e delle istituzioni in relazione al
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