Sportelli chiusi.
Bancomat spenti.
Home banking inaccessibile.
Impossibile ritirare e trasferire denaro.
Praticamente la fine del sistema economico.
Questo è lo scenario che i risparmiatori inglesi, e probabilmente tutti i risparmiatori del mondo come conseguenza...
stavano per trovarsi davanti il 10 ottobre 2008 ed è stato scongiurato per sole 3 ore.
Il ministero del Tesoro stava preparando l’ordine di chiusura degli sportelli bancari, lo stop alle transazioni elettroniche ed il blocco totale dei bancomat.
Il primo ministro Gordon Brown stava per apparire in tv a reti unificate per annunciare che l’intero sistema finanziario inglese sarebbe stato nazionalizzato.
Questa è la rivelazione che ha fatto trapelare il ministro Paul Myners solo un paio di settimane fa riguardo gli eventi del 10 ottobre 2008, quando Unicredit perdeva il 12% e Londra perdeva il 10%.
Non ricordiamo esattamente i titoli dei giornali del 10 ottobre 2008 e del giorno successivo, ma siamo abbastanza certi che nessun giornale e nessuna tv hanno sollevato l'argomento, se non per lamentare il classico "venerdì nero".
Il ministro Paul Myers si è spinto oltre e ha rivelato che il tracollo è stato evitato per sole tre ore per non meglio definiti "febbrili accordi dietro le quinte".
Chissà che tipo di accordi febbrili..
La causa del tracollo
Sempre il ministro, con il consueto aplomb britannico, ci ha informati che la causa è stata una "segreta corsa agli sportelli", con protagonisti, si badi bene, "importanti titolari di deposito" che hanno ritirato i loro depositi in massa.
Ricordiamo che la corsa agli sportelli è la fine di una banca. Si salvano solo i primi che riescono a ritirare i pochi liquidi rimasti. Tutti gli altri restano con un pugno di mosche, con la possibilità di riavere - forse - i propri risparmi "garantiti" quando il governo lo concederà.
Con tanto di probabili disordini di piazza e ragionevolmente coprifuoco.
Per la cronaca, il ministro è stato accusato di essere un completo irresponsabile per aver rivelato la notizia mentre è comunque in corso una grave recessione.
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