Ed infatti il 30 gennaio il presidente francese ha comunicato ai francesi che prossimamente verrà costruito un secondo reattore nucleare EPR a Penly. Il giorno successivo Greenpeace Francia ha risposto a Sarkozy affermando che questo nuovo tipo di reattore produrrà scorie sette volte più pericolose di quelle delle centrali di seconda generazione.
Secondo Areva - l’impresa francese che sta costruendo i reattori EPR - queste centrali saranno più potenti di quelle attuali, useranno il 15% in meno di uranio, e produrranno il 30% in meno di scorie. Peccato che nessuno precisi che il funzionamento dell’EPR prevede che il combustibile nucleare resti molto più tempo nel reattore, e questo implica un’usura - “burn up” - e dunque una radiotossicità molto più importante che nei reattori attuali.
Visto che non c’è ancora un reattore EPR funzionante, tutti i calcoli sulla quantità di scorie e sulla loro radioattività sono delle stime, ma è comunque interessante rilevare che anche una portavoce di Areva, Patricia Marie, ha ammesso che le scorie saranno più radioattive - ma “solo” del 15%.
Un’ultima annotazione. Il prezzo dell’impianto finlandese sta raggiungendo ormai i 5,5 miliardi di euro - la previsione iniziale era di 3 miliardi. Il cantiere ha accumulato un ritardo di 38 mesi, e l’operatore elettrico finlandese ha fatto una richiesta di danni per 2,47 miliardi di euro. Quanto al cantiere francese di Flamanville sta seguendo la stessa strada, il budget è già stato sforato del 20%. Ogni giorno di ritardo implica un costo supplementare di un milione di euro al giorno.
Via | Herald Tribune, Greenpeace France
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