Archiviata la pratica della costruzione di inceneritori e discariche a due passi dalle falde acquifere, la camorra avrà acquisito le necessarie competenze tecniche per dar via alla costruzione dei primi reattori nucleari. Al nord.
Anzi no. La costruzione la faranno delle aziende pulitissime, l’avanguardia della ricerca. Le migliori.
Gli amici del Sottosegretario Nicola Cosentino, detti casalesi, si occuperanno di fare sparire le scorie calandole nel Vesuvio.
Un accordo di cooperazione energetica tra Francia ed Italia è stato firmato da Berlusconi e Sarkozy mentre a Chiaiano riapre la discarica sorvegliata dall’Esercito con i fucili carichi. Nel silenzio dei media impegnati a dare seguito ai deliri di un uomo che - se va bene a lui e male a noi - vivrà per altri dieci e pretende di scrivere quello dei prossimi 30.
Veniamo all’aspetto più serio della vicenda.
Le c.d. “nuove centrali nucleari” di cui va pontificando il Ministro Scajola, e Pierferdinando Casini in Caltagiorone, secondo un’elaborazione svolta dall’Indipendent - che traduce complessi studi realizzati da importanti organismi di ricerca, sarebbero centrali che racchiudono rischi triplicati rispetto a quelle tradizionali e produrrebbero scorie molto più tossiche, dunque più difficili da smaltire.
Scrive l’Indipendent.
Sebbene i nuovi European Pressurised Reactors (Epr) siano meno esposti al rischio di guasti, nel caso si verificasse un incidente la fuoriuscita di radiazioni sarebbe molto maggiore e potrebbe fare anche il doppio delle vittime.
Un rapporto redatto dalla società francese Edf rivela che l’emissione di isotopi radioattivi di bromo, rubidio, iodio e cesio sarebbe quattro volte maggiore rispetto alla fuoriuscita che si verificherebbe in un reattore tradizionale. Un altro studio della società di smaltimento di scorie radioattive Posiva Oy sostiene invece che l’emissione dell’isotopo iodio 129 sarebbe addirittura sette volte maggiore.
Un terzo dossier, redatto dalla Swiss National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste conclude invece che la fuoriuscita di cesio 135 e cesio 137 sarebbe maggiore di 11 volte.
A rendere i nuovi Epr più pericolosi in caso di incidente, spiega il giornale, è il fatto che sono stati progettati per bruciare il combustibile nucleare ad una velocità doppia rispetto a quelli attuali, modificando la natura stessa del carburante.
Berlusconi, invece, si preoccupa solamente del suo vulcano artificiale.
di Antonino MonteleoneFonte articolo
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