14/01/09

La crisi che monta


Il tasso dei disoccupati in Spagna aumenta da 9 mesi. Ha raggiunto quota 3 milioni e 100 mila, salendo del 4,7%. La Cassa integrazione in Italia ha avuto un balzo del 500% nel dicembre del 2008 rispetto a quello di un anno fa. Tra un po’ i tagli toccheranno le pensioni.
Governo e parti sociali sigleranno l’intesa sul rinnovo del modello contrattuale, dice il ministro Maurizio Sacconi a Porta a Porta. Tradotto: cali di stipendio e di ore lavorate.

Sacconi si consola davanti ai dati della cassa integrazione straordinaria (Cigs), utilizzata in caso di ristrutturazioni e crisi aziendali, diminuita del 12%. “Un dato che ci conforta perché la Cigs è l’anticamera del licenziamento. In realtà, le cifre dicono che l’industria non sfugge alle proprie responsabilità, che non cambia assetto organizzativo“. Tradotto: le aziende continuano a pagare gli stipendi anche se non guadagnano.

La Fiat, dopo aver messo in cassa integrazione 58 mila lavoratori, da febbraio lascerà a casa per 2 settimane anche 2 mila impiegati. Secondo Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’associazione grandi utenti della pubblicità, la crisi non c’è perché Mediaworld ha venduto 20 mila televisori a schermo piatto. “Vuol dire che la gente trascorre più tempo in casa davanti alla tv”. Già, la gente rimane a casa per non spendere soldi che non ci sono.

Nel 2008 gli acquisti su Internet sono raddoppiati ma il numero dei connessi in Italia non è aumentato.
La Banda larga in Italia è stretta dalle decisioni di 4 monopolisti che si ritrovano in piazzetta Cuccia, a Milano, nella sede di Mediobanca, prima azionista di Telco (la cordata che controlla Telecom Italia) che gestirà il wi fi italiano. Parlano di programmi e di rimandi. Intanto in alcune zone di Milano si fatica a connettersi in Umts.

Per la casta è meglio così. Per loro, meglio i telegiornalI che trasmettono il servizio su Nina Moric prima delle dichiarazioni di Barack Obama sulla recessione. L’audience sopporta, soccombe e si adegua. Le coscienze sedate sono più malleabili. Credono di sapere… Poveri noi.

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Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.
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