25/02/09

Energia nucleare: Le scorie? Nel giardino di Berlusconi!


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Nell’Italia ammorbata dall’ignoranza consapevole di molti suoi sudditi indotti al silenzio e alla passiva accettazione di ogni nefandezza della casta, tutti i giorni c’è qualcuno che reagisce, che pensa, che apre gli occhi. Purtroppo, per ora, i numeri ci dicono che gli italiani disinformati e inermi sono ancora la maggioranza. Ma non sarà sempre così. Prima o poi qualcosa dovrà accadere. Anche se l’Italia va verso il digitale terrestre anziché verso la banda larga. Anche se l’Italia è il paese con l’aria più inquinata d’Europa. Anche se l’Italia è il paese più corrotto e anche se l’Italia, da oggi, sarà l’unica nazione del mondo occidentale ad andare verso l’energia nucleare. Alla faccia del voto unanime espresso 30 anni fa dagli italiani, che con un referendum bandirono per sempre questa fonte energetica pericolosa, inquinante e ormai superata.

Invito Berlusconi a trasferirsi a vivere nella centrale di Caorso, o mettere a disposizione il suo giardino di Arcore per stipare le scorie radioattive prodotte dalle 4 fantomatiche centrali nucleari previste in Italia, la prima delle quali dovrà entrare in funzione nel fantascientifico 2020. Berlusconi, a rigor di logica, entro quell’anno dovrà essere stecchito o imbalsamato in qualche tribunale già da un po’. Peccato che non è detto.
Mentre il mondo evoluto avrà già fondato le sue economie sulle fonti di energia alternativa, in Italia, qualche amico di Berlusconi avrà lucrato su inutili studi di impatto ambientale e su progettazione di centrali, che nel frattempo non saranno nemmeno state costruite, ma che avranno gravato sulle esangui risorse degli italioti.

Ecco la vera ragione dell’incontro odierno del nano piduista con Sarkozy. E’ quella di assicurare fondi che arricchiscano i suoi amici e perdere tempo per far vedere che sta facendo qualcosa. Benché sappiamo che Berlusconi e il suo governo stanno facendo soltanto danni, abbiamo la speranza che vengano travolti tutti molto presto dalla crisi economica.
Dopo la caduta dei governi d’Islanda e della Lettonia, ora vacillano Bielorussia, Ucraina, Grecia e poi toccherà all’Italia. Settembre? Fine anno? Personalmente spero prima. Solo per togliermi lo sfizio di poter rispondere alla lettera di Massimo, con parole simili a quelle che mi ha scritto.

Ciao a tutti. Leggo questo blog solo da qualche settimana. Mi costerna leggere quello che succede in Italia e scrivo per cercare di “confortarvi” nella vostra battaglia. Vivo all’estero dal 1996, anno in cui andai in Inghilterra a lavorare per imparare bene la lingua inglese con la previsione di rimanerci solo un anno. Alla fine sono rimasto là 6 anni.
Non sono uno di quei “cervelli” che ha lasciato l’Italia perché non ha potuto mettere in atto ció che ha studiato. Lavorando nel settore alberghiero mi accorsi che la conoscenza della sola lingua inglese non bastava. Perciò mi iscrissi al corso universitario di Turismo e ospitalità di Londra, che conclusi molto bene nel 2002, anno in cui tornai a Milano. Che tristezza vedere quanta gente impreparata occupa certi posti di lavoro!
Comunque, a parte la questione personale, leggo su questo blog di gente che vuole lasciare l’Italia, stanca della situazione che si protrae da anni. Io, da italiano all’estero, non mi permetto di consigliarvi come cercare di contrastare questa situazione. Voglio solo dire che sono solidale con coloro che sono in Italia e che in qualche modo cercano di contrapporsi ad una forza opprimente.
Credo che il cancro si sia esteso troppo. Quindi onore a voi che rimanete e cercate di cambiare la situazione con i vostri ideali di giustizia. Purtroppo capisco anche che certa gente si sia ormai rassegnata dopo anni di costante sopruso. Forse era meglio agire in massa prima, adesso le cose sono piú difficili. Ecco perché ritengo un buon tentativo quello di rivolgersi all’Europa. Non mandiamo a Bruxelles gente a rappresentarci indegnamente, potrebbero corrompere (ulteriormente?) questa barca di salvataggio.
Nel milanese vivono ancora i miei genitori, le mie sorelle con i loro figli. Conosco i loro disagi, leggo dei vostri. Molti di voi non possono ovviamente emigrare. Dopo aver vissuto in Francia, Inghilterra e ora da qualche anno in Germania dove ho conosciuto una ragazza tedesca, madre della nostra splendida figlia, io in Italia non ci torno a vivere.
Aggiungo una cosa sulla burocrazia italiana. Essendo io anche francese (per mio padre), ho dato senza difficoltà la nazionalitá francese a mia figlia, che è anche tedesca. Avrei potuto anche darle la cittadinanza italiana. Ma ci ho rinunciato, visto che il consolato italiano mi ha chiesto di esibire il certificato di nascita tradotto da un loro traduttore autorizzato alla “modica” cifra di 200 euro. Il tutto nonostante quel certificato sia già emesso su un formulario europeo in piu lingue, tra cui l’italiano. E con l’aggiunta che, in caso di errori di traduzione, il consolato non si prende la responsabilitá. Se vorrà, quando sarà cresciuta, sarà mia figlia a decidere quale cittadinanza scegliersi. Io non sono ancora disposto a pagare il “privilegio” di essere italiano.
Un abbraccio a coloro che perseverano nella ricerca della giustizia e non vogliono essere lobotomizzati. Se questo puó aiutarvi a non rassegnarvi.
Cordialmente
Massimo

Fonte articolo

Firma la petizione per dire NO al NUCLEARE.

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